Materia Visionaria. Questo il titolo dell’interessante mostra che apre i battenti sabato 28 novembre a Roma, in Via Giulia, 178.

Roma - Una mostra in cui si assiste all’inedito sposalizio fra scultura e fotografia, tra materia e digitale, tra concreto e visionario appunto. Padri delle creazioni artistiche lo scultore, designer e illustratore palermitano Gerry Turano (guarda il suo sito) e il fotografo romano Lorenzo Vanzetti (guarda il suo sito), figlio di quel Guido Vanzetti, tra le altre cose anche regista e grafico pubblicitario, che lo introdusse all’arte della fotografia.

Una compenetrazione fra le arti dagli esiti sorprendenti ed originali, che ha però origini lontane, in quell’antica idea greca di ekphrasis che vede il raccontarsi a vicenda, spesso rivaleggiando, delle arti. Arti che nel fare a gara tra di loro o più semplicemente, come in questo caso, nel fondersi, diventano qualcos’altro, una terza forma creativa, che è arte al pari delle prime due generatrici.

Il concetto è ben spiegato dalla curatrice della mostra Lucia Collarile: «Ecco la reazione chimica fra gli elementi, l’incontro-scontro produttivo, la mescolanza generatrice. La nuova Entità, l’opera nuova, concreta, ricca di una ricerca estetica ed emozionale già arricchita, è ulteriormente sottoposta alla nostra specifica visione e lettura personale. Le immagini fotografiche di Vanzetti non testimoniano il momento dell’urto o quello della fusione tra gli elementi reali e visionari, ma l’attimo dopo, quello della genesi, quando già è nato l’Ibrido e i fumi e le luci scaturite da quell’incontro vanno diradandosi e spegnendosi».

In questo caso è  l’impalpabile fotografia di Vanzetti a raccontarci la potente scultura di Turano e lo fa attraverso immagini forti, dal sapore in alcuni casi apocalittico, di mondi diversi, lontanissimi, come Stargate, The Day After, Lunar, il cui linguaggio tuttavia riusciamo subito istintivamente a comprendere; in altri i toni si fanno ancestrali, primordiali, tribali quasi, dove nonostante la bidimensionalità, la materia, concentrata nei quattro elementi - acqua, fuoco, terra e aria -  sembra vibrare, surriscaldarsi, come mossa da un moto interiore (si vedano ad esempio Stones, Lava Ghiacc-V2 o Onde di Cielo).

Sono sensazioni potenti quelle che la fotografia suggerisce mentre immortala la scultura, cui si aggiungono in parallelo, nonostante l’universalità del messaggio che trasmettono, anche quelle più sottili provenienti da una realtà più intima, fatta in alcuni casi di ricordi, solitudine, silenzio (Lampara e Licantropia).

Accanto alle ‘Interpretazioni fotografiche’ - come le definisce lo stesso Vanzetti – delle opere di Turano (il quale, si ricorda, vanta numerose esposizioni, oltre che in gallerie private, anche in istituzioni pubbliche come il Museo di Villa Torlonia-Casina delle Civette di Roma, il MUSAM (Museo Storico dell’Aeronautica Militare) di Vigna di Valle, il Quartier Generale della FAO, il Palazzo Italia a Berlino, il Museo Gianni Caproni di Trento o il Macro Testaccio di Roma) il visitatore avrà poi l’opportunità di godere anche delle sculture vere e proprie dell’artista, selezionate appositamente per l’occasione, tra cui Dire Fare Dire, L’Unica Certezza, Solve et Coagula e Strutture. Sculture realizzate con materiali di recupero (primi fra tutti legno e polistirolo) cui l’artista restituisce nuova linfa vitale.

Un viaggio nella fusione tra le arti dunque, attraverso il loro rincorrersi e rivelarsi l’una nell’altra, dove il confine tra materia e forma si dissolve, diventa qualcos’altro. Qualcosa di diverso e poco battuto forse, ma proprio per questo altrettanto potente e suggestivo.

MATERIA VISONARIA - Gerry Turano, Lorenzo Vanzetti - Galleria l'Acquario - via Giulia 178, Roma. Vernissage sabato 28 novembre ore 18.00. Dal lunedì al sabato ore 16.00 – 19.00 – ingresso libero