Una rappresentanza numerosa della nostra redazione, insieme al Direttore, ha partecipato con orgoglio alla presentazione del primo libro della collega Manuela D’Aguanno. “E’ tutto il resto che fa impressione” (Alter Ego ed. 2015), questo il titolo dell’opera presentata presso la Biblioteca Vaccheria Nardi - Via di Grotta di Gregna 27, Roma.

Roma - Visibilmente emozionata è Manuela perché finalmente ha “realizzato il sogno nel cassetto” dice, ringraziando l’editore e la scuola di scrittura Omero per averle dato il coraggio di dare una forma ed una espressione organica al dono della scrittura che da sempre le appartiene.

Il regalo che chiese al suo papà per la prima comunione è stata una macchina da scrivere Olivetti, che ancora conserva gelosamente, poi “nel corso della vita sono stata frenata dalla paura, anche se credo che uno scrittore è tale anche se non pubblica, io mi sento una scrittrice, anche prima mi ci sentivo, ma la pubblicazione è una conferma, un modo per condividere con gli altri la propria passione”

E così Manuela D’Aguanno nel suo libro “E’ tutto il resto che fa impressione”, in tredici racconti descrive la vita di ogni giorno, la forza e la capacità di affrontare la quotidianità, perché oltre al dolore, alla malattia, alla morte, “E’ tutto il resto che fa impressione”, affrontare la vita stessa. Tutto il resto che si scorge nelle persone che ci circondano o negli sconosciuti, da piccoli frammenti di vita che si possono cogliere nei diversi contesti della vita di tutti i giorni.

I tredici racconti hanno un unico filo conduttore: l’amore. L’amore che pervade la vita, inteso nelle sue molteplici sfaccettature, non solo come rapporto di coppia, l’amore inteso come espressione dell’amicizia, in senso universale, come espressione di sostegno nell’andare avanti sempre ed ogni giorno. Senza differenze di età di condizioni sociali, di contesti. Ci ha colpito molto quando alla domanda dell’editore, rispetto a dove fosse giunta l’ispirazione per i suoi racconti, l’autrice ha risposto: “l’ispirazione è nata da chi mi stava accanto, ma anche da gente incontrata per caso, nei diversi contesti e momenti della vita, dalla gente che incontri per caso, in metropolitana ad esempio, la metropolitana è piena di umanità che vive e sopravvive. Io sono partita da piccoli dettagli, ho osservato il particolare per renderlo universale”. Fermarsi ad osservare i dettagli è quello che non facciamo mai, presi dalla fretta e da noi stessi non ci fermiamo ad osservare. I racconti di Manuela D’Aguanno ci danno anche lo spunto per farci riflettere sulla vita frenetica che conduciamo e sul fatto che fermandoci a guardare gli altri riusciremmo a trovare anche molto di noi stessi.

L’autrice mette anche un po’ di se nei suoi tredici racconti, ma sa “nascondersi bene” nei differenti personaggi, sta anche in questo la bravura dello scrittore, sapersi raccontare attraverso le storie degli altri.

Conclusa la presentazione, la nostra cara collega resta seduta a scrivere dediche per i numerosissimi amici e parenti intervenuti per l’occasione…. Le auguriamo che questo sia solo il primo di tanti e le facciamo un grande in bocca al lupo per la sua prossima opera che ci auguriamo venga pubblicata al più presto.