Roberto Sebastian Matta, ‘Subiteur’, 1991, bronzo, cm. 140 x 50 x 30, Foto Massimiliano Ruta, Courtesy Galleria d'Arte Maggiore G.A.M., Bologna (Italy)

Roberto Sebastian Matta (Santiago del Cile, 1911 – Civitavecchia, 2002), artista eclettico al quale le etichette che si è soliti attribuire vanno forse un po’ strette, fu pittore - aderì nel 1937 alla corrente surrealista - architetto e scultore.

Ed è proprio a quest’ultimo ruolo, alla produzione scultorea del maestro, uno dei protagonisti dell’arte del ‘900, che il Giardino di Palazzo Soranzo Cappello, a Venezia, rende omaggio dal 9 maggio al 15 ottobre 2015.

La mostra, che fa parte degli Eventi Collaterali ufficiali della 56ª Esposizione Internazionale d'Arte – la Biennale di Venezia, è organizzata dalla Fondazione Echaurren-Salaris, in collaborazione con la Galleria d'Arte Maggiore G.A.M. di Bologna, e curata da Flaminio Gualdoni e Alessia Calarota.

Eterno esploratore del mondo, viaggiò dal Cile, paese d’origine, all’Europa, passando per Francia, Inghilterra, Scandinavia, Italia (dove trascorrerà gli ultimi quindici anni della sua vita). Raggiunse l’America all’inizio della Seconda Guerra Mondiale e si spinse nel corso degli anni fino in Russia. Conobbe e collaborò con alcuni degli esponenti delle Avanguardie del XX secolo più importanti dell’epoca: Le Corbusier, André Breton, Giorgio De Chirico e tanti altri, e fondamentale sarà la sua influenza negli Stati Uniti sugli artisti di nuova generazione come Jackson Pollock e Arshile Gorky.

Luoghi e fatti. Questo narrano le sue opere, attraverso un linguaggio moderno e surreale che tuttavia dà voce a eventi reali e concreti, come la Seconda Guerra Mondiale o la Guerra in Vietnam.

Una trentina circa le opere in mostra nella prestigiosa sede veneziana, fra le quali Tryp-Taurus scultura in bronzo (come quelle che seguono) del 1993, Erreros Natura del 1991 e Navigateur, realizzata l’anno precedente, tutte provenienti dalla Courtesy Galleria d'Arte Maggiore G.A.M. di Bologna, il luogo cioè che, anche in virtù dell’amicizia e della stima che legò Sebastian Matta a Franco Calarota, direttore della Galleria, detiene i diritti esclusivi per l'Italia da più di quindici anni.

«Matta è colui che maggiormente tien fede alla propria stella, che è forse sulla strada migliore per arrivare al segreto supremo: il controllo del fuoco», queste le parole usate da André Breton per descrivere l’artista. Il controllo del fuoco. Appunto. Come si trattasse di un dio Efesto dei giorni nostri. E qualcosa di leggendario e mitologico hanno davvero le sue sculture in bronzo e metallo, come se rappresentassero antichi archetipi, totem, miti del passato cui Sebastian Matta ha deciso con la sua maestria di ridare vita, di riplasmare, mettendone in luce tutta l’attualità, tutta l’intramontabile forza.

‘Roberto Sebastian Matta. Sculture’ - Venezia, Giardino di Palazzo Soranzo Cappello Dal 9 maggio al 15 ottobre 2015 - Orario: 10.00 – 18.00 Giorno di chiusura: lunedì Ingresso libero

  

  1. Roberto Sebastian Matta, ‘Tryp-Taurus’, 1993, bronzo, cm. 144 x 43 x 34, Foto Massimiliano Ruta, Courtesy Galleria d'Arte Maggiore G.A.M., Bologna (Italy)
  2. Roberto Sebastian Matta, ‘Subiteur’, 1991, bronzo, cm. 140 x 50 x 30, Foto Massimiliano Ruta, Courtesy Galleria d'Arte Maggiore G.A.M., Bologna (Italy)
  3. Roberto Sebastian Matta, ‘Cromagnak’, 1993, bronzo, cm. 161 x 55 x 36, Foto Massimiliano Ruta, Courtesy Galleria d'Arte Maggiore G.A.M., Bologna (Italy)
  4. Roberto Sebastian Matta, ‘Sea Wake’, 1991, bronzo, cm. 151 x 26 x 18, Courtesy Galleria d'Arte Maggiore G.A.M., Bologna (Italy)
  5. Roberto Sebastian Matta, ‘Navigateur’, 1990, bronzo, cm. 150 x 30 x 30, Foto Massimiliano Ruta, Courtesy Galleria d'Arte Maggiore G.A.M., Bologna (Italy)
  6. Roberto Sebastian Matta, ‘Erreros Natura’, 1991, bronzo, cm. 165 x 50 x 36, Courtesy Galleria d'Arte Maggiore G.A.M., Bologna (Italy)