Sono passati poco più di 70 anni dall’uscita di uno dei capolavori di Charlie Chaplin intitolato “Luci della ribalta”, vincitore di un Oscar per la miglior colonna sonora.
Il film ha una trama che può essere emblematica della possibilità di darsi sia a se stessi, che reciprocamente, la speranza e la sicurezza. La vicenda della pellicola ha i suoi momenti salienti su un palco, che sottolinea il rapporto che la ribalta genera tra colui che vi sale ed il pubblico...
Ma il teatro può limitarmi a questa relazione, alle luci del proscenio, alla gratificazione degli applausi, oppure può essere anche altro? Ne abbiamo parlato con Antoine Mazelli (in foto), Professore di teatro, attore, commediografo e formatore per lo sviluppo personale, nel corso di un’intervista che ci ha gentilmente concesso in compagnia della Dott.ssa Carla Laura Petruzzelli, diplomatica per i rapporti internazionali. Dall’intervista é emerso che sarebbe semplificativo ridurre il teatro ad un momento di svago.
Quest’antica arte può essere anche, come suggerito dalla pellicola citata, un potente strumento per “tirar fuori l’ossigeno” della propria pulsione vitale, dello sviluppo emotivo, dell’apertura verso un mondo variopinto. Si potrebbe, di conseguenza, paragonare il teatro ad una sorta di laboratorio in cui indagare e sperimentare, con maggior sicurezza, ad esempio la gestione di alcune dinamiche lavorative quali l’ansia da prestazione, il dover parlare in pubblico, superare la paura del giudizio degli altri.
Alcune tecniche di recitazione, inoltre, non sono riservate a coloro che vogliono iniziare un percorso artistico, ma possono essere utili per chiunque abbia la curiosità di intraprendere un percorso di introspezione e riflessione “soft” alla ricerca di se stessi. Attraverso un’attività ricreativa e divertente viene infatti offerta l’opportunità di uno sviluppo personale. Dati esercizi teatrali fondati sull’espressione, l’interpretazione, la respirazione diaframmatica favoriscono la scoperta delle proprie potenzialità e, di conseguenza, stimolano una maggiore autostima ed altre competenze. Il riferimento é al pensiero creativo, allo storytelling e, in generale, alla creatività. Senza dimenticare che si impara una diversa relazione con il proprio corpo modulando in maniera differente, ad esempio, la voce giocando con il volume, il tono, il ritmo.
Qualora vi fosse interesse ad approfondire gli argomenti illustrati, il Prof. Antoine Mazelli ha dichiarato la sua disponibilità agli eventuali colloqui richiesti al seguente indirizzo emal: