LA CHAISE À PRIÈRE 2010 Sedia di legno / Wooden chair Courtesy dell’artista / Courtesy of the artist - Foto Cecilia Fiorenza

Roma - Fino al 24 maggio in mostra al Maxxi, e per la prima volta in Italia, l’originale e rivoluzionario artista cinese Huang Yong Ping, nato a Xiamen, provincia cinese del Fujian, nel 1954 e trasferitosi poi in Francia, sua patria adottiva, dove a tutt’oggi vive e lavora.

Sintomatico il titolo della personale che, come si legge nel comunicato stampa, si rifà ad un noto passo della Bibbia: «Aronne gettò il bastone davanti al faraone e davanti ai suoi servi ed esso divenne un serpente». “Bâton – Serpent” dunque per riassumere in poche parole e sotto forma di metafora quasi il messaggio insito nella mostra, una riflessione filosofico-estetica velata di ironia e sarcasmo sui conflitti mondiali, le controversie religiose, il ruolo dell’uomo nel mondo.

Opere dalle dimensioni ciclopiche (a cui forse lo spettatore romano non è molto abituato) come quella che dà il titolo all’esposizione: lo scheletro di un gigantesco serpente mitologico realizzato in alluminio e lungo trenta metri (“B_ton de Serpent”, del 2007) oppure  “Bugarach”, del 2012, riproposizione dell’omonima montagna francese, luogo culto del turismo esoterico, o ancora ulteriori richiami alla religione con passi tratti ancora una volta dalla Bibbia, come ne “La chaise à prière” (2010) una sedia rovesciata con brani del libro di Giacobbe e “Camel” (2012) un cammello tassidermizzato che riporta sul fianco un passo del Vangelo di Matteo.

Emblematica rappresentazione del conflitto tra culture e religioni diverse poi il suggestivo “Hei Hei Sina Sina” (2000 - 2006): un alto mulino di preghiere in rame (come quello dei buddisti tibetani) in cui il senso di pace prodotto dal suono si scontra con il richiamo alla guerra (il palo rappresenta infatti l’arma cinese ‘mao’ mentre il coperchio è a forma di scudo).

Il viaggio del visitatore è ricco e prosegue col minareto “Construction Site” (2007), torre della moschea ricavata nella piazza del museo in una sorta di cantiere a cielo aperto e “92 bras de Guanyin” (2014), scolabottiglie di chiara ispirazione ‘duchampiana’ che richiama alla mente la dea indiana Kali.

La mostra “Huang Yong Ping. Bâton – Serpent” (il titolo è stato scelto direttamente dall’artista) è a cura di Hou Hanru, direttore artistico del Maxxi, e Giulia Ferracci.

MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo - Via Guido Reni, 4A, 00196 Roma - www.fondazionemaxxi.it - 06.320.19.54 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.orario di apertura: 11.00 – 19.00 11.00 – 22.00 (sabato) chiuso il lunedì, il 1 maggio e il 25 dicembre.

1 BUGARACH - 2012 - Vetroresina, cemento, animali imbalsamati, modello di elicottero, sirena / Fibreglass, concrete, stuffed animals, model helicopter, siren, porcelain Courtesy dell’artista e galerie kamel mennour, Parigi / Courtesy of the artist and galerie kamel mennour, Paris - Veduta dell’installazione /Installation view, galerie kamel mennour, 2012

2 LA CARTE DU MONDE - 2000 - 2001 Legno, carta, metallo, pittura a muro / Wood, paper, metal, wall painting Collezione privata / Private collection

3 LA CHAISE À PRIÈRE - 2010 - Sedia di legno / Wooden chair Courtesy dell’artista / Courtesy of the artist - Foto Cecilia Fiorenza

4 BÂTON DE SERPENT - 2014 - Alluminio / Aluminium Courtesy dell’artista e Red Brick Art Museum, Beijing / Courtesy of the artist and the Red Brick Art Museum, Beijing. La foto si riferisce a / The photos is reffering to: Ressort, 2012 - Alluminio, acciaio inossidabile / Aluminium, stainless steel, 53m (lunghezza / length). Commissionata nel 2012 con i fondi da / Commissioned 2012 with funds from Tim Fairfax, AM, mediante / through the Queensland Art Gallery Foundation. Collezione / Collection: Queensland Art Gallery, Brisbane © l’artista / The artist

5 EHI EHI SINA SINA - 2006 - Veduta della mostra / Exhibition view Panthéon, International Centre for Art and Landscape - Vassivière Island, 2006 © Huang Yong Ping Foto / Photo : André Morin Courtesy l’artista / of the artist e / and kamel mennour, Paris /Parigi