La musica crea un filo diretto fra lo spirito ed il corpo legando in maniera armoniosa le sensazioni con l’intelletto.
Per tale ragione essa è universalmente ritenuta come la forma di comunicazione in grado di promuovere l’unione e la collaborazione tra le differenti comunità pur rispettando le proprie specifiche identità. Detto diversamente, il linguaggio culturale della musica è una delle modalità più alte del dialogo fra i popoli attraverso l’espressione della sensibilità umana. Senza dimenticare che, storicamente, la musica ha avuto una fondamentale importanza trascendentale.
Nella Bibbia, ad esempio, è detto chiaramente di lodare Dio con canti di gioia e l’accompagnamento di strumenti, originando un’ arte musicale religiosa con cui gli uomini di ogni tempo hanno estrinsecato il loro rapporto con l’ Infinito. Accanto a questa dimensione sociale, la musica ne ha anche una intima, permettendo una relazione del tutto particolare ed immediata con il pubblico attraverso la personale interpretazione di un brano musicale da parte del suo esecutore. Queste sono le premesse del Premio Internazionale “GianClaudio Chiais”, giunto alla terza edizione, e che ha avuto quest’anno come partner oltre alla Fondazione Festival Pucciniano anche l’Ambasciata del Portogallo presso la Santa Sede, nella cui splendida location romana si è tenuto.
Il riconoscimento è stato assegnato a Vasco Dantas. Egli è un giovane pianista talentuoso portoghese che ha conseguito più di 50 premi in concorsi internazionali e collaborato con diverse orchestre prestigiose. Nel corso della serata l’Ambasciatore del Portogallo presso la Santa Sede Antonio Almeida Lima, ha affermato che: “Aprire le porte di Villa Lusa agli amanti della musica è unire la bellezza dinamica e senza tempo dei suoni al contesto unico di una dimora che il Papa Leone XII scelse per trovare, nella pace e nella natura del luogo, qualche incanto in più per la sua contemplazione divina. Ringrazio Stefania Chiais per avermi dato questa opportunità permettendo così di valorizzare la musica, quel linguaggio universale dell’anima che trasmette emozioni, sensazioni, idee e sentimenti che si elevano. Aiutare i giovani musicisti e valorizzare i loro talenti è l’obiettivo del Premio GianClaudio Chiais, e il fatto di essere stato scelto quest’anno un giovane portoghese, Vasco Dantas, mi riempie di grande soddisfazione soprattutto nell’associarmi al progetto”. Nel corso della serata lunghi applausi hanno accompagnato l’esecuzione di alcuni brani musicali da parte del vincitore. Durante l’evento sono stati espressi ringraziamenti particolari a Mons. Agostinho Borges, addetto culturale dell’Ambasciata e Rettore della Chiesa di S. Antonio dei Portoghesi, ed al Prof. Giuseppe Manica, dirigente culturale del MAECI ar. Al centro della foto il premiato Vasco Dantas fra l’Ambasciatore del Portogallo presso la Santa Sede Antonio Almeida Lima e la consorte Vanda de Sousa Araujo Almeida Lima.