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Vi sono molti modi per ricordare un amico scomparso, quello scelto dall’artista Gabriele Reina per omaggiare la memoria dell’Ambasciatore del Portogallo presso la Santa Sede Antonio d’Oliveira Pinto da França è stato la mostra “Viaggio in Portogallo”.

Essa si tiene presso la galleria d’arte dell’Istituto Portoghese di S. Antonio a Roma e contiene una ricercata selezione di ritratti, vedute, azulejos, acquerelli, piatti da parata, taccuini di schizzi con centinaia di disegni ed annotazioni. Al vernissage sono stati presenti l’Ambasciatore del Portogallo presso la Santa Sede Antonio de Almeida Ribeiro, l’Ambasciatrice Donna Sofia Pinto da França, il Conservatore di Palazzo Chigi ad Ariccia Francesco Petrucci il quale ha svolto l’introduzione artistica della mostra. Dalla sua relazione è emerso che Gabriele Reina è nato da una famiglia italiana in Svizzera, parla il portoghese, lo spagnolo, il francese, l’inglese, il tedesco ed il polacco.

A questa apertura verso le culture europee si accompagna una grande sensibilità ed amore per la conoscenza, come confermato dal fatto che Reina è stato editor e ultimo caporedattore della storica casa editrice FMR (Franco Maria Ricci) ed ha scritto libri anche per la White Star/National Geographic. L’autore della mostra è anche uno dei maggiori collezionisti di arte italiana, nutre una grande passione per il Portogallo che ha raffigurato nelle sue opere. In queste ultime il disegno e la pittura sono strumenti di conoscenza nella linea di quanto è accaduto nel Rinascimento. In altri termini, nel momento in cui si disegna viene compiuta anche un’azione di memorizzazione e di immagazzinamento di quello che si rappresenta, questo significa che le cose che vediamo è come se diventassero una parte di noi stessi, coinvolgendoci emotivamente. Inoltre, Gabriele Reina può essere definito come un artista ed intellettuale di altri tempi, ovvero quelli del cosiddetto “Gran tour” in quanto ha documentato i suoi numerosi viaggi in Portogallo in taccuini e con le arti figurative trasponendo in essi la personale esperienza conoscitiva. In riferimento a quest’ultima, un ruolo molto importante è stato svolto dallo scomparso Ambasciatore ricordato nella mostra, il quale ha condiviso con l’autore delle opere la sua vasta cultura, sensibilità ed umanità. Tra gli oggetti in mostra sono di particolare interesse gli scenografici stendardi araldici delle maggiori famiglie portoghesi che risalgono al periodo della Reconquista e delle grandi scoperte geografiche. Gli stendardi sono dipinti su tela e costituiscono pregevoli riproduzioni di quelli contenuti  un famoso codice lusitano del XVI secolo. La mostra è visitabile fino al 26 febbraio, da mercoledì a domenica, dalle 17 alle 19. Altre iniziative di rilievo dell’Istituto Portoghese sono la presentazione del romanzo “La perdita della corazza” di Nicoletta Del Gaudio da parte dello scrittore Stefano Valente che si terrà giovedì 23 febbraio alle ore 18 nel salone nobile; per quel che riguarda i concerti prosegue il ciclo “SCARLATTI PLUS”  che si terranno il 19 e il 26 febbraio con l’esecuzione dell’ organista titolare di Sant’Antonio dei Portoghesi, Mº Giampaolo Di Rosa; infine si ricorda che il prossimo mese inizierà il nuovo semestre dei corsi di portoghese.