Vincenzo Gemito, Ritratto di Domenico Morelli, 1873 ca.

Una piccola grande mostra è quella presentata alla Galleria Simone Aleandri Arte Moderna di Roma a partire dal 15 dicembre 2016: ‘Morelli Costa Fortuny Gemito – Disegni tra Roma e Napoli 1855 – 1915’

Siamo nei pressi del ghetto, vicino al Portico d’Ottavia, precisamente in piazza Costaguti, una piccola ed elegante piazza romana. Qui, al civico 12, è stata inaugurata mercoledì 14 dicembre 2016 una mostra sul disegno tra la seconda metà dell’Ottocento e il primo Novecento. Molti gli inediti presenti nell’ampio corpus grafico composto da più di sessanta opere tra matite, chine e tecniche miste, realizzate da alcuni dei maggiori artisti attivi in quel periodo nelle due città di Roma e Napoli.

I disegni, studi di figura, ma anche paesaggi e ritratti, testimoniano nel loro insieme l’evoluzione della grafica moderna italiana dal periodo che segue all’incirca l’unità d’Italia fino all’inizio del XX secolo. Ne traccia una panoramica proprio il curatore del catalogo della mostra (Edizioni Officine Vereia), Manuel Carrera.

Lo studioso ripercorre le varie tappe del disegno e della sua fortuna a partire dalla figura del pittore Domenico Morelli, soffermandosi via via sugli artisti che del maestro napoletano subirono il fascino e l’influenza come Antonio Mancini, Vincenzo Gemito, Francesco Paolo Michetti, nella cui produzione (di Gemito e di Michetti) è possibile ravvisare anche forti echi di derivazione fortunysta.

Altra importante figura di riferimento nello sviluppo della grafica di quegli anni è infatti proprio il catalano Mariano Fortuny y Marsal (di cui sono presenti in mostra diverse opere) e accanto a lui, anzi quasi in contrapposizione, l’opera di Nino Costa e della sua associazione romana “In Arte Libertas” di cui farà parte anche Giulio Aristide Sartorio, con i quali il disegno torna ad essere strumento d’analisi e studio, piuttosto che oggetto d’arte in sé.

Oltre ai già citati sono presenti in mostra altri artisti fra i quali si ricordano Pio Joris, presente con alcune accademie e studi con modello, Cesare Fracassini, il tedesco Anselm Feuerbach, Edoardo Dalbono con Fanciullo che suona il flauto e altri disegni, Michele Cammarano, Armando Spadini e Giacomo Balla, con un disegno a china e matita raffigurante Ritratto del pittore Giorgio Szoldatics.

Un numero cospicuo di fogli spetta comunque a Domenico Morelli, tra cui spicca un bel Ritratto di donna con mantella bianca del 1870 circa, accompagnato, tra le altre opere, da un interessante Autoritratto della follia di Mancini (1881-82) e da ritratti dello scultore Vincenzo Gemito, come quello del pittore Rubens Santoro (1880 ca.) o quello dello stesso Morelli che, apparso sul mercato antiquario come autografo del maestro napoletano, è qui restituito al suo vero autore.

 

Morelli Costa Fortuny Gemito – Disegni tra Roma e Napoli 1855 – 1915

15 dicembre 2016 – 29 gennaio 2017

Galleria Simone Aleandri Arte Moderna

Piazza Costaguti 12 (Portico d’Ottavia), Roma

Orario: da martedì a sabato, ore 9.00 – 18.00

www.aleandriartemoderna.com

  1. Giulio Aristide Sartorio, Il consiglio (Gru Coronata e serpe), 1913
  1. Francesco Paolo Michetti, Studio per Domenica delle palme, 1878
  1. Vincenzo Gemito, Ritratto di Domenico Morelli, 1873 ca.
  1. Mariano Fortuny y Marsal, Uomo in costume rinascimentale, 1870 ca.
  1. Giovanni (Nino) Costa, Figura di donna con braccia conserte, 1870 ca.