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Roma - La regione asiatica è diventata, di recente, l’area geografica più dinamica dell’economia mondiale. La sua rapida crescita è evidenziata dai risultati commerciali e dai principali indicatori economici.

L’ Oriente, tuttavia, non si riduce ai giganti tradizionali (come Cina, Giappone, India), in quanto il suo sviluppo è basato anche sulla partecipazione di Paesi che stanno accelerando la loro peculiarità asiatica piuttosto che omologarsi ad una generica occidentalizzazione. Tra di essi si pone in evidenza Singapore che ha da poco festeggiato i 50 anni dalla sua indipendenza.

In questi pochi lustri ha compiuto enormi passi in avanti passando da un’economia sostanzialmente di stampo coloniale ad una che si pone in tutti i primissimi posti internazionali nelle classifiche dei Paesi business friendly ed ecomicamente avanzati. Questo motivo, tra gli altri,  spiega la maggiore presenza di aziende italiane a Singapore rispetto agli altri Paesi dell’ASEAN (una zona di libero scambio che riunisce attualmente 10 Paesi: Brunei, Cambogia, Filippine, Indonesia, Laos, Malaysia, Myanmar, Singapore, Thailandia, Vietnam). L’ASEAN rappresenta un grande ed interessante mercato in cui la città – Stato può senz’altro rappresentare un canale privilegiato di penetrazione in esso per le nostre imprese, comprese le Pmi. In considerazione della crescente importanza dei legami dell’ Italia con Singapore, e nell’ambito del rafforzamento dei rapporti bilaterali, vi è stata recentemente nel nostro Paese la visita del Presidente della Repubblica di Singapore Tony Tan Keng Yam, la prima in assoluto di un Capo di Stato singaporeano in Italia. In questa occasione sono stati stipulati trattati internazionali in numerosi campi come l’arte, la cultura, la scienza, la tecnologia e l’istruzione. Per questo evento particolare è stato elaborato e stampato il libro bilingue: “Italia e Singapore le differenze che avvicinano”, con la prefazione dell’ex Premier Enrico Letta. Esso è stato presentato a Roma negli storici locali della sede dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana) a Palazzo Altieri, Sala della Clemenza, in Piazza del Gesù. Relatori, tra gli altri, sono stati l’ ex Primo Ministro e presidente dell’ Associazione Italia – ASEAN, Enrico Letta; il Ministro per l’Educazione, Università e Ricerca, Stefania Giannini; il Sottosegretario di Stato per gli Affari Internazionali e la Cooperazione Economica, Benedetto Della Vedova; il Ministro per il Commercio e l’Industria di Singapore, S. Iswaran; il Prof. Romeo Orlandi,  curatore del libro. Nel corso dell’evento il Ministro Giannini ha donato all’omologo Iswaran il libro:  “Italia e Singapore le differenze che avvicinanano” sottolineando come esso faccia parte di una collana editoriale promossa dall’Associazione Italia - ASEAN dedicata alle grandi potenzialità dell’ASEAN. La precedente pubblicazione: “L’ASEAN per il sistema Italia” è stata autorevolmente presentata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del suo viaggio nel Sud- Est asiatico nell’autunno scorso. Il libro presentato ha rappresentato la base di una interessante analisi delle opportunità che Singapore offre alla comunità scientifica ed a quella economica in riferimento alle possibilità di collaborazione bilaterale soprattutto nei campi delle nuove tecnologie e delle startup. Dalle considerazioni dei relatori è emerso che l’intento dell’opera è quello di supportare le imprese italiane che vogliono internazionalizzarsi. Per loro, il primo passo in questo senso è una conoscenza quanto più ampia e completa possibile su un dato mercato di riferimento. In questo senso, attraverso un approccio globale, il libro fornisce un’informazione che soddisfa i due precedenti requisiti su Singapore attraverso una serie di interventi altamente qualificati sul sistema Paese nel suo complesso, sottolineandone storia economica, punti di forza, di debolezza e prospettive future. Vengono anche evidenziati il ruolo della città – Stato nell’area orientale ed in particolare nell’ASEAN. La consapevolezza che ha guidato l’azione di Singapore è che l’Asia ha bisogno dell’integrazione economica in quanto un commercio più libero, oltre ad essere di per sé vantaggioso, unisce gli interessi dei Paesi ed elimina i conflitti in misura più ampia rispetto ai soli legami politici e diplomatici. Tra i contributi più rilevanti si segnalano quelli del Prof. Romeo Orlandi, il quale da molti anni conuiga la docenza universitaria con la consulenza per istituzioni governative e società internazionali; Pietro Ginefra, Direttore principale servizio relazioni internazionali della Banca d’Italia; Mauro Petriccione, Vice direttore generale della Commissione Europea incaricato inter alia degli investimenti internazionali e del commercio dei servizi;  Josphine Teo, Senior Minister of State nell’Ufficio del Primo Ministro, nel Ministero degli Affari Esteri e di quello dei Trasporti di Singapore.