A vedere il risultato di ieri sera in Champions, dove il Barcellona ha dato un’ulteriore prova di forza “distruggendo” la Roma con un secco 6-1 verrebbe da dire che probabilmente siamo di fronte alla migliore squadra del momento. Risultato scioccante, quello di ieri, per i tifosi giallorossi, ma che qualcuno aveva ampliamente temuto e previsto e non a caso.

Sabato pomeriggio infatti i novantamila del Bernabeu, per la maggior parte tifosi dei “blancos”, hanno potuto godere della prima, e ben più eclatante, “lezione di calcio” che i blaugrana hanno gratuitamente fornito al mondo intero. La squadra di Luis Enrique, che già lo scorso anno ha vinto tutto quello che poteva vincere, è riuscita addirittura a migliorarsi senza inserire volti nuovi e senza alcuno stravolgimento tattico.

Il tridente d’attacco adesso può contare su un Neymar stratosferico, mai stato così decisivo (12 gol in Liga in 11 partite e 2 in Champions su 5 giornate); il centrocampo gode della conferma dei vari Busquets, Rakitic e su un Iniesta in grande spolvero; la difesa poggia quasi tutta su un Piquè che al momento può permettersi lunghe cavalcate fino all’area avversaria. Ed è forse quest’ultima l’immagine che più impressione dell’ultimo Clasico stravinto dal Barcellona per 4-0, già sopra di due gol dopo un quarto d’ora scarso: al di là delle svariate occasioni da gol, del grande palleggio catalano, vedere il centrale di difesa correre fino all’area avveraria a pochi minuti dal termine alla ricerca di un gol, che sembrerebbe quasi della disperazione, è qualcosa che deve far riflettere. Soprattutto farà riflettere i dirigenti del Real Madrid che per adesso hanno scacciato i fantasmi di un esonero che implacabili aleggiano attorno alla figura di Rafa Benitez. Lo spogliatoio, viste le continue voci che filtrano dal Bernabeu, non lo segue più e probabilmente non lo ha mai fedelmente seguito. Ad approfittarne comunque, oltre che il Barcellona ormai fuggito a +6 dagli eterni rivali, è l’Atletico Madrid che vincendo di misura sul campo del Betis Siviglia si porta in seconda posizione, due lunghezze sopra il Real e a -4 dai “blaugrana”.

Giornata scoppiettante anche in Premier League dove ad occupare la testa della classifica in solitaria, e non è in alcun modo un errore di battitura, c’è il Leicester City guidato da Claudio Ranieri. I “Foxes”, vincendo 3-0 sul campo del Newcastle, sono balzati al primo posto in classifica per la prima volta nella loro storia. Ad aprire le danze, tanto per cambiare, il solito Vardy, tredicesimo centro stagionale, la cui storia di rivalsa sportiva sta facendo un po’ il giro del mondo. Per adesso la squadra dell’allenatore italiano ha perso una sola volta, contro l’Arsenal, ed ha raggiunto l’ottava vittoria in 13 partite: da adesso in poi però se la vedrà con le compagini più pericolose e farà vedere realmente di che pasta è fatta. A partire dal prossimo turno che vedrà proprio la capolista affrontare lo United di Van Gaal, secondo: i Red Devils hanno vinto a fatica contro il Watford grazie ad un autogol di Delaney all’ultimo minuto. Il Manchester City invece scivola in terza posizione dopo il tonfo casalingo contro il Liverpool: i Reds di Klopp non si limitano a vincere all’Etihad ma chiudono il tabellino con un sonoro 4-1 e si riportano a ridosso della zona Europa. Male anche l’Arsenal fermato dal WBA 2-1 e che rimane a pari merito con i Citizens a 26 punti. Vince invece agevolmente il Tottenham che si riporta incredibilmente in corsa per le primissime posizioni: 4-1 al West Ham con doppietta del solito Harry Kane. Infine da segnalare il ritorno al successo per il Chelsea e per Mourinho: i Blues strappano un risicato 1-0 casalingo contro il Norwich e si allontanano dalla zona retrocessione.

Vince e convince, ancora, il Bayern Monaco in Bundesliga: stavolta tocca allo Schalke04 che viene battuto per 3-1 all’Allianz Arena. I punti dei bavaresi sono adesso 37, otto in più del Borussia Dortmund che cade inaspettatamente in casa dell’Amburgo, altro 3-1, e lascia, forse definitivamente, fuggire i campioni in carica. Conferma il proprio terzo posto il Wolsfburg grazie ad un pesante 6-0 nei confronti del Werder Brema. Bene il Leverkusen, 3-1 a Francoforte, e il Monchengladbach che s’impone 2-1 sull’Hannover.

Da una fuga ad un'altra: il Psg non sembra dare alcun segno di cedimento o di voler rallentare la propria andatura e la Ligue1 appare tristemente già chiusa. I parigini battono anche il Lorient 2-1 in trasferta nonostante l’inserimento di parecchie secondo linee. Al secondo posto, lontano ormai 13 punti, il Lione perde malamente per 3-0 contro il Nizza e viene raggiunto, a pari merito, dal Caen che non va oltre lo 0-0 contro l’Angers. Vince il Monaco contro il Nantes grazie all’unica rete segnata da Pasalic e trionfa anche il Marsiglia sul Saint Etienne per 2-0.