Analisi della Trentaquattresima Giornata del Campionato Italiano di Serie A

PRIMA POSIZIONE Juventus FC: 79 Pts (Campione d'Italia)

Dopo la retrocessione del Parma, penalizzato e reduce da una stagione totalmente da dimenticare, il secondo verdetto della Serie A si materializza con la matematica vittoria del Quarto Scudetto consecutivo della Juventus. Madama, in un match tutt'altro che semplice sul campo della Sampdoria, si impone per 0-1 grazie ad un gol di Arturo Vidal, portando a casa la vittoria finale già alla Trentaquattresima Giornata.

Con la Semifinale di Champions League da giocare già Martedì, contro un Real Madrid davvero galattico, il mini-turnover imposto da Allegri ha dato più di un risultato.

Dovendo spendere due parole per il successo in Serie A della Juventus, non si può che lodare proprio il lavoro del tecnico livornese: arrivato (e contestato) in fretta e furia al posto di un Antonio Conte dimissionario per divergenze con la società (ma sapremo poi, nemmeno troppo tempo dopo, che i veri motivi erano legati ad una chiamata come Ct azzurro), Allegri è riuscito dapprima a non stravolgere gli equilibri collaudati dal predecessore, e poi a imporre una filosofia di gioco più vicina al proprio credo, rispolverando il 4-3-2-1 che l'aveva reso vincente ai tempi del Milan. Campione d'Italia con quattro giornate d'anticipo (ma, se non consideriamo la matematica, almeno già da un mese), Allegri non potrà centrare il record di punti degli anni precedenti, ma sarà in corsa fino alla fine per raggiungere la finale di Champions League, riportando la Juventus ai massimi livelli anche in Europa, con tante care cose (è davvero il caso di dirlo) a chi aveva tanto da frignare dopo la partenza di Antonio Conte.

CORSA PER LA CHAMPIONS LEAGUE AS Roma: 64 Pts SS Lazio: 63 Pts SSC Napoli: 59 Pts

Non accenna a stabilizzarsi, invece, la corsa per il Secondo ed il Terzo Posto, validi rispettivamente per l'accesso diretto e per il Playoff della prossima Champions League. La Lazio (63), apparsa decisamente più in forma delle altre fino alla scorsa giornata, si ferma a Bergamo, bloccata sull'1-1 dall'Atalanta degli ex Reja e Biava. Edy Reja non sarà un allenatore spettacolare, su questo non ci piove, e negli anni passati un certo "braccino" che gli veniva tanto rimproverato a Roma sarà pur costato qualcosa ai sogni dei tifosi biancocelesti; quando c'è da ottenere risultati pratici, però, il "rejalismo" non è mai in discussione, e la salvezza praticamente centrata a Bergamo, dopo gli stenti della gestione di Colantuono, ne sono solo l'ennesima conferma. Contro i suoi figliocci, così, il tecnico goriziano riesce ad imporre un pari con addirittura qualcosa da recriminare (un paio di parate strepitose di Marchetti lo testimoniano), con il gol su corner del centrale Biava recuperato solo dopo tanta sofferenza da una bella voleè di Marco Parolo.

Lo stop della Lazio vale il controsorpasso della Roma (64), vittoriosa nel lunch-match domenicale contro il Genoa. All'Olimpico, in un clima particolarmente torrido, il secondo gol consecutivo di Doumbia ed il sigillo finale di Florenzi valgono un 2-0 che permette alla Lupa di tornare al Secondo Posto e di alleggerire la pressione di un Napoli (59) ancora vincente; proprio la squadra di Benitez, a ridosso dell'impegno di Europa League contro il Dnipro, demolisce con facilità un Milan allo sbando. Al San Paolo, dopo un rigore (con annessa espulsione di De Sciglio) sbagliato già al primo minuto da Higuain, la Linea Maginot piazzata da Inzaghi davanti alla porta di Diego Lopez crolla nel secondo tempo sotto i colpi di Hamsik, dello stesso Higuain e di Manolo Gabbiadini.

Col calendario della Lazio che inizia a diventare decisamente da incubo (Inter, Samp a Genova, derby con la Roma e Napoli al San Paolo), il Finale di Stagione rischia di riservare più di una sorpresa in vista della corsa per la Champions; a dir poco decisivi, inutile sottolinearlo, saranno gli scontri diretti proprio dei biancocelesti, test decisivi per verificare se il lavoro svolto di Pioli potrà davvero portare una clamorosa sorpresa ai vertici della Serie A.

CORSA PER L'EUROPA LEAGUE AC Fiorentina: 52 Pts UC Sampdoria: 51 Pts Genoa CFC: 50 Pts FC Internazionale: 49 Pts Torino FC: 48 Pts (una partita in meno)

In attesa della partita del Torino contro l'Empoli, posticipata a Mercoledì per onorare i sessantasei anni dalla Tragedia di Superga, la battaglia per l'Europa League registra un mezzo passo indietro di tutte le sue partecipanti.

Unica vittoriosa delle cinque sorelle in corsa, al chiudersi del Lunedì sera, è la tanto criticata Fiorentina delle ultime settimane; certo che il Cesena in disarmo incontrato Domenica non può valere come valido test in vista delle ultime quattro giornate, e certo anche che l'impegno di Europa League contro il Siviglia peserà nel Finale di Stagione; resta però da registrare, dopo alcuni match giocati con medie da zona retrocessione, un bel risveglio della Viola, vincitrice con un secco 3-1 (doppietta di Ilicic e Gilardino, gol bianconero di Rodriguez) ed ora nuovamente al Quinto Posto con 52 punti.

Non accenna a svegliarsi la Samp di Mihajilovic (51), vicina alla zona-Champions per praticamente tutta la Stagione ed ora ad un passo dal salutare la qualificazione alle prossime coppe; la sconfitta che regala lo Scudetto alla Juventus ha più di un'attenuante, ma il generale trend negativo intrapreso nelle ultime giornate non può che preoccupare seriamente il popolo blucerchiato. Subito dietro, infatti, solo la sconfitta del Genoa (50) a Roma, grazie ad una prestazione super di De Sanctis e ad una horror di Roncaglia, impedisce il sorpasso dei cugini ai danni della Samp.

Fa registrare un passo indietro anche l'Inter di Roberto Mancini. Dopo un paio di belle vittorie, la squadra nerazzurra si ferma sul più bello e s'arena sullo 0-0 casalingo contro il Chievo, rischiando più dei gialloblù e ringraziando il proprio portiere Handanovic per il punto portato a casa. A 49, staccata di due lunghezze dalla zona-Europa League, la squadra del Presidente Thohir si prepara ora al difficile incontro con la Lazio, all'Olimpico, per rilanciare le proprie speranze continentali e salvare una Stagione con più ombre che luci

META' CLASSIFICA Città di Palermo: 43 Pts AC Milan: 43 Pts Udinese Calcio: 41 Pts AC Chievo Verona: 41 Pts Hellas Verona: 40 Pts Empoli FC: 38 Pts (una partita in meno) US Sassuolo: 37 Pts

Poco va annotato riguardo al centro-classifica. Il Milan, ormai più concentrato sulla trattativa Bee-Berlusconi che sul finire in modo dignitoso questo Campionato, perde addirittura 3-0 a Napoli, facendosi raggiungere dal Palermo, fermato a sua volta sullo 0-0 dal Sassuolo.

Detto del pari esterno del Chievo, sempre dignitoso nel chiudere le sue stagioni anche a salvezza raggiunta, si rilancia l'Udinese di Stramaccioni, che vince 1-0 (gol dell'eterno Di Natale) sul campo dell'Hellas e lo sorpassa.

Mercoledì, nel lontanissimo, ultimo posticipo della sua stagione, l'Empoli andrà a Torino, cercando di frenare in qualche modo la rincorsa granata alla prossima Europa League.

BAGARRE-SALVEZZA Atalanta BSC: 33 Pts Cagliari Calcio: 27 Pts C Cesena: 24 Pts Parma FC: 16 Pts (sette punti di penalizzazione e già retrocesso in Serie B)

In zona retrocessione, col Parma fresco di discesa matematica in Serie B, il Cesena perde anche a Firenze e mette la pietra tombale sulla propria esperienza in Serie A. Troppo poco, per raggiungere la salvezza, il mini-filotto intrapreso dai romagnoli a cavallo del passaggio tra 2014 e 2015.

Proprio i ducali di Donadoni mollano la presa e si fanno battere con estrema facilità anche dal Cagliari, bissando il 4-0 subito all'Olimpico dalla Lazio e ridando un briciolo di speranza ai sardi. A segno, nel posticipo del Lunedì, Ekdal, Farias, Mpoku e Cop, con la prima al Sant'Elia del nuovo tecnico Festa decisamente da ricordare. La salvezza, distante sette punti se si considera il vantaggio dell'Atalanta negli scontri diretti contro i sardi e le sole quattro giornate rimanenti alla chiusura del cerchio, resta decisamente un miraggio; mai dire mai in questa Serie A, però, dunque occhio a dare per chiuso con troppo anticipo anche il discorso relativo all'ultima retrocessa.