Primi indizi dei nuovi equilibri di forza nei vari campionati europei dopo la lunga finestra del mercato trasferimenti: in Premier e Ligue1 ci sono già due capoliste in fuga, Bundesliga che vede una corsa a due col ritorno del Dortmund nelle zone alte della classifica, la Liga ancora indecifrabile.

Roma, 31 agosto - E’ stato il primo campionato a ricominciare, forse perché in Inghilterra di vivere senza calcio non se ne parla nemmeno, sarebbe pura follia. La Premier League 2015/16 ha quasi un mese di vita già, al pari solo della Ligue 1, e nuovi equilibri interni portati da un mercato trasferimenti come sempre faraonico e che ancora deve dare il colpo di coda finale.

Il Manchester City di Pellegrini, con i nuovi Otamendi e Sterling ed in attesa di vedere in campo il nuovo De Bruyne, non è solo capolista ma accenna già ad una fuga vera e propria.

I “citizens” hanno già incontrato tra l’altro la detentrice del titolo, il Chelsea di Mourinho, rifilandole un sonoro 3-0, sono a punteggio pieno quindi dopo quattro turni e ad inseguirli da vicino ci sarebbe solo il Crystal Palace, fermo a quota 9 punti, che però difficilmente potrà tenere il ritmo della corazzata celeste. Gioco arioso, fasce terribilmente utilizzate e il Kun Aguero per adesso forniscono alla “seconda” squadra di Manchester un vantaggio più che buono che si è tradotto in quattro vittorie contro Wba, Chelsea, Everton e Watford. A proposito dei Blues di Mourinho : avvio shock per la squadra di Londra che l’anno scorso non ha dato mai l’idea di essere minimamente in affanno. I punti sono 4 in altrettanti turni, già 8 lunghezze dalla vetta e un nervosismo evidente dello Special One per una squadra che non è stata ritoccata come voleva, a partire dalla difesa che pare fare acqua da tutte le parti con e senza John Terry: per adesso il cammino vede un pareggio all’esordio con lo Swansea, la sconfitta sonora contro il City, una vittoria al cardiopalma contro il Wba e una nuova sconfitta casalinga contro il Crystal Palace. Dietro al Manchester City, tolto il già citato Crystal Palace, si affannano le sorprese Swansea e Leicester City, ferme a quota 8 e che hanno già fatto vittime illustri come il Manchester United, Red Devils che seguono insieme ad Arsenal e Liverpool a cinque lunghezze dalla prima posizione. La squadra di Rodgers sembra perlomeno aver ritrovato uno stile di gioco dopo la difficile annata appena trascorsa nonostante il tracollo nell’ultima giornata contro il West Ham (0-3 ad Anfield) ; nessun nuovo innesto invece per Wenger dal mercato trasferimenti, si attendono i classici colpi dell’ultimo secondo dei Gunners, ma comunque una classifica al pari di chi di milioni ne ha già spesi parecchi; Van Gaal non pare ancora soddisfatto della propria squadra, molto più quadrata rispetto allo scorso anno, buon gioco offensivo dove Depay non sta tradendo le aspettative, ma ancora un grande lavoro da fare per l’allenatore olandese. I veri flop di questo avvio sono invece, tolto il Chelsea, Tottenham e Newcastle: la squadra di Pochettino non solo è intervenuta sul mercato poco ed evidentemente non bene, ma non sembra avere ancora una logica in campo, si ritrova a 3 punti dopo quattro partite e deve già fare i conti con una rincorsa difficilissima ; altro discorso per il Newcastle che ha investito molto sul mercato, soprattutto sui coli Mitrovic e Thauvin, ma seppur qualcosa d’interessante si sia visto in campo i risultati parlano chiaro : 2 punti in quattro partite, un po’ poco per una cenerentola che vuole partecipare al ballo delle grandi.

Da una fuga inglese ad una che parla francese: la Ligue1 , che l’hanno scorso ha visto un inizio all’insegna di Marsiglia e Lione, si riabitua al caro vecchio strapotere del Paris Saint Germain. Sono 12 i punti dopo quattro partite, una volta sfatato lo strano tabù della prima giornata, dove il Psg targato Qatar aveva sempre perso, la squadra di Blanc sembra non potersi più fermare. Il ritorno di Ibrahimovic poi, dopo un piccolo infortunio, non ha fatto che aumentare il gap con le altre realtà del campionato transalpino dove le altre big sembrano in grande crisi. Il Marsiglia, abbandonato da Bielsa dopo una giornata per evidenti problemi interni, sembrava aver trovato, grazie a Michel, entusiasmo e tanti gol ( 6-0 contro il Troyes all’esordo): l’effetto è durato poco, i biancocelesti si trovano a tre punti ben lontani dalla vetta e dalle zone nobili della classifica. L’unica delle protagoniste dello scorso anno che sembra poter reggere, per ora, il ritmo della corazzata parigina è sempre il Lione, distaccato comunque già di cinque punti: due vittorie, un pareggio e una sconfitta per la squadra di Fournier orfana di tanti giovani che ne hanno fatto la fortuna lo scorso anno ma che non ha lasciato andare Lacazette. Non sembra invece al livello il nuovo Monaco di Jardim, fuori dai preliminari di Champions contro il Valencia, e con soli cinque punti in campionato. Una squadra che mostra grande potenziale, anche a causa di un’età media abbastanza bassa, ma che ieri ha perso ben 3-0 contro il Psg (doppietta di Cavani e gol di Lavezzi) fallendo miseramente il primo vero esame di maturità della stagione.

La squadra di Blanc è inseguita da vicino per il momento solo da vere e proprie sorprese: Reims e Rennes a 9 punti e Angers, neopromossa, a 8.

Passiamo in Germania dove la Bundesliga conta una giornata in meno rispetto a Francia e Inghilterra. Dopo tre partite quindi Bayern Monaco e Borussia Dortmund sono appaiate a punteggio pieno, come ai bei tempi. I gialloneri sembrano essere rinati sotto la guida del nuovo allenatore, Tuchel, benedetto e indicato dall’indimenticato Jurgen Klopp. Infatti il gioco e la disposizione tattica ricordano molto l’idea di calcio del vecchio allenatore ma con una rinnovata fiducia e qualche nuovo innesto come ad esempio il giovane portiere Burki al posto dell’intramontabile Weidenfeller: per adesso il tabellino indica 11 gol fatti in tre partite e solo uno subito. Il tutto grazie ad un ritrovato Hummels, lo scorso anno irriconoscibile, un recuperato Reus e un implacabile Aubameyang. A braccetto con la ritrovata rivale va il Bayern Monaco di Guardiola, nessuna sorpresa: la squadra del tecnico spagnolo non è cambiata molto a parte la compianta partenza di Schweinsteiger a cui però è coinciso il piacevole arrivo di Arturo Vidal. Fondamentale fino a qui però è stato Douglas Costa, prelevato immediatamente dallo Shaktar Donetsk a luglio e che sta mostrando capacità di dribbling, una visione di gioco ed un’esplosività stupefacenti. E’ lui la vera arma in più di Guardiola insieme chiaramente ad un gioco collaudato e prolifico e ad un Thomas Muller che già si è attestato a quota cinque reti. Bene anche il Wolsfburg, 7 punti e terzo posto,orfano di De Bruyne ma che riesce comunque a strapazzare 3-0 lo Schalke04 in casa. Fermo a quota sei il Leverkusen che ha eliminato la Lazio dalla Champions e sarà prossimo avversario della Roma nei gironi mentre il vero flop d’inizio stagione è il Borussia Monchengladbach, nelle scorse due stagioni vera spina nel fianco per ogni compagine del campionato e fino alla fine in lizza per i piazzamenti europei, quest’anno sembra non funzionare più in alcun modo: è fanalino di coda con zero punti e più di qualche pensiero.

Infine uno sguardo rapido alla Liga che, come la Serie A, è arrivata solamente alla seconda giornata di campionato. A punteggio pieno Celta Vigo, Atletico Madrid, Barcellona ed Eibar. Solo 4 punti per il Real Madrid targato Rafa Benitez, un’avventura che non è iniziata propriamente nel migliore dei modi: 0-0 contro lo Sporting Gjion ed un fiume di polemiche per una squadra che non ha segnato per cinque partite di seguito, contando le amichevoli pre-campionato. Situazione in ripresa grazie al 5-0 sul Betis di ieri, doppietta di Bale e Rodriguez e gol di Benzema, dove non ha però ancora trovato la rete Cristiano Ronaldo. Il portoghese è ancora a secco, cosa mai successa dopo due turni da quando è a Madrid, ma lo stesso succede al “rivale” Leo Messi. Il Barcellona di Luis Enrique, pur contando sui 6 punti in campionato, non convince del tutto: chiaramente il mercato bloccato non ha aiutato i blaugrana a rinnovare una squadra che comunque lo scorso anno ha vinto tutto. La Supercoppa sonoramente persa contro l’Athletic Bilbao (4-0 al San Mamès) unita anche ad un inizio di campionato non entusiasmante (due vittorie per 1-0 contro Athletic Bilbao e Malaga) rendono l’ambiente intorno alla squadra piuttosto esplosivo: basta un ulteriore passo falso a far scattare le prime polemiche anche nei pressi di Barcellona. Bene invece l’Atletico di Simeone che alla seconda giornata s’impone 3-0 sul difficile campo del Siviglia: la squadra ha mantenuto lo spirito combattivo simbolo del proprio allenatore ed i nuovi innesti, da Martinez a Felipe Luis e Oliver Torres, si sono perfettamente calati nella realtà dei “colchoneros”. Fermo a due punti il Valencia di Espirito Santo mentre solamente ad uno il Siviglia capace di strappare un modesto 0-0 sul campo del Malaga.