Roma - La rincorsa del Real Madrid si blocca improvvisamente proprio tra le mura amiche del Bernabeu: protagonista, o antagonista a seconda dei casi, il Valencia di Nuno Espirito Santo, prima tra le “normali” della Liga al quarto posto. In effetti dopo le tre squadre di extraterrestri, cioè Barcellona, Atletico Madrid e appunto le “merengues”, il club valenciano è l’unico che ha saputo, insieme al Siviglia, tenere un passo più che soddisfacente lungo il corso di tutto il campionato. Adesso è quarto, tre punti sopra il Siviglia di Emery, a due turni dalla fine e quindi con un piede e mezzo ai preliminari di Champions League.

Quello di condannare Ancelotti & co. al secondo “secondo posto” di seguito è più che altro uno sfizio che deriva da un bisogno mortale di punti per ricacciare il club di Siviglia indietro e mantenere vivo il sogno europeo dei “taronges” ( in italiano letteralmente “arance”). E se si crede nel destino il rigore fallito da Cristiano Ronaldo allo scadere del primo tempo è forse il sigillo finale di una stagione che non doveva essere tinta di bianco, come il Real, ma di “blaugrana”. Il Barcellona infatti non si fa distrarre dagli impegni internazionali e batte agevolmente la Real Sociedad al Camp Nou, scappando a 4 punti di distanza. L’ultimo ostacolo vero che divide Luis Enrique dal suo primo titolo ufficiale alla guida del Barcellona è l’Atletico Madrid di Simeone, ormai terzo in solitaria ed in sicurezza, al Calderon domenica prossima. In caso di vittoria sarà titolo certo qualunque cosa accada in contemporanea, guarda caso, a Barcellona durante Espanyol-Real Madrid.

Da un campionato che si chiude, o quasi, ad un altro, l’ultimo tra i principali europei, che praticamente termina senza farci godere del gran finale. Il Paris Saint Germain batte senza pietà il Guingamp per 6-0, tripletta di Cavani, e vola a +6 sul Lione. Per il club della capitale del Rodano la sconfitta per 3-0 subita per mano del Caen è fatale: adesso basta un punto al club parigino, da fare nelle prossime due partite, per conquistare automaticamente il titolo. Si riprende invece il Marsiglia di Bielsa trionfando nello scontro diretto al Velodrome contro il Monaco: finisce 2-1 grazie alle reti in rimonta di Andrè Ayew e Alessandrini. Il Monaco mantiene la terza piazza a 65 punti ma i biancoazzurri seguono a soli due punti di distacco: la sfida Champions è apertissima.

Uno sguardo veloce alla Bundesliga, il primo tra i maggiori campionati europei a chiudersi definitivamente: il Bayern Monaco, sconfitto dal Barcellona in Champions, perde ancora contro l’Ausburg grazie ad una magia di Bobadilla. Trionfa il Wolsfburg 3-1 sul campo del Paderborn07 che si trova nel bel mezzo di una lotta per non retrocedere che coinvolge ben sei squadre. Lo Stoccarda è ultimo con 30 punti, l’Herta Berlino si trova cinque posizioni sopra con 34: due partite ancora da giocare e tanti finali possibili.

Infine la Premier League dove il Chelsea campione pareggia in casa contro il Liverpool, oramai a sei punti dal quarto posto e dalla Champions. La partita dello Stamford Bridge è stata più che altro il primo dei tanti commiati che Steve Gerrard dovrà fare ai vari, stupendi, stadi inglesi in cui è sempre stato accolto da rispettato nemico. Il centrocampista dei Reds segna, fissa il risultato sull’1-1 e poi esce, applaudito da tutti i tifosi presenti allo Stamford Bridge, Mourinho compreso. Il prossimo turno contro il Crystal Palace rappresenterà l’ultima partita di Gerrard ad Anfield, qualcosa che vale la pena vedere. Il Manchester City strapazza per 6-0 il Qpr, ormai ultimissimo e matematicamente condannato alla retrocessione. L’Arsenal cade in casa contro lo Swansea ma mantiene la terza piazza, vince il Manchester United sul campo del Crystal Palace e si porta a -2 dai Gunners. La salvezza rimane una storia tra Hull City , terz’ultimo a 34 punti, Newcastle, Sunderland, Leicester e Aston Villa, il club più lontano di tutti dalla zona caldissima a 38 punti.