La partita che non si dimentica, una partita che fa incrociare le dita, sempre e per sempre una partita insidiosa quella contro il Lecce per la Roma.

I tifosi giallorossi, quelli un po’ avanti con l’età, non dimenticheranno mai quel 20 aprile 1986 quando la Roma, in corsa per la conquista dello scudetto, cadde incredibilmente in casa contro il Lecce, risultato finale 2 a 3 e addio scudetto!

Il Lecce di oggi è ben guidato da mister D’Aversa e in classifica ha solo un punto in meno dei giallorossi. Mourinho nella conferenza stampa pre-partita ha espresso parole di elogio per il collega e per la sua squadra descrivendola molto pericolosa, soprattutto per le velocissime ripartenze.

Per i giallorossi un respiro di sollievo per quanto riguarda gli infortuni. Rientrano dall’infermeria Dybala e Aouar e ritorna sulla fascia destra Karsdorp.

Nel primo minuto di gioco, dopo un’azione dirompente della Roma, l’arbitro Colombo si avvale subito del VAR, concedendo, dopo la visione delle immagini attraverso il supporto tecnologico, un calcio di rigore a favore dei giallorossi. Dal dischetto si presenta Lukaku che si fa parare il penalty da Falcone. L’estremo difensore leccese rimane fermo al centro della porta e salva il risultato. Sconcerto tra i tifosi giallorossi che non si aspettavano un errore così dal centravanti belga che non aveva mai sbagliato un rigore negli anni giocati in Serie A. Nonostante la delusione per il mancato vantaggio che avrebbe facilitato di molto il corso della patita, la Roma mostra un gioco brillante e più veloce rispetto alle ultime uscite. Dopo un dominio quasi totale nel primo quarto d’ora della partita, gli ospiti si fanno vedere più frequentemente dalle parti di Rui Patricio. Ma la Roma concede solo pochi minuti al Lecce e tra il 24’ e il 30’ sono molte le occasioni per passare in vantaggio. Prima El Shaarawy, poi Aouar e Dybala, ma la porta di Falcone resta inviolata. Fino alla fine del primo tempo lo scenario non cambia, Roma alla ricerca forsennata del vantaggio e Lecce votato alle ripartenze per il colpaccio. Le squadre guadagnano la via degli spogliatoi con il risultato fermo al fischio d’inizio.

La seconda frazione di gioco inizia senza sostituzioni per entrambe le squadre. La Roma dimostra maggiore incisività, ma senza riuscire a  concretizzare, nonostante la grande mole di gioco che produce in campo. Il cambiamento della Roma, rispetto alle partite precedenti, si traduce nella facilità di riconquistare palla da parte dei suoi giocatori e la velocità dei movimenti. Al 54’ i giallorossi rischiano la beffa, Pongracic cerca la via del goal, ma Rui Patricio si fa trovare pronto. Un minuto dopo El Shaarawy offre un pallone d’oro a Lukaku al centro dell’area avversaria, ma il centravanti giallorosso tira ancora addosso a Falcone che respinge con i piedi. Le occasioni per i giallorossi si susseguono in modo incessante, ma il Lecce non resta a guardare mettendo sempre in apprensione la difesa giallorossa. Al 72’ il Lecce ci prova ancora e ci riesce con un goal di Almqvist dopo un’azione di ripartenza condotta da Banda che la difesa giallorossa non riesce a contenere.

Dopo il vantaggio gli ospiti si limitano al controllo della partita mentre i giallorossi esercitano una pressione confusa che non porta ad azioni pericolose e, nel finale, rischiano anche il raddoppio degli avversari. 

Ma tutto ciò sarebbe successo se la Roma non fosse “MAGGICA” come amano definirla i propri tifosi. Quando ormai nessuno nello stadio avrebbe creduto ad una rimonta, né scommesso un solo centesimo sul pareggio, mentre l'arbitro Colombo decreta cinque minuti di recupero, succede l'inimmaginabile! Al 90'+1 Zalewski sfodera un cross per Azmoun, il calciatore iraniano vola in cielo ed incorna il pallone sbattendolo in rete alle spalle del bravo Falcone. Lo stadio, ormai in modalità depressa, è incredulo ed esplode sprigionando una gioia incontenibile! Ma è dopo tre minuti, al 90'+4, che la struttura dello stadio viene messa a dura prova. Lukaku, servito in piena area da Dybala, si fa spazio tra la difesa salentina e sigla il goal per una vittoria incredibile!

Questa è la Roma che vuole Mourinho, la squadra che i tifosi sognano, pervasa da graffianti note di musica rock!  Emozioni a mille tra i 64.000 spettatori. I tifosi del Lecce ammutoliti non credono ai loro occhi. Tre punti che rilanciano i giallorossi verso una classifica più adeguata al valore della squadra. Questo potrebbe essere il momento della svolta per la stagione giallorossa. Giovedì la Roma sarà impegnata in una partita difficile di Europa League contro lo Slavia Praga, poi domenica ci sarà il derby. I tifosi sperano di uscire al meglio da queste due partite e di vedere l'orizzonte di una nuova stagione.

Il tabellino di Roma - Lecce 2 - 1

Marcatori: 71' Almqvist (L), 90+1 Azmoun (R), 90+3 Lukaku (R)

ROMA (3-5-2): 1 Rui Patricio; 23 Mancini (C) (78′ Zalewski), 14 Llorente, 5 N’Dicka; 2 Karsdorp (78′ Kristensen), 52 Bove (70′ Renato Sanches), 4 Cristante, 22 Aouar (73′ Azmoun), 92 El Shaarawy (78′ Belotti); 21 Dybala, 90 Lukaku.
A disp. 63 Boer, 99 Svilar, 19 Celik, 43 Kristensen, 20 Renato Sanches, 59 Zalewski, 60 Pagano, 11 Belotti, 17 Azmoun, 67 Joao Costa
All. José Mourinho

LECCE (4-3-3): 30 Falcone; 17 Gendrey, 5 Pongračić, 6 Baschirotto (C), 13 Dorgu (62′ Gallo); 77 Kaba, 20 Ramadani, 8 Rafia (62′ J. Gonzalez); 7 Almqvist (80′ Touba), 9 Krstović (80′ Piccoli), 22 Banda
A disp. 21 Brancolini, 40 Samooja, 12 Venuti, 26 Smajlović, 59 Touba, 10 Oudin, 16 J. Gonzalez, 18 Berisha, 23 Faticanti, 25 Gallo, 27 Strefezza, 29 Blin, 11 Sansone, 45 Burnete, 91 Piccoli
All. Roberto D’Aversa

Arbitro: Andrea Colombo