Da anni il Paris Saint Germain ha dato il via ad un progetto virtuoso che lo ha portato a scontrarsi con i vertici più alti di un calcio che richiedeva un cambiamento sostanziale. Il progetto Superlega è stata accantonato - per il momento - anche per meriti della società parigina che ha cercato in tutti i modi di non perdere quel vantaggio competitivo che aveva ottenuto negli anni. Da cosa nasce - però - il progetto PSG? La disfida calcistica è solo un aspetto della battaglia economica che negli ultimi anni ha preso piede: Arabia Saudita contro Qatar.

Nasser Al-Helaifi ha deciso di dare vita ad una squadra stellare in grado di riempire - sì - la bacheca ma di dare lustro mediatico alla Qatar Investment Authority. Tutto inizia con la candidatura al Mondiale del Qatar - con la conseguente proposta di far disputare il campionato internazionale di inverno - e quasi tutti si immaginavano l'impossibilità di questo evento; in maniera incredibile Qatar 2022 ha preso il sopravvento diventando la sede del campionato del mondo in cui girano più capitali di sempre. I due discorsi, di primo impatto, sconnessi hanno invece un filo comune. Nella stagione 2017/2018, i qatariori hanno deciso di fare il salto di qualità prendendo uno dei calciatori più forti del pianeta: Neymar Junior. In pubblico è in estasi e le cifre sono da capogiro, ben 220 milioni versati nelle casse del Barcellona. Come è stato possibile?

Gli sponsor hanno pagato parte del cartellino con la promessa di O'Ney: diventare testimonial del prossimo Mondiale. Le voci di mercato in questi anni hanno fatto sì che il brasiliano venisse accostato alle squadre più disparate ma nell'ambiente tutti erano a conoscenza del progetto iniziale. Cosa succederà al termine di Qatar 2022 è solamente valutabile - non avendo certezza. Il 2018 è stato l'anno in cui si è cercato di rafforzare la squadra grazie all'inserimento di un altro pezzo da novanta: Kylian Mbappè (pagato 180 milioni di euro al Monaco). Il futuro prossimo, quindi, potrebbe vedere un ridimensionamento della compagine transalpina visto il termine della correlazione con un evento che avrà inizio a breve ma dall'altro lato ci si può domandare se con gli introiti dei qatarioti sia possibile un'altra espansione. La cosa certa è che - ad oggi - appare più stabile il progetto del saudita Khaldoon Al Mubarak che ha dietro le spalle una holding (con il suo socio Mansur) come City Football Group in grado di cambiare le regole del gioco. Il Paris Saint Germain - dunque - deve scegliere chi diventare da grande a partite dalla fine del Mondiale. Il Parc des Princes aspetta di vedere il nuovo corso della squadra della Capitale.