Lo scorso 27 ottobre è tornata su gli schermi la tanto attesa seconda stagione di Stranger Things, la serie tv scritta dai Duffer brothers e distribuita da Netflix, che unisce il vintage, la fantascienza e il thriller.

La prima stagione, ambientata nel 1983, ha avuto inizio con la fuga di una creatura misteriosa dagli edifici dell’ Hawkins National Laboratory, la quale rapisce il dodicenne Will Byers. I suoi amici (Mike, Dustin e Lucas) si dedicano alla sua ricerca, incappando in una ragazzina (Eleven) dai poteri paranormali, che li aiuterà a ritrovare il bambino scomparso. Il finale della prima stagione ci ha lasciato con tanti quesiti in sospeso: E’ stato veramente sconfitto il Demogorgone, il noto mostro che abbiamo combattuto per tutta la prima stagione?

I nostri protagonisti dovranno nuovamente confrontarsi con la fantascientifica dimensione parallela del Sottosopra? I nuovi episodi, come i vecchi, ci fanno immergere nel pieno della cultura e dell’immaginario degli anni ’80, efficace è l’attenzione ad abbigliamento e acconciature, ai mezzi di comunicazione usati dagli adolescenti (principalmente walkie talkie), ma soprattutto alla colonna sonora in cui troviamo Joy Division, Talking Heads e in particolare le simboliche canzoni “Time after Time” di Cyndi Lauper e “Every Breath You Take” dei Police, che fanno da sottofondo al ballo scolastico presente nell’ultimo episodio, ma in generale all’intera decade degli anni ’80. Già dai primi episodi  di questa nuova stagione vediamo per le vie di Hawkins cartelli di propaganda politica,  riferimento alle elezioni del 6 novembre dell’ 84 che hanno visto contrapporsi il presidente repubblicano uscente Ronald Wilson Reagan e il candidato democratico Walter Frederick Mondale; numerosi sono anche i richiami a film come “Stand by me”, citato attraverso una semplice passeggiata sulle rotaie di un treno che non passa più da anni, o al film cult “Ghostbusters”, che uscì proprio nell’estate del 1984, e da cui lo stesso gruppo di ragazzini nerd, protagonista della serie, sembra essere completamente rapito, tanto che nella notte di Halloween decidono di mascherarsi  proprio da ghostbusters.

La nuova stagione è perciò ambientata un anno dopo rispetto a gli avvenimenti della precedente, cioè nel 1984, sempre nella fittizia e apparentemente tranquilla cittadina dell’Indiana, Hawkins (Stati Uniti). I quattro protagonisti  stanno crescendo, come vuole essere sottolineato dal linguaggio più volgare ed esplicito, ma i loro interessi rimangono gli stessi, in particolare la fantascienza. La tessitura di trama ci  presenta un nuovo enorme mostro dall’ombra tentacolare, che minaccia i nostri protagonisti; una creatura chiamata ‘Mind Flayer’ di ispirazione Lovecraftiana poiché, proprio come i mostri presenti nei romanzi di Lovecraft, non ci permette di conoscere né di comprendere le ragioni per cui agisce, aumentando sempre di più la sensazioni di mistero e  le atmosfere dark.

In questo secondo filone di episodi è evidente la particolare  attenzione rispetto lo sviluppo e la crescita interiore dei personaggi, che fa evolvere le loro singole storie in maniera fluida e convincente, e porta  all’introduzione di altri due carismatici personaggi: Max, la ragazzina dai capelli rossi, asso nei videogiochi, e il suo sfrontato fratello, Billy. Molta importanza viene data alla crescita personale di Eleven, nella sua ricerca verso un’infanzia che le è stata negata. Stranger Things, con questa seconda stagione, si conferma ufficialmente come inno di chi è emarginato o  introverso, ma che allo stesso tempo di fronte al pericolo, con la propria  unicità o stranezza, riesce a salvare la situazione; non è infatti un caso che una delle prime frasi che sentiamo della nuova stagione sia: “Essere strani è la cosa migliore, quelli normali non combinano mai niente”.

Che dire, molti temevano che il ritorno di Stranger Things non sarebbe stato all’altezza della sua prima stagione e che fosse impossibile replicarne la magia, ma non potevano avere più torto di così: Stranger Things 2 è il sequel quasi perfetto di una serie destinata sia ai giovani amanti della fantascienza e delle atmosfere vintage, ma anche ai più grandi nostalgici degli anni ’80. Ormai non resta che aspettare pazientemente il 2019 per la terza stagione.