Anche questa seconda stagione di “Gomorra”, prodotta da SKY e tratta dal romanzo di Roberto Saviano, si è conclusa, sbancando gli ascolti e risultando la serie più seguita di sempre.

Gomorra2 avvincente, coinvolgente, eccitante ma anche esageratamente criminale, violenta, spietata, crudele e immorale.

Per tutte e dodici le puntate ha prevalso ininterrottamente il male sul bene. Chi l’ha seguita con attenzione ha colto, solo piccolissimi segnali di pentimento e di redenzione, subito sconfessati e tradotti in azioni criminali.

Le realtà raccontate in Gomorra1 e, ancor più, in Gomorra2, hanno sedotto il grande pubblico, perché fatte di storie inimmaginabili ed impensabili, sconosciute alla gente comune. Realtà che si stenta a credere che esistano. Costruite su fatti di sangue, vendette, torture ed efferati omicidi. Chi uccide non si fa il benché minimo scrupolo, non guarda in faccia a nessuno: uomini, donne e finanche bambini, padri, madri e figli. Storie di sete di potere, di ignoranza e povertà. Povertà trasformata in ricchezza degli inferi. Chi conquista il comando, conquista il rispetto dei suoi simili, divenendo divinità venerata e rispettata dagli altri.

La riuscita di ” Gomorra” sta proprio in questo, nel torbido raccontato. La serie, assurta a serie “cult”, è riuscita ad ottenere l’attenzione del pubblico, tenendolo incollato allo schermo per tutte e 12 le puntate.