Nel corso delle feste natalizie, precisamente il 22 dicembre scorso, è uscito per TRP MUSIC l’album Gocce di Romanticismo di Guendalina Consoli, un progetto discografico che la pianista siciliana ha focalizzato seguendo una scelta emozionale di miniature musicali del periodo romantico.

L’itinerario artistico selezionato comprende brani in “piccola forma” di Liszt, Chopin, Abelardo, Glinka, Massenet, Debussy e Fanny Mendelssohn: gocce in grado di concentrare in poco tempo la vasta concezione poetica e musicale dello specifico artista, dando la possibilità all’interprete e all’ascoltatore di “viaggiare” senza mai rimanere vincolato ad un unico “luogo”, concedendosi e concedendo libertà.

“Come scriveva Marcel Proust – afferma la Consoli – ‘L’unico vero viaggio sarebbe non andare verso nuovi paesaggi, ma avere altri occhi, vedere l’universo con gli occhi di un altro, di cento altri, vedere i cento universi che ciascuno vede, che ciascuno è.’ Mi sono dunque ispirata concettualmente a questo principio di “non località” per esprimere in sintesi un’idea astratta di tragitto musicale che potesse richiamare le emozioni più brevi ed intense vissute dai compositori nella creazione di queste piccole grandi opere e per comunicarle alla nostra anima percettiva in maniera istintiva e sentimentale, senza alcun cenno di interpretazione razionale. Per questo, ogni compositore è per me una goccia, ovvero una piccola entità funzionale che contribuisce, attraverso la propria personalità artistica e tramite la composizione prescelta, a formare un grande progetto d’insieme.”

All’interno dell’album, presente in tutte le piattaforme digitali dall’8 dicembre e fisicamente in tutti i negozi musicali dal 22 dicembre, sono presenti i generi romantici più popolari, dal Notturno, “esplorato” in tutte le sue declinazioni – malinconia, amore, bellezza, drammaticità… – all’Intermezzo, dall’Arabesque alle forme di danza del Valzer e del Tango. Un mélange di poliedriche sonorità che riflettono sensualità e misticismo, redenzione e peccato, passione ed abbandono per un disco, il primo della nuova stagione classica 2023/24 della TRP MUSIC che riflette grinta, sentimento, determinazione.

La copertina dell’album, inserita nella serie “Copertina d’Autore”, è stata realizzata nel 2006 dall’artista Francesco Rinzivillo (www.francescorinzivillo.com): l’opera, un Olio su cartoncino di cm 16x16, si intitola “Confine”.

GUENDALINA CONSOLI - Pianista, ha conseguito la laurea di primo livello presso il Conservatorio di musica “G.Martini” di Bologna, sotto la guida di Agata Catania. Si è perfezionata in seguito con insigni maestri fra i quali Boris Petrushansky, Andrej Jasinski (Accademia Internazionale Mozarteum di Salisburgo), Joaquim Achucarro (Accademia Chigiana di Siena), Aquiles Delle Vigne (Festival internazionale pianistico di Spoleto e Mozarteum di Salisburgo), Paul Badura- Skoda (Associazione Amici della musica di Firenze), Francois-Joel Thiollier (Scuola Superiore Internazionale di Musica da Camera del Trio di Trieste), Alexander Lonquich (Campus Internazionale di Musica di Sermoneta), Alexey Orlovetsky (Ferenc Liszt Society in Polonia),Bruno Canino,  Sergio Perticaroli ed Aldo Ciccolini. Ha conseguito il diploma di alto perfezionamento pianistico presso l'Accademia Internazionale Superiore di Musica “Lorenzo Perosi” di Biella sotto la guida di Annamaria Cigoli.  Vincitrice di numerosi concorsi nazionali ed internazionali si esibisce frequentemente in recital, riscuotendo sempre grandi consensi di pubblico e di critica, in Italia ed all'estero. Ha suonato in Polonia presso la Chopin Manor-House a Duszniki Zdroy, al Music and Literature Club di Wrozclaw, il Castle di Brzeg, in Austria presso la Marmor Saal, la Wiener Saal ed il Karl Orff Institute, in Svizzera (Lugano), in Croazia, in Slovenia, in Germania a Kitzingen Am Main (Festival Seiler, per una serata dedicata ai vincitori del Premio Internazionale “Seiler”). Ed ancora ospite di numerose associazioni musicali in varie città italiane fra le quali Milano, Bologna, Trieste, Torino, Pistoia, Como, Lecce, Fregene. Si è esibita da solista con l'Orchestra Sinfonica d'Ivrea, nel Concerto KV238 di Mozart. Ha inciso la Sonata n°3 in fa maggiore (Hob XVI/23) di F.J.Haydn ed ha partecipato alle celebrazioni del 150° della morte di F.Chopin per la Società Nazionale “Dante Alighieri” di Catania e per l’Università degli studi di Catania. Ha conseguito la laurea abilitante per l'insegnamento del pianoforte presso l'Istituto Superiore di Musica “Claudio Monteverdi” di Cremona e la laurea di secondo livello in Discipline Musicali presso l'Istituto Musicale “V.Bellini” (CT) con 110 e lode. Attualmente insegna pianoforte presso l’ I.C. “De Cruyllas” di Ramacca.

Sito ufficiale: https://guendalinaconsoli.com/

TRACK LIST

1

Nocturne in G Minor, H. 337

Fanny Mendelssohn

2

Nocturne in B-Flat Minor, Op. 9, No. 1

Frédéric Chopin

3

Nocturne in E-Flat Major, Op. 9, No. 2

Frédéric Chopin

4

Nocturne in F Minor "La Séparation"

Mikhail Glinka

5

First Nocturne in C-Sharp Minor

Nicanor Abelardo

6

Consolations, S. 172: III. Lento Placido in D-flat Major

Franz Liszt

7

Intermezzo in A Major, Op. 118, No. 2

Johannes Brahms

8

"Méditation" from Thaïs (arr. for piano solo)

Jules Massenet

9

Suite Bergamasque, L. 75: III. Clair de Lune

Claude Debussy

10

Rêverie, L. 68

Claude Debussy

11

Deux Arabesques, L. 66: Arabesque No. 1

Claude Debussy

12

España, Op. 165: II. Tango

Isaac Albéniz

13

Waltzes, Op. 64: II. Tempo Giusto

Frédéric Chopin

 

TRP MUSIC

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Nell’Universo regna un principio di “non località”, grazie al quale in varia misura ogni cosa è in diretto ed istantaneo contatto e comunicazione con ogni altra, indipendentemente dallo spazio fisico che le separa. Oggi tuttavia non abbiamo contezza di ciò né di quanto profonda la “connessione” con qualunque essere di questo pianeta a prescindere dai confini, dalle distanze, dalle differenze che ci caratterizzano e ci contraddistinguono.

Le gocce dal mio punto di vista costituiscono l’elemento naturale che più si addice a tale principio in quanto simboleggiano le piccole entità che si arricchiscono vicendevolmente contribuendo alla realizzazione di qualcosa di grande. La parte che si inserisce nel tutto e che deve essere funzionale, nella sua “piccolezza” all’unità. In questo album, pertanto, ogni singolo compositore personifica la goccia, così come ogni singolo brano proposto.

Ritengo che le forme che meglio esprimono questi concetti siano quelle libere da eccessivi condizionamenti formali e che vengono definite “piccole forme” così come le parti estrapolate da forme più grandi. Esse rappresentano delle miniature musicali in grado di concentrare in poco tempo la vasta concezione poetica e musicale di un artista, dando la possibilità all’interprete ed all’ascoltatore di “viaggiare” senza mai rimanere vincolato ad un unico “luogo” concedendosi e concedendo libertà. Piccole forme che richiamano le emozioni più brevi ed intense, quelle che rimangono nei nostri cuori, permangono nella nostra anima e sono in grado di suscitare sentimenti e sensazioni non gestibili dalla pura ragione. Ha così inizio un viaggio emozionale avente come filo conduttore il Romanticismo. Come scriveva Marcel Proust: “L’unico vero viaggio sarebbe non andare verso nuovi paesaggi, ma avere altri occhi, vedere l’universo con gli occhi di un altro, di cento altri, vedere i cento universi che ciascuno vede, che ciascuno è”.

Il notturno viene “esplorato” in tutte le sue declinazioni; dunque non solo Chopin, ma anche Abelardo, Glinka e Fanny Mendelssohn “preziosa goccia”, lei, in un contesto nel quale la musica per una donna costituiva al massimo il completamento della sua istruzione e mai una professione.

I notturni di Chopin sottolineano l’elemento malinconico e risuonano della nostalgia per la martoriata terra polacca. Molti altri compositori dell’Europa occidentale e russi si rivolgono al genere notturno mostrandone le sfumature più variegate; il notturno di Glinka ne è una fervida testimonianza.

Nicanor Abelardo esprime l’essenza del notturno attingendo al “Kundiman”, un genere di canzoni d’amore; qui la melodia è caratterizzata da un ritmo gentile e fluido con interventi drammatici.

Fra i notturni anche la Consolation No. 3 di F. Liszt soprannominata “Notturno sul lago di Como”, quel luogo in cui, come scrive lo stesso Liszt in una lettera all’amico Ronchaud, l’anima sembra sorvolare sulle cose terrene: “lassù, sulle sorgenti eterne di tutte le bellezze…

Con l’Op.118, come Liszt con le Consolations, Brahms si dedica alle pagine intimistiche e l’Intermezzo in A Major No. 2 rappresenta una sorta di confessione pianistica; esso viene percepito come una lettera d’amore segreta a Clara Schumann.

Intermezzo drammatico per violino ed orchestra è invece Méditation eseguito nel secondo atto dell’opera Thäis di J.Massenet trascritto per vari strumenti. L’opera esprime l’irrequieta oscillazione dell’animo umano tra sensualità e misticismo rappresentate dalle opposte traiettorie, ascendente (della cortigiana) e discendente (del monaco cenobita che, tentando di redimerla, ne resta ammaliato). Redenzione e peccato sono mirabilmente espressi dalla musica di Massenet la cui rarefazione sonora e leggerezza di scrittura la avvicinano al mondo sonoro di Debussy.

Tre sono le composizioni di Debussy proposte: Clair de lune, Rêverie e Arabesque No. 1. In Clair de lune, terzo movimento della Suite Bergamasque, melodie soavi dal ritmo sostenuto preconizzano degli sviluppi “eterici” tanto che tutto il brano sembra essere un sogno amoroso così come accade in Rêverie; in questo caso il ritmo è ancora più lento ma l’atmosfera è carica di passione e totale abbandono. La prima Arabesque, come da titolo, espone degli arabeschi meravigliosi con toni leggermente malinconici e nostalgici.

Due le forme di danza inserite nel progetto: il Tango Op.165 No. 2 di I. Albéniz, tratto dalla Suite España, ed il Waltz Op. 64 No. 2 di Chopin. Albéniz fu allievo di Liszt, quando si stabilì a Parigi egli entrò nella cerchia di altri celebri compositori fra i quali Debussy che ne subì una certa influenza. Il Tango è diventato nel tempo un classico nel suo genere eseguito con adattamenti ad ogni sorta di strumenti. Con il Valzer di Chopin invece si rivela davanti a noi un mondo diverso rispetto a quello descritto da altri valzer: interiore, languido ed evocativo. La parte centrale appare come un caldo abbraccio attraverso il quale le precedenti tensioni sembrano dissolversi; ritorna infine l’atmosfera precedente e come in un sogno riappare l’episodio iniziale che chiude il brano.

Concludo con una frase tratta dal libro “Il piccolo libro dei segreti” di Khalil Gibran: “In una sola goccia d’acqua sono racchiusi tutti i segreti del mare…” (Guendalina Consoli)