Romanzo storico ambientato nella Ferrara medievale tra il XII e il XIII secolo, periodo delle lotte fratricide tra guelfi e ghibellini, che si contendono il potere e l’egemonia sulla città di Ferrara.

Il romanzo scritto con dovizia di particolari, descrizione degli ambienti, dei costumi e della cultura dell’epoca, arricchito dall’immaginazione dell’autore, che, peraltro, è un discendente di uno dei protagonisti (Salinguerra Torelli), racconta dell’accordo di pace raggiunto tra il guelfo Adelardi ed il ghibellino Salinguerra, su impulso ed iniziativa del primo, uomo oramai maturo per la sua non più giovane età e quindi non più belligerante.

L’accordo di pace è anche frutto della mediazione di fra Bartolo, consigliere spirituale dell’Adelardi e punto di congiunzione tra i due, che ha il merito di contribuire alla redenzione dei personaggi, facendo si che prevalga in loro il bene sul male, la ragione sull’arroganza e sulla sete di potere, per il bene della città di Ferrara e dei ferraresi oramai esausti dalle continue lotte intestine e fratricide.

L’accordo di pace che prevede il matrimonio tra Marchesella e Jacopo, nipote dell’Adelardi lei e primogenito di Salinguerra lui, ancora in giovane età, consente, in attesa del suo suggellarsi, che le due famiglie vivano in pace, supportandosi e sostenendosi vicendevolmente, partecipando l’una alla vita quotidiana dell’altra e che la città di Ferrara ritorni agli antichi fasti.

Tuttavia, la pace, l’unità d’intenti ed il legame raggiunto tra le due famiglie, dell’Adelardi e del Salinguerra, vengono ben presto spezzati, da traditori o mercenari che dir si vogliache per una manciata di quattrini sono disposti a tutto anche a macchiarsi di un crimine tanto odioso come quello di uccidere una fanciulla poco più che adolescente.

Traditori che, su commissione di chi avanza pretese per accaparrarsi il potere e l’egemonia sulla città di Ferrara, tramano alle spalle del Salinguerra e con l’inganno rapiscono Marchesella, strappandola via dalla casa di questi, divenuto per lei un padre dopo la morte del nonno e con il quale abita assieme alla famiglia di lui.

Si susseguono, alternandosi, altri personaggi, che nel racconto hanno un ruolo rilevante, come Margherita e donna Matelda rispettivamente moglie e zia del Salinguerra, che risultano decisive e determinanti nelle scelte strategiche di questi, perché donne dotate di grande intelligenza, umanità, altruismo e soprattutto caritatevoli. Insomma intrise di tutti quei valori che conducono ad una esistenza vissuta nel giusto e nella giustizia, nel rispetto delle regole cristiane e del prossimo.

Il romanzo è fluido, scorrevole, piacevole e dinamico e non mancano momenti di suspense. Le parole prendono vita e diventano immagini ed il lettore non ha certo il tempo di annoiarsi.