Il 18 giugno si è svolta a Roma nella sede delle attività culturali della Calabria "Cassiodoro" la presentazione del libro "C'era un ragazzo che come me" del bravo e amato calciatore Fausto Silipo, ora anche ottimo scrittore.

Dagli anni '70-'80 ad oggi, Fausto Silipo è nel cuore di tutti i tifosi calabresi e non. Ha militato in diverse squadre del campionato cadetto, dal Catanzaro al Palermo, al Cosenza...fino a raggiungere la Serie A con lo stesso Catanzaro e con il Genoa.

L'evento è stato presentato dall'attore-autore, nonché Direttore Artistico dell'Associazione culturale "Cassiodoro", Gigi Miseferi ,che con la sua vivacità ha reso, come sempre, esilarante la serata alleggerendo quei momenti di inevitabile commozione che le pagine semplici e vere, narranti di un calcio e di uno stile di vita che ormai non ci sono più, avevano suscitato.

Alla presentazione del libro hanno voluto dare il loro contributo di partecipazione personaggi illustri del mondo del giornalismo sportivo come Fabrizio Failla (redazione Rai Sport), che ha ricordato il suo incontro con Silipo, definendolo "un atleta dotato di un indiscutibile talento calcistico". Ha poi ricordato "il sorriso e lo sguardo sincero e semplice di Fausto Silipo, ben impresso nelle mitiche figurine Panini, che tutti quelli con qualche capello bianco conservano nel loro cuore come oggetto prezioso e trofeo di giochi indimenticabili". Il giornalista del Tg1 Rai, Giuseppe Malara, ha rievocato momenti indimenticabili vissuti vicino al calciatore e alla squadra del Catanzaro che, in gran parte, ha voluto essere presente per omaggiare e abbracciare, con molto affetto, il loro compagno-amico di una vita condivisa sui campi di calcio di una volta, quelli in terra e in pozzolana. Erano presenti: il portiere Cesidio Oddi, i giocatori Massimo De Stefanis, Maurizio Gori, Roberto Vichi, Antonio Lopez ed un suo affezionato tifoso (ormai romanista) Enzo, giunto addirittura da Monopoli per seguire ancora una volta il suo beniamino.

L'editore ha poi voluto sottolineare che dal momento in cui Fausto gli ha mostrato quel che aveva scritto, non ha avuto alcun dubbio nel decidere di pubblicare immediatamente il libro e, dopo la magica interpretazione della lettura di alcuni brani da parte di Gigi Miseferi accompagnata dalle appropriate note del maestro Michele Ferrazzano, talmente ne è rimasto affascinato, ha voluto anticipato ai presenti che "la terza edizione potrebbe essere pubblicata in formato audio libro".

Le pagine del libro mostrano tutta la sensibilità di un uomo che ha voluto raccontare a tutti il suo sogno, perché per lui di un sogno si è trattato. Il libro comincia con il racconto di Fausto bambino, un bambino di umili origini, come erano umili quelle di quasi tutti in quegli anni, mentre percorre il cammino, in una piccola città di provincia, per recarsi a casa dell'unico possessore di un televisore a vedere la partita dell'Italia contro il Brasile. Gli occhi di Fausto diventano lucidi nel momento in cui racconta questo passo del libro, pensa a suo padre e lo ringrazia, perché era lui che gli dava i soldi che gli permettevano di andare a vedere queste partite, rinunciandoci egli stesso. Un papà che se ne andò troppo presto per vedere il sogno del suo bimbo realizzato!

Sono queste sfumature piene di commozione che, come ha definito Gigi Miseferi "da nuovo cinema Paradiso", fanno del libro di Silipo un tesoro di preziosi ricordi degli anni andati facendo riemergere nella nostra memoria, un calcio che non c'è più. Il volume contiene foto di momenti memorabili come quella che ritrae l'autore con Pelé e ricordi incancellabili come quello di una leggenda solo sfiorata: la finale di Coppa Italia Juventus-Palermo 1978/79 che Fausto ha definito come "la più bella e al contempo la più brutta giornata della mia carriera calcistica". Dall'ebbrezza di poter festeggiare una vittoria storica dopo essere andati in vantaggio al primo minuto della partita e di alzare la Coppa in qualità di capitano della sua squadra, alla delusione ed alla disperazione per la sconfitta maturata nei minuti finali dei tempi supplementari.

Questa è anche un po' la sensazione che lascia il libro al lettore, un duplice sentimento nel cuore: la tristezza per un calcio che non esiste più e la gioia di averlo comunque vissuto!

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