Aldo Armentano l’ho conosciuto per caso in una festa calabrese che si è svolta nel quartiere Boccea di Roma e che si è da poco conclusa.

Elegante, gentile, educato e premuroso, così si è presentato ai miei occhi. Un uomo molto sensibile fino a scrivere la dedica sul libro, che mi ha voluto gentilmente omaggiare, con una grafía tremolante per l'emozione, ma piena di significati.  Il suo libro narra i momenti di vita di “un calabrese a Roma”, che poi è proprio il titolo del suo libro.

Aldo Armentano, a Roma dal 1950, non ha ancora perso, anzi non l’ha persa per niente, la sua forte inflessione dialettale calabrese, ma ne è felice perché secondo lui è la calabresità che si è impossessata del suo corpo e non lo lascia per proteggerlo da tutto e da tutti.  Armentano, come molti che hanno abbandonato la propria terra per cercare di trovare maggior fortuna altrove, si sente calabrese dalla testa ai piedi e lo è sicuramente più di alcuni che vivono a Verbicaro (CS), suo paese di origine, e negli altri paesi della Calabria che non hanno voluto affrontare il viaggio della speranza nella ricerca di una vita migliore e più agiata. E’ sempre così, chi si allontana dalle proprie origini mantiene intatti i sentimenti che lo legano alla propria terra, mentre chi continua a viverci, paradossalmente, li perde facilmente. Del libro di Aldo Armentano mi hanno colpito due cose: la prima è la dedica che ha voluto trascrivere “a tutte le persone che stimo e che mi vogliono bene, nonché a Verbicaro per avermi dato i natali e a Roma, la mia città di adozione” che rappresenta in poche parole tutta la sua vita. La seconda è la prefazione che non è scritta da altri, come  abitualmente si fa, ma da se stesso e rappresenta un vero e proprio messaggio al lettore e, soprattutto, alla critica. Ve la riporto integralmente:

“Dopo gli inevitabili errori di gioventù, ho sempre cercato di migliorarmi, al prezzo di grandi sforzi e ovunque mi trovassi. E spero di esserci riuscito. Ho voluto dedicarmi a questa piccola impresa per puro passatempo, che ha preso tuttavia da subito la forma in un’autentica passione, senza alcun intento di nuocere a chicchessia né di puntare a facili guadagni, certo di persuadermi, e persuadervi, che una persona dotata di discreta intelligenza, se baciata dalla buona sorte e animata dal coraggio della semplicità e dell’onestà, è in grado di profondere il massimo impegno e tutta la volontà possibile pur di coronare un desiderio. In quella grande via ferrata che è la vita, e negli impervi sentieri che conducono alle singole vette, raggiungere determinate mete con il solo ausilio delle proprie forze è un atto difficile, ma non impossibile. Nessuno regala niente, tutto va conquistato giorno dopo giorno, con lucidità e determinazione: solo così si raggiungono i traguardi prefissati, si ottengono i giusti meriti, ci si godono le relative soddisfazioni.

Inutile nasconderlo, leggere libri non è più di moda, in particolare i romanzi, che riscuotono ormai scarso interesse, specialmente tra i giovani. Ciononostante, mi sarebbe di conforto sapere che alla fine questa mia fatica ha rappresentato, per voi che mi avete prestato attenzione e seguito con pazienza, uno stimolo in più per affrontare l’ardua ascesa della vita, e al tempo stesso per calarmi nella sua miniera di promesse, con amore, sincerità e forza di volontà. Vi sono quindi grato per il vostro interesse e per le vostre eventuali critiche”.

Aldo Armentano è una persona vera, sensibile, capace di scrivere un libro tra mille difficoltà. Lui svolge un lavoro di alto livello professionale che ha a che fare con numeri e normative fiscali ed è per questo che si apprezza ancor di più la sua opera, perché il suo cuore ha fatto uno sforzo enorme per tirare fuori parole magiche che lo hanno portato a raggiungere un risultato, ma soprattutto, una soddisfazione che, probabilmente, è la più grande della sua vita dopo i suoi affetti più cari.

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