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Lo 0-0 dell'anticipo col Genoa vale per la Lazio come terza partita consecutiva senza reti.

Genova - L'impressione è che, già ai primi di Febbraio, a credere davvero ad una rimonta europa della Lazio sia rimasto proprio soltanto Stefano Pioli. Non pare crederci più la società, nelle vesti di un Tare sempre meno convinto sia nelle esternazioni che nei movimenti di mercato; non paiono crederci più i giocatori, caratterialmente deboli, "molli" come disse qualcuno qualche tempo fa, in balia di cambiamenti d'umore tali da condizionare i risultati di un'intera stagione.

Oggi padroni del campo contro l'Inter prima, a Milano, e domani insicuri e balbettanti contro il Carpi in casa; non sembrano crederci più i tifosi, quelli che dovrebbero stare vicino alla squadra sempre, indipendentemente dal risultato, e che invece, in questa stagione (oramai sì) decisamente disgraziata hanno abbandonato la Lazio sin da quel maledetto 3-0 della Bayarena: da subito, insomma. Perché, è ora di dirlo, la verità è che la Lazio ha salutato tutti i suoi propositi per la Stagione 2015/16 sin dalla notte di Leverkusen, nel ritorno del Playoff di Agosto: compromesso l'ingresso in Champions League, l'ambiente ha mollato la squadra come si molla una ragazza bruttina alla fine del primo appuntamento; e allora meglio protestare, piuttosto che credere in un intero campionato di Serie A ancora da disputare, o in un'Europa League in grado di portare soldi, visibilità europea e punti per quel sanguinoso ranking che (forse i meno attenti non lo sanno) ha piazzato la Lazio nelle Non-Teste di Serie al Sorteggio di Champions, costringendola ad affrontare il più prestigioso Leverkusen piuttosto che il CSKA Mosca o altre compagini meno impegnative.

Il match di Genova, povero e noioso per chi guardava, ha raccontato in sostanza questo: l'empasse di una squadra poco determinata, un gruppo che gioca con un enorme freno a mano tirato proprio in mezzo all'ingranaggio che dovrebbe far coesistere tante buone qualità tecniche. Nello 0-0 finale un pizzico di sfortuna c'è stato ancora: una bella parata di Perin in avvio, su un gran tiro da fuori di Cataldi, ed una traversa colpita dal redivivo Mauri hanno impedito ai biancocelesti di sbloccare il risultato; nella ripresa, invece, una respinta su un colpo di testa di Munoz ed una precisa uscita sui piedi di Tachsidis hanno dato a Marchetti la palma di migliore in campo in un match davvero povero di spettacolo.

Con il punto guadagnato a Genova, la Lazio è salita a 33 punti, nona insieme a Sassuolo ed Empoli, in attesa di giocare il prossimo incontro contro il derelitto Hellas Verona, ed alle porte di un Sedicesimo di Finale contro il Galatasaray che, forse, potrà davvero riaccendere un briciolo di passione nell'ambiente biancoceleste. Quando però sarà, ovviamente, già troppo tardi per cambiare il verso di questa Stagione.