Il torneo inglese si riempie di “cenerentole” che appassionano, torna la Bundesliga, ma Pep stecca.

Molti noi questa settimana vorrebbero essere stati tifosi del Bradford City e magari avranno maledetto un poco quella regola sacra e inviolabile per cui “la squadra tifata non si tradisce mai”. Ma a vedere una squadra di League One, che sarebbe la nostra Lega Pro A, uscirsene da Stamford Bridge rifilando un sonoro 4-2 alla capolista della Premier, dopo essere andata sotto di due gol e portandosi a casa una qualificazione più che impensabile ha fatto sinceramente invidia a molti.

Siamo stati un po’ tutti del Bradford, che il Chelsea non ce ne abbia, un po’ tutti tra quelle poche centinaia di tifosi accorsi a Londra ignari che avrebbero visto minuto dopo minuto riscriversi la storia del proprio piccolo club. Onore a Mourinho, il re degli allenatori, che a fine partita entra negli spogliatoi avversari e si complimenta con tutti ammettendo di fatto una sconfitta totale: gioco,risultato, merito. Ma se a Londra piangono a Manchester la storia che “ i milioni non fanno sempre la vittoria” si ripete, in contemporanea, spietata: Manchester City- Middlesbrough 0-2. Ok che il M’boro è squadra di altra levatura ma milita pur sempre on Championship, la nostra Serie B per intenderci, ed espugna il campo degli sceicchi milionari e spendaccioni. Ma non siamo contenti e allora inseriamo il Leicester, Championship, che fa fuori con un secco 2-1 il Tottenham con tutto White Hart Lane o il Cambridge, League Two ovvero Lega Pro B, che addirittura tiene su un leggendario 0-0 contro il colosso Manchester United e si aggiudica la possibilità di giocare la rivincita. Stesso risultato per Liverpool e Bolton con Anfield che rimane con l’urlo strozzato in gola. Insomma la FA Cup è la rappresentazione perfetta del calcio inglese ma forse più in generale del “calcio”: spietato come un turno secco senza andata e ritorno, imprevedibile come la favola dei più deboli che avanzano, spettacolare come il ribaltamento di un risultato insperato o quel guizzo finale capace di farci sognare. Tutto concentrato in una Coppa Nazionale che da noi non vale più nulla e in cui, non si capisce bene perché, le prime otto della Serie A vengono addirittura facilitate ed entrano in corsa praticamente alla fine: forse dovremmo imparare a farla per bene.

La Premier intanto vive il suo crocevia tanto atteso: Chelsea-Manchester City. Il match finisce con un pareggio che aiuta più che altro gli uomini di Stamford Bridge a tenere a distanza di sicurezza quelli di Pellegrini: 1-1 finale e partita viva ma meno accesa del previsto, la paura ha prevalso sullo spettacolo ma tutte e due le squadre sanno bene che il campionato non si sarebbe deciso questa domenica. Dietro intanto l’Arsenal diventa arrembante e si porta a ridosso della zona Champions con un’ottima prestazione contro l’Aston Villa. Il Man United mantiene la terza posizione vincendo 3-1 contro il Leicester e ritrovando Falcao.Perde il Southampton contro lo Swansea in casa ma rimane quarto.

La Bundesliga riprende dopo la lunga sosta invernale ma il Bayern rimane in vacanza: gli uomini di Guardiola perdono per ben 4-1 contro il Wolsfburg, secondo della classe. Adesso la distanza tra i due club è di 8 punti, sempre notevole, ma è la prestazione dei bavaresi a preoccupare apparsi completamente deconcentrati. Altro pareggio, 0-0,  per il Borussia di Klopp nella difficile sfida contro il Bayer Leverkusen. Pari che relega i gialloneri ancora in solitaria all’ultimo posto in classifica. Nonostante le rassicurazioni di Klopp e la distanza di soli due punti dalla zona salvezza ormai la crisi del Borussia inizia a prendere contorni paurosi e una durata esagerata.

Si passa in Spagna dove vincono Real Madrid, Barcellona e Atletico Madrid. I blancos sfoderano il poker nonostante l’assenza per squalifica di Cristiano Ronaldo: 4-1 in rimonta al Real Sociedad con un Benzema in grande spolvero. Altra rimonta quella blaugrana in casa contro il Villareal, partita che si ripeterà identica nella finale di Coppa del Re, grazie a Messi, Neymar e Rafinha. Vince l’Atletico sul campo dell’Eibar per 3-1 grazie a Griezmann e doppio Mandzukic. Le posizioni delle prime tre rimangono quindi invariate con il Real ancora in testa a +1 sui catalani di Luis Enrique.

Per finire passiamo in Francia dove il Lione capolista, orfano della stella Lacazette per infortunio, ha una battuta d’arresta contro il Monaco: finisce 0-0 con poche emozioni. Ne approfittano tutte e due le inseguitrici: il Marsiglia passa a fatica la prova Evian vincendo 1-0. Idem il Psg che batte solo 1-0 il Rennes ma conquista tre punti fondamentali per la corsa al titolo. Il Lione rimane in testa a 49 punti, due punti sotto sono appaiate Marsiglia e Paris Saint Germain: una fantastica corsa a tre.