"Il risultato è casuale, la prestazione no". Queste le parole fatte uscire da un certo Zeman tra una boccata di sigaretta ed una di fumo.

Da ieri sera, questo è diventato un must anche per i tifosi nerazzurri. Al Camp Nou l'Inter viene sconfitta di misura da un Barcellona in crisi di gioco e di tattica. Dopo 3 minuti Lautaro Martinez azzittisce i catalani siglando l'1 a 0 ma sarà Suarez il mattatore della serata. Da menzionare il lavoro egregio di Conte che ha donato un'identità arcigna e concreta al Biscione. Barella sta diventando sempre di più importante e ieri è stato autore di una prestazione magnifica.

Da far sbrilluccicare gli occhi anche l'intesa tra Alexis Sanchez e Lautaro, i due non faranno rimpiangere Icardi (o, almeno, così sperano i tifosi). Si complica, però, la situazione perché 1 punto in 2 partite è veramente poco ed i prossimi avversari sono i ragazzi del Borussia Dortmund. Cosa è mancato, quindi? La differenza sta nel fatto che l'Inter ha un top player in panchina come Antonio Conte mentre i blaugrana ne hanno uno in campo: Leo Messi. Proprio lui, ieri sera, non era al meglio della condizione fisica eppure ha estratto il jolly dal suo mazzo di carte composto da skills e colpi da maestro. Pura magia ed estasi per le pupille. Rimane il fatto che la squadra di Milano sembra, dopo anno, aver trovato la quadratura del cerchio e possa ricominciare il suo percorso nell'autostrada del circolo virtuoso che parte dal successo e ritorna ad esso. I ricordi di quel Mou vincente rimangono indelebili nella mente della Nord ma il nuovo "ciclo Conte" piace ed affascina. Contenti a metà, in attesa della vittoria... in attesa di poter sventolare di nuovo il simbolo nerazzurro in giro per lo Stivale e, perché no, per l'Europa.