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Niente polemiche e niente vittimismo. Questa sera no, non ce n'è bisogno. Una squadra che partiva dalla terza fascia e si è meritata di stare nel poker delle compagini europee, deve camminare a testa alta.

Ma come il Pirandello decantava anni fa, la Roma ha 1000 volti ed altrettanti atteggiamenti in campo. Mentre in campionato zoppica e non mette minimamente pressione alla capolista, in Europa veste con l'abito delle grandi occasioni e stappa lo spumante migliore. Ma la storia si ripete, perché i carnefici dei giallorossi sono proprio quei reds che nell'84 strappavano la coppa dalle grandi orecchie alla banda di Falcao. Questa volta però è diverso, perché si ha una società con velleità da top team con una base solida come una semifinale di Coppa Campioni e molti introiti in più.

La cessione di Salah è servita per ripartire e mettere i conti apposto, adesso questo match deve servire a mettere apposto un palmares che langue. La notte sembra sempre più buia, ma si scorge un briciolo di luce. Quella luce che hanno sempre acceso i tifosi, in ogni occasione: campionato o coppa che sia loro ci sono stati e continueranno a sostenere la compagine di prima con un sentimento che arde ancor di più dopo quest'anno. Loro mettono sempre il vestito delle grandi occasioni. Con questa cornice non ha fatto paura il Barcellona, non ha avuto vita facile il Liverpool e siamo certi che anche il Real non avrebbe passeggiato in campo per ottenere la vittoria. Per crescere, a questo punto, bisogna capire qual è il vero volto dei capitolini. Con il rammarico del solito "se..." si deve andare avanti con una certezza: caput imperare, non pedes!