Foto: Ufficio stampa Silvia Signorelli

Generare emozioni parlando di sport, far vivere momenti sportivi anche lontani negli anni come se fossimo lì, competenza, ricerca, cura dell’aspetto storico sociale e culturale dell’evento sportivo, altissimo livello di comunicazione ed ora anche autore ed attore teatrale, questo è Federico Buffa.

Roma - Un personaggio che in molti avrebbero il piacere di conoscere, soprattutto i giovani che lo adorano. Un giornalista completo ed atipico che si è incastonato tra i grandi del giornalismo italiano di tutti i tempi.

Non si fa assolutamente fatica ad equipararlo a Gianni Brera, Beppe Viola, Gianni Minà, Giorgio Tosatti, Candido Cannavò, Rino Tommasi, giornalisti sportivi che nella loro carriera hanno dimostrato grande competenza, conoscenza, equilibrio, sensibilità e intelligenza, non trascurando mai il contesto socio culturale e l’aspetto narrativo di un evento sportivo. Allo stesso modo, Federico Buffa, al Teatro Sala Umberto di Roma, ha voluto portare in scena lo spettacolo “Le Olimpiadi del 1936” chiaramente riferibile al suo libro “L’ultima estate di Berlino” che ha scritto insieme a Paolo Frusca.

Il romanzo, come lo spettacolo, narra le vicende legate all’Olimpiade berlinese del ’36, non solo dall’ottica prevedibilmente sportiva, ma anche da quella umana che vede il soldato Wolfang Furstner vivere il proprio dramma personale nel periodo più buio della storia della Germania. Quelle del 1936 sono state definite le più importanti Olimpiadi di sempre dove lo sport ha scritto una delle pagine più drammatiche e, nello stesso tempo, più belle della storia recente. Un’edizione dei giochi in cui lo sport ha dimostrato tutta la sua forza in termini di risultati, di emozioni, di commozione e, soprattutto in termini sociali.

Nel corso dello spettacolo, Federico Buffa, sottolinea continuamente tale aspetto. Memorabili i riferimenti all’atleta americano di colore vincitore di 4 medaglie d’oro, “Jesse” Owens e al coreano Sohn Kee-chung, vincitore della medaglia d’oro definita da sempre la più importante delle Olimpiadi, quella della maratona, costretto a gareggiare con grande sofferenza, per motivi politici, sotto la bandiera del Giappone.

La scenografia dello spettacolo è essenziale, ma estremamente elegante nel suo contesto. A far compagnia a Federico Buffa sul palco, Alessandro Nidi al pianoforte, Nadio Marenco, alla fisarmonica e Cecilia Gragnani, splendida voce. La regia, impeccabile, di Emilio Russo e Caterina Spadaro.

Molto spesso è banale, ripetitivo, da cliché dire che si tratta di “uno spettacolo da non perdere”, ma non lo è assolutamente in questo caso, chi non riuscirà a vederlo, se ne pentirà.

 

SALA UMBERTO di Roma

1 – 6 NOVEMBRE 2016

Prezzi ed orari: da € 32,00 a € 23,00 - Dal martedì al sabato ore 21,00 domenica ore 17,00