La Quinta Stagione di The Walking Dead, partita con tre episodi al cardiopalma ed ora scesa in un periodo di relativa tranquillità, continua il suo viaggio verso il Midseason Finale come un trenino sulle montagne russe. Gli episodi 5 e 6, rispettivamente Self Help e Consumed, riprendono le storyline di due diversi gruppi di personaggi e ci regalano il piccolo record di arrivare a ben 3 puntate prive del protagonista principale dello show, Rick Grimes. Non è poco e, forse, non è nemmeno tanto una buona notizia. Ma vediamo le trame.

Detto che avevamo scoperto il destino toccato a Beth nel quarto episodio dello show, nel quinto vediamo la sorte toccata ad Abraham, Eugene, Rosita, Tara, Maggie e Glenn. Un incidente del loro pulmino diretto verso Washington frena letteralmente l'impeto del militare, convinto come non mai di doversi sbrigare per "salvare il mondo" ed arrivare alla Capitale, dove è convinto di riuscire nel suo intento grazie al decisivo intervento del nerd dagli impresentabili capelli lunghi; tutto cambia nel momento in cui veniamo a sapere proprio da Eugene, in una drammatica ammissione di colpe con Tara, che a sabotare il pulmino è stato proprio lui: per il mondo, infatti, non esiste nessuna salvezza, o almeno non esiste quella che sta promettendo ormai dall'inizio dell'epidemia. Eguene è, infatti, solo un cittadino indifeso che non si sarebbe mai riuscito a salvare dall'Apocalisse zombie, ed il suo mentire ad Abraham è stato il prezzo necessario per comprarsi una salvezza che altrimenti non avrebbe trovato mai. Il problema è nel finale dell'episodio, quando il nerd deve raccontare la verità proprio all'ex-militare ed al resto del gruppo: Abraham reagisce in modo violento, lo prende a pugni e lo manda ko a terra; il motivo di tanta rabbia è presto spiegato attraverso una serie di flashback che ci erano stati sputati addosso durante l'episodio. Il militare, infatti, aveva perso la sua vita pre-Apocalisse e la sua adorata famiglia proprio nel corso dell'epidemia, ed era stato ad un niente dall'arrendersi, causa fine della speranza, alla morte, in un mondo che non aveva più riconosciuto come suo.

L'incontro con Eugene non solo gli aveva ridato la speranza, ma addirittura un motivo per vivere, una fiamma di vitalità a cui aggrapparsi in mezzo a tanta disperazione: da lì la corsa verso Washington, la necessità ferma di salvare il mondo e di sentirsi, in definitiva, ancora vivo come una volta. In un certo senso, quindi, Eugene ha davvero salvato la vita di Abraham, questo gli va riconosciuto, ma quella salvezza ha avuto il prezzo di un inganno ancora più grande: quali saranno le dinamiche seguenti allo svelamento di questa verità è davvero difficile da prevedere, anche se non credo che il rapporto tra i due possa terminare in maniera così repentina. "Consumed" inquadra invece le vicissitudini accorse a Carol e Daryl, due personaggi che avevamo perso di vista dal momento in cui l'arciere aveva deciso di seguire una macchina identica a quella che aveva rapito Beth nella Season Four. I due continuano il loro inseguimento: scoprono che la macchina è guidata da due sbirri e si ritrovano a pernottare nella casa in cui la stessa Carol aveva passato il tempo quando Rick l'aveva allontanata dal gruppo, sempre nella scorsa Stagione; da lì, la coppia riesce ad arrivare ad Atlanta e fa un primo, poco piacevole incontro con Noah, il ragazzo di colore che proprio Beth aveva aiutato a fuggire dall'ospedale nella 5x04. Noah ruba le armi alla coppia di superstiti e fugge, salvo poi mettersi nei guai e doversi far salvare dalla stessa Carol in un edificio antistante il famoso ospedale. La chiusura dell'episodio è un colpo di scena che ci spiega come Carol sia finita, praticamente in coma, nello stesso luogo in cui è bloccata Beth: la macchina che lei e Daryl avevano inseguito la mette sotto, due poliziotti scendono e la portano via con loro, mentre Noah spiega all'arciere come solo in quell'ospedale ci siano i mezzi necessari a salvarla ed a tenerla in vita. I due, quindi, decidono di trovare una soluzione per salvare sia Beth che Carol, soluzione che sarà, questo è evidente, il filo conduttore che ci porterà fino al Midseason Finale.

Detto delle trame, recensire questi due episodi è per me molto difficile. Non sono mai stato un fan dell'azione sfegatata e dello splatter puro, almeno non in un programma come The Walking Dead: la mia stagione preferita è stata la Seconda, e questo la dice lunga su quanto posso non essere totalmente d'accordo con chi critica i periodi di introspezione e le lunghe pause di descrizione dei personaggi. Tanto anticipato, però, non posso non puntualizzare una cosa: iniziare una Stagione con una corsa forsennata e poi fermarla in un modo abbastanza drastico non può andare bene, in una serie tv come in tutti gli altri campi della vita. Mi sta bene un'alternanza (come poteva essere, in certi momenti, lo splendido Romanzo Criminale), accetto un inizio soft ed una lenta crescita, e mi sta bene un climax discendente che sia graduale; però, passare da tre puntate iniziali di guerriglia, sistemare con una gran corsa la storyline dei Cacciatori e poi sparare tre puntate di quasi relax non mi sembra una scelta condivisibile. E' come iniziare una serata in discoteca con un beat altissimo e poi farlo scemare vertiginosamente: chiunque capisca un briciolo di musica comprende che il problema non è nella qualità del disco messo, ma nell'armoniosità della proposta. In questo, The Walking Dead sta presentando una Quinta Stagione POCO ARMONICA, con un primo corso di episodi vivissimo (il che può piacere o meno, ma è un dato di fatto) ed una secondo corso decisamente più spento e, se mi è permesso dirlo, molto meno interessante: a questo punto, forse è il caso di rifletterci, tirare un po' di più le figure di Gareth e compagnia sarebbe stata una scelta decisamente più interessante. Perché chi sono, poi, 'sti tizi dell'ospedale? Cosa vogliono? Cosa sappiamo davvero di loro? E soprattutto, cosa ce ne importa?

Non c'è un minimo di coinvolgimento, non c'è un'azione giustificativa credibile, non c'è un bricioletto di pathos verso questa capo-poliziotta rigida ma forse non cattiva, violenta ma tutto sommato "giusta"…insomma, se arriveremo (come mi pare evidente) ad un Midseason Finale che sarà uno scontro tra i nostri e queste forze "quasi" dell'ordine, le basi per giustificare dei villains così dove stanno di casa? Ben venga Shane e la sua vertiginosa discesa nella follia durata tutta una Seconda Stagione, con i tre episodi finali che non mi hanno fatto dormire pensando che mancava ancora una settimana alla prossima puntata (tre episodi che hanno avuto il valore DAVVERO di una stagione! Con tanti cari saluti a chi sostiene che la Season Two è stata, nell'insieme, un po' noiosa), ben venga il Governatore e la minuziosa descrizione della sua lucida cattiveria…e ben venga, tutto sommato, anche quell'abbozzo così affascinante di personalità che aveva avuto Gareth in appena quattro episodi totali: per il resto boh, sarà che le cose possono anche cambiare, ma a me questo nuovo corso di The Walking Dead non sta davvero convincendo più. E considerando quanto l'ho amato nel corso degli anni, è davvero un gran peccato.