Nel cuore di Trastevere rivive la più gioiosa festa agreste: la vendemmia! Il 14 settembre, tra le mura dell’Orto Botanico di Roma, il Vigneto Italia torna protagonista di un evento interamente dedicato all’uva tra canti e balli popolari, visite guidate, degustazioni, laboratori e tante attività per adulti e bambini.

Agosto matura, settembre vendemmia” dice un antico proverbio contadino, uno dei tanti dedicati all’uva e alla gioiosa festa che accompagna la sua raccolta e la sua pigiatura. La festa tradizionalmente accompagnata da balli e canti da quattro anni rivive tra le mura dell’Orto Botanico di Roma con Vendemmiata Romana, l’evento organizzato da Luca Maroni, analista sensoriale di fama mondiale, e Francesca Romana Maroni, ceo di Sens Eventi.

Il prossimo 14 settembre il Vigneto Italia torna protagonista come primo museo ampelografico italiano, impiantato tra le mura del giardino trasteverino nel 2018 grazie a un’idea dello stesso Maroni in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, l’Università della Tuscia e i Vivai Cooperativi Rauscedo. A lui si deve la selezione delle piante che oggi crescono rigogliose nell’appezzamento situato nell’ex parco del palazzo Riario-Corsini, un tempo dimora della regina Cristina di Svezia. In quest’area alle pendici del Gianicolo è stata realizzata, infatti, la coltivazione di 150 varietà di vitigni autoctoni provenienti da ogni regione d’Italia ovvero la selezione delle più importanti varietà originarie con due piante per tipo, per un totale di 300 viti messe a dimora nei 520 mq. dell’Orto Botanico destinati all’impianto della vigna, cinta dalle Mura Aureliane di Roma risalenti al 270 d. C. Il vigneto è stato impiantato ed è condotto con tecniche di agronomia biodinamica, quindi con impatto ecologico-inquinante-chimico pari a zero. Dal 2022, anno della prima raccolta, i grappoli di diverse tipologie confluiscono in un unico vino, il Somma Sapienza, vinificato in bianco e in rosso grazie alla maestria dell’azienda vinicola Federici. 

Dalle 9:00 alle 18:30, l’Orto Botanico si animerà con tante attività per tutta la famiglia tra laboratori per adulti e bambini, cacce al tesoro, visite guidate per scoprire i segreti delle varie aree e delle diverse collezioni (come il Giardino Giapponese, il Giardino dei Semplici, il Bambuseto o la collezione di piante grasse), oltre a esposizione di prodotti di artigianato particolari.

Le attività sopra descritte (comprese nel biglietto) creeranno il massimo coinvolgimento per tutti i visitatori. Fulcro della kermesse sarà, ovviamente, la vendemmia in programma alle ore 12:00 della domenica e vedrà i partecipanti impegnati nella raccolta delle uve, coadiuvati dagli esperti viticoltori. Come sempre, non mancheranno degustazioni di vino e assaggi di street food, proposti nelle apposite aree ristoro.

Vendemmiata Romana sarà dunque una grande occasione per riappropriarsi di un antico rito agreste e toccare con mano gli acini ormai maturi dopo il caldo estivo dando vita a un raduno allegro tra canti, balli e stornelli tradizionali. Il momento della vendemmia torna a essere grande festa da vivere all’aria aperta, per riscoprire la potenza della terra a suon di pizzica e tarantella.

Il programma completo, ancora in via di definizione, è disponibile sul sito ufficiale www.senseventi.com/vendemmiata-romana/.

Somma Sapienza – Il vino del Vigneto Italia

Frutto della vendemmia del settembre 2022, che ha portato alla raccolta di circa 200 kg di 

uva, Somma Sapienza è un vino che rappresenta un vero e proprio esperimento di microvinificazione. Essa è una sfida in quanto è difficile ottenere un vino di alta qualità dalla vinificazione di una piccola quantità di uva perché è più vulnerabile al suo nemico numero uno, l’ossigeno, che fa ossidare gli aromi del vino stesso. 

Il Somma Sapienza è rosso prodotto con 76 varietà di vitigni mentre il bianco è il risultato del blend di 79 uve.

Il vino è stato lavorato dall’azienda Federici che ha abbassato immediatamente la temperatura di fermentazione dato che tanto più è bassa la temperatura tanto minore è il danno olfattivo e la volatizzazione delle particelle che danno il profumo. La fermentazione è avvenuta in damigiana di vetro e poi in barrique di rovere che ha rilasciato una dosata quantità di acido vanillico. Il vino è stato poi chiarificato con prodotti rigorosamente naturali. Il risultato, per quanto riguarda il bianco, è un vino profumato al naso ed equilibrato al palato, tanto morbido quanto acido, sempre viscoso al tatto. Per quanto riguarda il rosso, ottenuto anche esso con le stesse modalità del bianco, al naso risaltano le note di ciliegia e marasca in perfetto equilibrio con le spezie e l’effetto balsamico del legno. Al palato è morbido ma bilanciato tra l’acido e il tannino.

“Mi affascina molto vedere come genere uva ha tra i propri consimili una capacità di coesione e 

afflato incredibile” – racconta Luca Maroni. “Già è difficile unire due o tre varietà di uva e unirne così tante pensavo fosse difficilissimo ma sentire come queste tipologie si sono andate a congiungere è affascinante. Già dal profumo di questo vino si possono percepire le note di tutti questi differenti aromi e profumi”.