Roma - Minerva era considerata nell’antichità la dea protettrice degli artigiani e della libertà cittadina e, ancora oggi, icona della sapienza e dell’intelligenza. Ispirandosi a questi concetti, il premio Minerva intende riconoscere l’eccellenza femminile nella politica, nella cultura, nella scienza, nell’economia, nello sport. E’ un apprezzamento nei confronti delle donne che si sono distinte su un piano umano e professionale.

Questo premio è stato recentemente assegnato a Roma, in Campidoglio, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e dei patrocini delle più alte istituzioni: Senato, Camera dei Deputati, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero Affari Esteri, Regione Lazio e Roma Capitale. In questa occasione si sono potute notare delle diversità nel modo di essere donne di potere a Nord oppure a Sud del Mediterraneo. Il riferimento è alla vincitrice della sezione dedicata all’impegno politico, la Vice Presidente della Repubblica Islamica dell’Iran Masoumeh Ebtekar. Il suo ingresso nella Sala della Protomoteca è stato preceduto da quello delle sue guardie del corpo. Loro non avevano occhiali da sole e look in stile americano “man in black”, non hanno chiuso a riccio la persona da proteggere come quelle italiane, ma avevano occhi che, come scimitarre, hanno fulminato lo sguardo incuriosito dei presenti. Nel momento in cui la Vice Presidente Masoumeh Ebtekar si è seduta in prima fila, alcuni giornalisti hanno avuto bisogno di conoscere chi fosse.

Saputolo, hanno iniziato a scattare le foto mentre lei tentava di evitarle cercando di aggiustarsi delicatamente il copricapo nero che le circondava il volto. Non era probabilmente infastidita, ma consapevole di quanto sia futile la notorietà da prima pagina. Ciò che le pellicole difficilmente hanno reso in maniera adeguata è stato il suo sguardo.  Era un misto di femminile dolcezza unito ad occhi fieri, decisi, sicuramente abituati a pressioni fortissime. In comune con le altre donne premiate, ha dato una grande testimonianza nel modo in cui hanno affrontato con enorme passione i propri progetti di vita.

Si ricordano: Kadija Cherif per i diritti umani; Daniela Ducato per l’imprenditoria; Donatella Ceccarelli per l’economia; Emanuela Ortolani per la dirigenza; Laura Donnini per il management; Loretta Goggi per le arti; Barbara Parodi Delfino per l’informazione. Nel corso della serata sono stati assegnati anche i premi “What’s up” riservati ai giovani di talento: Diletta Di Mitri per le sue ricerche immunologiche sul cancro; agli ideatori della piattaforma informatica Fluentify per l’ingegno. Infine, il vincitore del premio riservato all’Uomo è stato Franco Vaccari, per la sua attività ecumenica e nel sociale.