Foto: Vincenzo Maio

A Benevento si è celebrata il 17 gennaio 2019 la festa di Sant'Antonio Abate nella chiesa di San Domenico appositamente allestita per accogliere i fedeli che ogni anno affluiscono in massa per onorare il grande Santo anacoreta.

Il programma religioso è incominciato il 14 con un triduo di preparazione, e si è concluso il 17 con la Santa Messa officiata da don Antonio Raviele, Rettore della Chiesa, che nell’omelia ha ricordato le elevate virtù del Santo ed il suo esempio di completa devozione a Cristo.

Secondo la tradizione è avvenuta la benedizione rituale degli animali e la distribuzione delle <<panelle>> benedette.

Caposcuola del monachesimo cristiano, Sant'Antonio Abate fu definito da Santo Atanasio il <<fondatore dell’ ascetismo>>. Abbandonò ogni cosa, conducendo per ottant’anni una vita da anacoreta prima nel deserto egiziano e poi sulle rive del Mar Rosso. Fu bersaglio di molteplici tentazioni del Maligno che turbarono la sua solitudine fornendo a pittori come Domenico Morelli il pretesto per ritrarlo fra donne procaci. La sua fama si propagò a tal punto che da tutto l’ Oriente accorrevano a lui per ricevere consigli e conforto. Morì ultracentenario (250-356).

E’ venerato soprattutto come il protettore degli animali domestici, umile ruolo che lo rende tuttora amato, ma anche come protettore degli sposi novelli; infatti molte coppie andavano a rendere omaggio al Santo appena tornate dalla <<luna di miele>>.

Una volta, alla fine dei festeggiamenti, nelle piazze della città si accendevano i falò (nella foto), da una parte come simbolo della nostra purificazione, e dall’ altra come simbolo di Cristo luce del mondo che tiene accesa la speranza di un popolo.