Scritto da Walter Cillaroto

Dal 1° luglio 2017 Equitalia chiude i battenti per far spazio all’era dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, quale ente pubblico che si occuperà di gestire le cartelle esattoriali, le iscrizioni a ruolo ed i procedimenti attualmente in corso.

Molti cittadini ignari “cantavano” vittoria credendo che con la chiusura di Equitalia anche i loro debiti venissero estinti o quanto meno finissero nel dimenticatoio. Invece, la neonata Agenzia delle Entrate-Riscossione potrà procedere al pignoramento delle somme presenti nel conto corrente in modo diretto, senza dover chiedere alcuna autorizzazione al giudice.

Vi sarà, pertanto, una fusione tra l’Agenzia delle Entrate preposta all’accertamento e la società della riscossione, così le somme saranno immediatamente bloccate, per gli importi riportati a debito.

L’Agenzia delle Entrate-Riscossione avrà la possibilità di pignorare i conti correnti direttamente, senza dover attivare la procedura di autorizzazione di un giudice, perché la cartella esattoriale di pagamento è in sé già un atto esecutivo.

E’ doveroso tuttavia specificare che Equitalia, in qualità di Ente di riscossione dello Stato, ha sempre avuto la facoltà di pignoramento diretto del conto corrente, ai sensi di quanto previsto dal DPR n. 692/73 all’art. 72 bis e successivi. Ma dal primo luglio p.v. tutto cambia, in termini di pignoramento del conto corrente da Equitalia.

Il nuovo ente potrà accedere ai dati dell’Anagrafe Tributaria e dell’Inps, ottenendo così le informazioni utili per pignorare lo stipendio, la pensione, le indennità.

Il contribuente, che riceverà la notifica del pignoramento del proprio conto corrente, per bloccare l’azione dovrà presentare entro 60 giorni una richiesta di dilazione e rateizzazione. Accettata la richiesta di dilazione della cartella e pagata la prima rata del piano di ammortamento, il contribuente potrà presentare la richiesta di sblocco del conto corrente.

Ci si augura che il nuovo ente riscossore non sia un vero e proprio esattore che affossa le famiglie e gli imprenditori, ma un creditore che con il proprio strumento esattivo “avvantaggiato” possa venire incontro alle dilazioni di pagamento delle famiglie e degli imprenditori onesti, indebitati per svariati motivi.

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