A chi non è capitato in occasione di un viaggio all’estero di fare due considerazioni. La prima, legata all’orgoglio di essere italiano, l’altra alla sensazione di vergogna per la comparazione del senso civico degli altri con il nostro, ormai quasi inesistente. Nel posto più sperduto del mondo c’è un segno, una particolarità che ci fa emergere rispetto ad altre nazioni. Dappertutto si mangia italiano e la maggior parte dei turisti preferisce scegliere ristoranti dove si possono apprezzare pietanze tipiche del nostro Paese. Per lo shopping è la stessa cosa. In tutto il mondo, per le vie centrali di ogni città, sono presenti negozi di grandi firme italiane.

Chi non ha mai visto uscire da questi negozi turisti giapponesi, americani o tedeschi con le buste piene di oggetti o indumenti di nostra produzione? Per non parlare poi degli avventori all’uscita di ristoranti o locali. Ovunque ci riconoscono già da come siamo vestiti ed anche per il nostro portamento elegante che si differenzia in maniera netta da qualsiasi altro popolo. E’ con orgoglio che notiamo di essere apprezzati e rispettati per quello che abbiamo saputo fare in ogni campo, dalla medicina alla scienza, dalla letteratura all’arte, dallo sport allo spettacolo. La nostra cultura è arrivata in ogni angolo della terra e nei nostri appunti di viaggio è sempre un aspetto che ci fa sentire ancora come un popolo di riferimento e rispettato da tutti. Ma c’è anche l’altra faccia della medaglia che purtroppo è molto negativa. Al contrario di quanto descritto in precedenza, agli italiani in viaggio per il mondo non può che suscitare grande amarezza la comparazione con l’attuale stato del senso civico che pervade ogni luogo del nostro Paese.

Le differenze si notano a vista d’occhio. Mezzi pubblici efficientissimi, strade pulite, muri senza scritte, educazione e rispetto sono le immediate differenze che emergono quando ci capita di confrontarci con gli altri popoli. Nel posto più sperduto del mondo il senso civico è di gran lunga più elevato del nostro. Anche in paesi nei quali la situazione economica nazionale è più critica della nostra si notano differenze comportamentali molto accentuate, tale aspetto è quello che dovrebbe farci riflettere in maniera profonda. Se percorriamo con una auto delle strade all’estero, ci meravigliamo se qualcuno ci fa notare che una inversione a U o il mancato innesto del cambiamento di direzione sono gravi violazioni del codice della strada o, passeggiando per le vie delle città, gettare per terra un pezzo di carta o una sigaretta fanno parte dell’educazione civica primaria di un cittadino e che contribuiscono a violarla pesantemente. Per non parlare delle evidenti differenze burocratiche legate a qualsiasi tipo di operazione.

La semplificazione è pervasiva, ogni cosa si ottiene più facilmente che nel nostro Paese, per questo motivo si trovano ovunque italiani che si sono trasferiti all’estero per esercitare la loro attività in maniera più semplice e più agevolata e soprattutto libera da ogni vincolo legato alla malavita. Tra le negatività però, quella più grave è senz’altro quella che riguarda il saluto. In ogni luogo quando ci si incontra la cordialità di salutarsi è un’abitudine conclamata. Al mattino anche se ci si incontra tra sconosciuti l’augurio di trascorrere una buona giornata è d’obbligo, da noi non ci si saluta ormai neanche se ci si conosce! Allora che fare? E’ senz’altro necessario recuperare queste nostre debolezze. Dobbiamo essere consapevoli che abbiamo portato la nostra civiltà ovunque e che abbiamo insegnato a popoli selvaggi e barbari quali sono le regole comportamentali per un essere umano, quelle regole che purtroppo ora proprio noi abbiamo dimenticato.

Qualcuno ha calcolato che in Italia per ritrovare quella civiltà che ci appartiene da sempre, saranno necessari 150 anni a partire da oggi! Cerchiamo di ridurre questo tempo e cominciamo a salutare quando inizia il giorno la persona che incontriamo per prima anche se non la conosciamo, augurandoci che anche quella persona il giorno dopo farà lo stesso. Sarebbe senz’altro un buon inizio pronunciare ed ascoltare di primo mattino “Buona giornata”.