Slotmob2016” manifestazione di protesta, tenutasi in sessantuno città italiane, per contrastare e dire basta al fenomeno dilagante del gioco d’azzardo.

A Roma, l’8 maggio scorso, hanno aderito alla protesta un migliaio di persone, che si sono radunate in Piazza Re di Roma proprio nei pressi di una delle sale slot più grandi d’Europa.

Il Gioco d’azzardo è sempre più imperversante, grazie alla capillare distribuzione - oramai da qualche tempo in uso in Italia - di “slot machine”, rinvenibili in qualsiasi esercizio commerciale dai bar, alle edicole e alle tabaccherie, che evidentemente arricchiscono qualcuno, a discapito di qualcun altro, depauperandogli le tasche.

Una trappola infida! Chi ci casca rovina per sempre la sua esistenza e quella dei propri familiari. I malcapitati: ragazzi, disoccupati ed anziani, esposti alla mercé di speculatori - rivenditori/gestori di “slot machine” senza scrupoli - ed inseriti in un vortice dal quale sarà difficile uscirne, in una via dalla quale sarà difficile ritornarvi. Persone fragili, che vivono momenti di disagio, di stress, di depressione o che sperano, soprattutto in un momento di crisi economica in cui versa l’Italia, di poter svoltare o “sbarcare il lunario”, non sapendo che più si gioca, più si perde e più ci si indebita. Persone che si trincerano dietro al gioco per cercare di dimenticare per qualche istante i problemi e le difficoltà che li attanaglia, così cedendo alla febbre di esso. Restano per ore incollati davanti a quelle trappole infernali come in trans, ipnotizzati dalle mille luci, dai mille colori e dai mille suoni che promanano. Soggiogati da quel gioco di luci, colori e suoni appositamente studiati per catturare la loro attenzione e tenerli davanti alla “macchina”.

La conseguenza di tutto questo, del proliferare delle “slot machine”, dell’apertura di una cifra oramai sconsiderata di “sale da gioco legalizzate”, della pubblicità ingannevole che se ne fa persino sul grande schermo, complice anche lo Stato italiano che lo consente, è che sempre più italiani sono affetti dalla  “ludopatia”. Malattia che colpisce chi in modo sfrenato e senza controllo alcuno dedica al gioco tutto il tempo e le risorse a sua disposizione, chi trascura per questo studio, lavoro e affetti, non potendo resistere all’impulso che esso provoca, pur sapendo degli effetti nocivi, negativi e dannosi che questo comporta.

Malattia e malcostume insieme, fenomeno trasformatosi in piaga sociale, di cui lo Stato non può e non deve non farsene carico.