La squadra di Simeone espugna il Bernabeu come lo scorso anno, Ancelotti in crisi; Mourinho batte lo Swansea ed è solo in testa, arriva la prima convincente vittoria per il Manchester United.

Come lo scorso anno, forse anche peggio. Il 28 Settembre 2013 lo decise Diego Costa il derby madrileno, rompendo un’egemonia “blanca” che durava dal 2008. Dell’attaccante brasiliano, ora in Inghilterra, avremo modo di parlare tra poco.

Il Simeone, squalificato e costretto a seguire la gara da un box del Bernabeu, compie la seconda impresa stagionale a discapito dei cugini, battuti già nella Supercoppa Spagnola ad Agosto. Ancelotti invece è ufficialmente in crisi: solo tre i punti conquistati dopo tre giornate e tanto rammarico più che altro per l’inspiegabile debacle contro la Real Sociedad. I “colchoneros” mettono in campo la solita grinta e determinazione che li hanno resi una squadra molto difficile da affrontare, i “blancos” utilizzano invece tutte le stelle e la classe di cui dispongono. Tiago, ex Juventus, segna il vantaggio dei biancorossi dopo appena dieci minuti di gioco con un colpo di testa da posizione ravvicinata. Risponde il solito Ronaldo, partita di altissimo livello, dagli undici metri.

Ma il Real non riesce mai ad impensierire davvero il buon Moya, nonostante il palleggio continuato e a tratti stucchevole: la difesa dell’Atletico tiene perfettamente, la squadra di Simeone interpreta al meglio il nostro caro “catenaccio” e quando riparte fa paura. Arda Turan, subentrato nel secondo tempo, decide la gara con un destro chirurgico. Ancelotti già a meno sei dal Barcellona di Luis Enrique e che si ritrova costretto a vivere sulla bollente graticola di Madrid. A proposito di Barcellona: secco due a zero all’Athletic Bilbao nel “derby delle indipendenze”. Decide una doppietta di Neymar ma le occasioni per i blaugrana sono tantissime, molte sprecate dal canterano Munir, sorpresa d’inizio campionato. Il tecnico asturiano si gode il ritorno della stella brasiliana e un’intesa più che ottima con Messi, vera novità dopo lo scorso anno.

Abbiamo citato prima un certo Diego Costa: al Mondiale, quello fallimentare della Spagna, qualcuno aveva provato a dire che in fondo l’attaccante non fosse proprio un granché. Quel qualcuno non ci aveva visto bene. La punta ex Atletico, acquistato a peso d’oro da Abramovich, sta ripagando una per una tutte le sterline spese per lui a suon di gol: tre le reti realizzate allo Swansea, sommate a quelle già fatte fino ad ora siamo a sette totali nella prima stagione in Premier. Grazie a lui Mourinho sorride per aver finalmente trovato la punta che tanto ha cercato nella scorsa stagione. Il 4 a 2 finale lo sigilla l’altro nuovo arrivato, l’attaccante di scorta, Loic Remy per una vittoria che vale molto: i “blues” sono a punteggio pieno, li segue solo l’Aston Villa a dieci punti, le big non sono partite bene e i londinesi potrebbero tentare già un primo abbozzo di fuga. La sfida di giornata tra Arsenal e Manchester City si chiude infatti sul due pari, punteggio che regala spettacolo ma non serve molto a nessuno: Sanchez e Wilshere rispondono ad Aguero e Demichelis. All’Emirates di certo non si sono annoiati, tra pali, gol e grandi giocate di un ritrovato Sanchez. L’altra sponda di Manchester invece vede per la prima volta il potenziale dello United targato Van Gaal: quattro i gol rifilati al Qpr, per ora di certo non un avversario ostico per nessuno, firmati Rooney, Di Maria, Herrera e Mata. Louis potrà dormire sonni tranquilli per la prima volta da quando è all’Old Trafford ma la strada è lunga.

Da segnalare un certo Graziano Pellè che dopo aver sorpreso in Eredivise ora sorprende in terra inglese: tripletta e la promessa di non smettere presto a segnare.

In Germania vince e convince il Bayern, nonostante batta “solo” due a zero il povero Stoccarda: ancora panchina per Benatia, qualcuno a Monaco vocifera che ci metta un po’ a trovare l’intesa con Guardiola tanto che il tecnico spagnolo gli ha preferito il giovanissimo Gaudino. Vince e convince anche il Munchengladbach , ben quattro a uno sullo Schalke04. Una statistica impietosa inchioda Boateng, ex Milan: quando gioca lui lo Shalke difficilmente vince. Situazione spinosa.

Si passa in Francia dove capitola il Bordeaux capolista contro il Guingamp, in trasferta. Altro pari per il Psg, altra “big” in crisi, e perde nuovamente il Monaco contro il Lione. I monegaschi rimangono inchiodati a tre punti, i parigini invece sono a nove, a sole due lunghezze dalla vetta occupata dal Lille.