Analisi della Sesta Giornata del Campionato Italiano di Serie A

PRIME POSIZIONI AC Fiorentina: 15 Pts FC Internazionale: 15 Pts Torino FC: 13 Pts US Sassuolo: 12 Pts SS Lazio: 12 Pts AS Roma: 11 Pts

Nella lotta di testa di questa Sesta Giornata, i riflettori si accendono come al solito su Torino; a stupire, però, è che il campo di maggior interesse non è lo Juventus Stadium, tana dei Bianconeri di Allegri, ma l'Olimpico, dove i Granata di Ventura battono con una sofferenza finale indicibile (addirittura in nove contro undici) il traballante Palermo di Iachini, portandosi addirittura al Terzo Posto solitario di questa divertente Serie A.

E' un autogol di Giancarlo Gonzalez ad aprire il match piemontese, con lo splendido raddoppio di Marco Benassi capace di mandare il Toro sul 2-0; lo stesso Giancarlo Gonzalez, nel finale, rimette in corsa il Palermo, che colpisce anche una traversa in pieno recupero con Struna. A dir poco eccellente il lavoro della dirigenza piemontese: non bisogna, infatti, guardare solo al mercato estivo appena concluso (ricco di giovani di grande talento come Zappacosta, Belotti e Baselli), ma anche a quello del biennio passato, decisivo per imbastire una solida base ed una rosa attuale di primissima qualità. Non si potrà parlare di corsa per lo Scudetto, non ancora almeno, ma certamente questo Torino avrà da dire molto per le posizioni di vertice della Serie A.

Con il passo avanti dei Granata, e con quello anche delle romane (che vedremo tra poco), l'Inter capolista ed a punteggio pieno affronta il posticipo contro la Fiorentina di Paulo Sousa con la prospettiva di regalarsi la prima, vera fuga di questa Serie A. La Viola, dal canto suo, arriva al match di San Siro forte di un ottimo Secondo Posto, oltre che di un crescendo di risultati positivi e di una sola sconfitta in campionato (contro il già lodato super-Torino di questo avvio di Stagione). Dal Meazza viene fuori un primo tempo clamorosamente a senso unico, dove un rigore di Ilicic ed una doppietta di Kalinic, sommati all'espulsione del nerazzurro Miranda, portano la Fiorentina sullo 0-3 esterno; decisive, in occasione del primo e del secondo gol gigliato, due indecisioni di Samir Handanovic. Nella ripresa, dopo il tentativo nerazzurro di tornare in ballo grazie ad un bel colpo del solito Mauro Icardi, la Viola ristabilisce le distanze con la tripletta di Kalinic, bella ed inaspettata sorpresa di questo primo scorcio di Serie A. Fiorentina, dunque, che aggancia l'Inter a 15 punti, condividendo il Primo Posto in classifica e addirittura surclassandola per differenza reti.

Poco più giù, impegnate in una rincorsa tutt'altro che semplice, le romane. La Roma, favoritissima nei pronostici per la vittoria finale del campionato, affronta tra le mura amiche il modesto Carpi, regolandolo proprio come ci si aspetterebbe: non segna Dzeko (anzi, esce dal match dell'Olimpico infortunato), e questa forse è la notizia che più colpisce in 5-1 tanto netto, così sono Manolas, Pjanic, Gervinho, Salah e Digne a caricarsi l'onere di affossare la neopromossa emiliana, andando a bersaglio una volta a testa insieme all'ex Borriello. Morgan De Sanctis, in campo al posto dell'infortunato Wojciech Szczesny, azzittisce le perplessità sul suo stato di forma neutralizzando con un doppio miracolo un rigore di Matos, mentre Capitan Totti fa in tempo a colpire un legno prima di farsi male; in vista della trasferta di Champions League contro il BATE Borisov, la squadra giallorossa conta dunque qualche infortunio di troppo, ma la strada del bel gioco intrapresa pare davvero positiva.

Anche l'altra romana, la Lazio, sorride in questa Sesta Giornata e si sistema appena sopra gli odiati cugini, a 12 punti: i Biancocelesti strappano col cuore un successo importantissimo sul campo dell'Hellas Verona; sotto per un gol di Filip Helander, il gruppo di Stefano Pioli ribalta la partita con il rigore di Biglia e con una punizione potente di Marco Parolo, resistendo al ritorno dei padroni di casa in dieci contro undici per l'espulsione del sempre approssimativo Mauricio. Il primo successo esterno, sullo stesso campo dove era arrivata la prima sconfitta in Serie A, consegna all'Aquila un grosso bagaglio di certezze, oltre ad un meritatissimo posto al sole in un campionato sempre più indecifrabile.

Resta in scia delle prime, sempre a 12 punti, anche il Sassuolo di Eusebio Di Francesco: pareggiando lo scontro diretto tra sorprese contro il Chievo Verona (1-1, a segno Defrel e Pepe), il team neroverde vola al Quarto Posto e tiene sotto la Roma, ottenendo ancora segnali più che positivi da un tridente turnato in ogni Giornata. E col ritorno in forma di quel campione che risponde al nome di Domenico Berardi, sottovalutare questa squadra potrebbe essere per tutti un peccato davvero mortale.

CORSA PER L'EUROPA AC Chievo Verona: 11 Pts Atalanta BSC: 11 Pts UC Sampdoria: 10 Pts SSC Napoli: 9 Pts AC Milan: 9 Pts

Il Napoli continua a mostrare un valore assoluto davvero impressionante nei match del San Paolo: la Juventus, pure con tutte le attenuanti del caso dovuto alla piccola rivoluzione tecnico-tattica imposta dai vertici societari, esce con le ossa rotte dall'anticipo del Sabato sera. Insigne permette ai partenopei di mettere la testa avanti già nel primo tempo, con un bel rasoterra di piatto che non da scampo al povero Buffon, mentre nella ripresa il botta e risposta tra Higuain ed il giovane Lemina lascia in discussione il 2-1 fino all'ultimo minuto. Con questo importante successo, il consorzio di Maurizio Sarri lancia l'ennesimo, chiarissimo segnale alla Serie A: se il Napoli riuscirà a dare continuità alle sue prestazioni, le contendenti per il successo finale avranno davvero da temerlo.  

Soffre di mancanza cronica di continuità anche il Milan di Sinisa Mihajilovic. Dopo le belle vittorie per 3-2 contro Palermo ed Udinese, il Diavolo fallisce la prova del nove e si fa battere da un Genoa pieno di assenti. Decide il match una punizione di Blerim Dzemaili deviata dalla barriera, mentre i tanto chiacchierati attaccanti rossoneri (Balotelli, su tutti, ma anche Luiz Adriano ed il subentrato Bacca) non riescono a cacciare un ragno dal buco. Nove, dunque, i punti del Milan, distante dalla vetta e dalle posizioni di assoluto prestigio, ma anche ancora da una quadratura del cerchio auspicabile prima possibile.

Chi guarda sorprendentemente dei team di tutt'altra potenza economica dall'alto in basso è invece il Chievo Verona: ancora imbattuto e saldamente ad undici punti, il club gialloblù recupera il vantaggio del Sassuolo con un gol carambolesco di Simone Pepe (gol prima assegnato a Paloschi e poi registrato come autorete, prima del definitivo conferimento di maternità all'esterno ex-Juventus), ringraziando poi l'assistente Lo Cicero per l'annullamento del decisivo 2-1 dello stesso Defrel.

Nell'ultimo posticipo del Monday Night, invece, la Sampdoria ha la ghiotta occasione di appaiare il Torino a 13 punti andando a far visita all'Atalanta di Edy Reja. Occasione che, clamorosamente, il gruppo di Walter Zenga fallisce, facendosi battere dai padroni di casa per 2-1: un autogol maldestro di Moisander ed il raddoppio di German Denis, infatti, vanificano la rete a tempo scaduto del centrocampista blucerchiato Soriano. Decisiva, in casa bergamasca, una spettacolare parata del giovane Sportiello, sempre più a suo agio nel confermare l'eccellente scuola di portieri della Dea. Con il successo sulla Samp, l'Atalanta sale a 11 punti e scavalca gli avversari appena affrontati, preparandosi ad un impegnativo ma motivante scontro contro la Viola, prima in classifica.

META' CLASSIFICA Città di Palermo: 7 Pts Genoa CFC: 6 Pts Udinese Calcio: 6 Pts Juventus FC: 5 Pts

Non riesce a rialzarsi nemmeno nel Sesto Turno la Juventus Campione d'Italia: sconfitta, come già detto, sul difficile campo del Napoli, Madama continua a balbettare in Serie A e subisce addirittura la terza battuta d'arresto in sei partite, fermandosi sofferente a soli cinque punti. Mai, in tempi recenti, il club torinese aveva cominciato così male il campionato italiano, e questo fa ancora più impressione se si considerano i risultati eccelsi delle quattro stagioni appena passate. In una analisi molto lucida successiva alla partita, Capitan Buffon ha ammesso candidamente che il discorso-Scudetto è "da accantonare", almeno per un po': se a dirlo è addirittura un sognatore come lui, dalle parti dello Juventus Stadium qualcuno dovrebbe davvero iniziare a farsi una ragione delle difficoltà di questa annata.

Udinese e Genoa rialzano la testa e salgono a sei punti, uno sopra proprio la Juventus: una punizione di Blerim Dzemaili basta al Grifone per regolare l'incostante Milan di Sinisa Mihajilovic, mentre il club friulano batte in rimonta il Bologna a domicilio. In vantaggio con Anthony Mounier, i gialloblù si fanno recuperare da Badu, già a segno nello scorso match di San Siro, venendo definitivamente superati dallo scavino nel finale di Duvan Zapata. Non sono sicuro che si possa parlare già di problematiche risolte per i due club appena analizzati, ma, visto il livello delle altre in zona-retrocessione, a fine Stagione per Genoa e Bologna dovrebbe darsi più o meno per scontata una salvezza tranquilla.

Ancora male lo sfortunato Palermo di Iachini: il match dell'Olimpico di Torino regala il Terzo Posto ai Granata, lasciando ad appena sette punti il club del rovente Presidente Zamparini. Due traverse (Trajkovski e Struna) si fondono con lo sfortunato autogol del costaricano Gonzalez, materializzando il 2-1 finale che non subisce variazioni nemmeno dopo i rossi ai giocatori di casa Obi e Molinaro. Maurizio Zamparini non è certo famoso per avere pazienza nel giudicare l'operato degli allenatori, ma il lavoro di Iachini merita davvero un po' di tempo in più prima di essere catalogato come profondamente negativo: è vero che i sette punti racimolati fino ad ora non rispecchiano l'effettivo valore del club siculo, ma non si possono tralasciare nemmeno le importanti partenze subite nel reparto avanzato, ne' la lenta integrazione del presunto risoluto di tutti i problemi, un Alberto Gilardino ancora lontano dai livelli auspicati in sede di mercato.

L'Atalanta, nel posticipo contro la Sampdoria,

RELEGATION-BATTLE Frosinone Calcio: 4 Pts Empoli FC: 4 Pts Hellas Verona: 3 Pts Bologna FC: 3 Pts Carpi FC: 2 Pts

Mentre qualcuno inizia a staccarsi dalla zona retrocessione (Genoa, Udinese), qualcun altro resta ancora più imballato nelle sabbie mobili della zona calda. Hellas, Bologna, Carpi e Empoli, infatti, deludono ancora e perdono i rispettivi incontri della Sesta Giornata, col solo Frosinone proprio contro gli Azzurri al Matusa. Iniziando da qui l'analisi delle ultime, si deve registrare il primo trionfo in Serie A dei laziali: una doppietta di Dionisi piega le resistenze di un Empoli sempre più titubante, confermando il buon momento di forma del Frosinone, già capace di strappare un punto addirittura allo Juventus Stadium nel match infrasettimanale. Il successo casalingo proietta la squadra di Stellone a 4 punti, che ora aggancia gli Azzurri e si tira fuori, seppur solo di una lunghezza, dal lotto di quelle che scenderebbero in Serie B.

Non riesce a rialzarsi il Bologna, impegnato in una sorta di scontro diretto tra deluse contro l'Udinese. Ad illudere i felsinei è il secondo gol in campionato di Anthony Mounier, tra l'altro nel giorno del suo compleanno, poco prima che i suoi compagni si facciano riprendere e superare dai bianconeri Badu e Zapata. Ancora a secco Mattia Destro, ed ancora da rivedere il sistema di gioco in generale della squadra di Delio Rossi, sempre più a rischio sulla panchina gialloblù dopo un solo successo e addirittura cinque ko stagionali.

Il Carpi (2) crolla a Roma: pochi si sarebbero aspettati un risultato positivo in un tempio come lo Stadio Olimpico per la matricola appena salita dalla Serie B, ma tornare a casa con cinque gol sul groppone è qualcosa che demoralizzerebbe anche un team già navigato nella nostra massima serie. Borriello sfiora, sullo 0-0, il gol che avrebbe potuto cambiare in modo decisivo l'incontro, quindi una sfuriata tanto rapida quanto letale dei giallorossi porta i padroni di casa sul 3-0; inutile, a quel punto, il gol dello stesso Borriello, con la ripresa che conferma lo strapotere degli uomini di Garcia, capaci di arrivare addirittura al 5-1 finale e di frustrare le speranze ospiti neutralizzando il rigore di Matos. Risultato diretto dell'ennesimo ko è l'allontanamento del tecnico Castori, tanto lodato nella bella galoppata in Serie B dell'anno scorso quanto poco in grado di trovare il bandolo della matassa in questo terribile avvio di Serie A.

L'Hellas cede, al Bentegodi, contro la Lazio: un paio di decisioni arbitrali dubbie favoriscono i veronesi, capaci di chiudere in vantaggio il primo tempo col difensore Helander dopo un gol annullato senza motivo a Santiago Gentiletti ed un rigore negato ingiustamente a Felipe Anderson. Nella ripresa, però, il miglior tasso tecnico della Lazio viene fuori insieme al rigore di Biglia (concesso per un fallo ingenuo di Sala ai danni del nuovo entrato Keita) e con la punizione di Marco Parolo (guadagnata dal positivissimo Milinkovic-Savic), mentre il forcing finale dei gialloblù, con tanto di vantaggio numerico per l'espulsione di Mauricio, non produce gli effetti sperati. Tre, dopo sei giornate, i punti dei cugini del Chievo, unici insieme al Carpi a non aver ancora vinto nemmeno una partita in questa Serie A: dire che a Verona, sponda Hellas, c'è da iniziare a preoccuparsi è abbastanza un eufemismo…