Eravamo rimasti, nel mezzo del cammin di questa storia, alle incredibili doti offensive del duo Meggiorini – Paloschi.

Ci sono, purtroppo o per fortuna, ancora tantissime altre squadre da commentare, osservare, deridere, compatire. Nel caso riteniate siano troppe non ditelo a nessuno: sia mai dilaghi questa moda dei ripescaggi.

EMPOLI – Ripetersi dopo lo scorso anno, dopo la stagione della sorpresa ,sotto la guida tattica e il regime alimentare a base di sigarette e Amaro del Capo firmato mister Sarri, si sta rivelando, guarda un pò i casi della vita, abbastanza complicato. Ma certo che fra tutti i carissimi e santissimi allenatori medi che l’Italia sforna ogni anno, quelli da dodicesimo posto, da tuta di rappresentanza, da occhiaia mal celata e imprecazione facile, riuscire ad andarsi a prendere l’unico che ha un trend negativo secondo solo al buon Giannini (allenatore chiaramente) è veramente bravura.

Il buon Giampaolo, maestro della scuola dei Preti Calciofili da cui ad esempio sono usciti Guidolin e Donadoni, non riuscirebbe a tenere in categoria neanche il Real Madrid, figuriamoci una banda alla deriva dopo la scomparsa del loro grande condottiero.Fattosta che sulle sue esili spalle, sulla sua verve mai esistita e dentro le sue infinite occhiaie si nascondo le speranze di un’intera città che si è stufata di essere ricordata solo per gelati confezionati e motorini modificati.Il mercato poi ha regalato poco: sostituire Sepe con Skorupski in porta è l’inizio di una barzelletta. Camporese è un eterno giovane e avendo 21 anni da almeno otto anni dubito possa valere come “giovane promettente”. Zambelli è un po’ come Lodi con Frosinone: lo allontani da una squadra, in questo caso Brescia, e lui non sa più chi sia, dove si trovi, che senso abbia questa vita. In mezzo Leandro Paredes è il colpo dell’ultim’ora: a Roma ha fatto grandi cose durante le grigliate di carne. In regia il diciassettenne/diciottenne/chissà Dioussè è forse l’unica nota positiva dell’intero coretto insieme a Saponara: se non altro si potrà fare cassa vendendo qualcuno il prossimo anno in B. Davanti l’ingaggio di Livaja è un chiaro segnale di come la società non possa più sostenere i costi della Serie A e voglia assolutamente tornare il più giù possibile: tifosi dell’Empoli pregate che BigMac Maccarone duri almeno fino a Gennaio. Dopo di che il mercato degli svincolati di lusso sarà stracolmo di ottime occasioni. VOTO: “Giampaol-One”

FIORENTINA – Se vi chiedevate dove fosse finito il povero Sepe, che ha dovuto subire anche lo smacco di essere sostituito da Skorupski, eccovi la risposta: è un giocatore che ama i grandi spostamenti così ha deciso di fare questi 30 km tutti da solo e in una volta sola. Mattacchione questo Sepe.

Comunque per la Viola è stata un’estate tranquilla e rilassata, lontana da quelle polemiche che hanno tenuto banco in tutte le altre società italiane. In rapida successione : Montella è stato cacciato,poi si è dimesso, poi è stato ricacciato, adesso lavora come magazziniere ; il buon Salah ha fatto di tutto per mostrare la sua gratitudine alla città di Firenze e ai tifosi cercando di andarsene in ogni maniera; un certo Milinkovic-Savic ha scommesso con i propri amici dieci euro di Peroni da 66cl che sarebbe riuscito a farsi quasi comprare dalla squadra gigliata per poi all’ultimo andarsene alla Lazio campando scuse improponibili quali: “qua fa freddo” o “il viola porta male” ; Joaquin ha deciso che era meglio tornare a giocare nel Betis Siviglia che passare un altro anno al fianco di Tatarusanu; ultima cosa, la più grave, Ilicic è rimasto. L’arrivo in panchina di Paulo Sosa è stato accolto dai tifosi con la stessa gioia di quando Baggio decise di passare alla Juventus.

In fatto di mercato poi, quando le cose le gestisce Pradè, non sai mai cosa aspettarti. Dietro spazio ad Astori, che a Roma non aveva convinto neanche il proprio Fun Club, e a Gilberto che nessuno sa chi sia ma è brasiliano quindi è forte. In mediana preoccupa la situazione di Borja Valero: è palesemente ogni anno più magro e scavato quindi consiglierei di farlo mangiare ogni tanto anche per buona educazione. Accanto a lui Mario Suarez, inseguito per finta da metà squadre europee e che a Madrid ha lasciato tanti brutti ricordi. Vecino ha reso solamente con Sarri e io mi porrei due domande, Verdù è palesemente il promotore di una scadente marca di frullati per vegani mentre Blaszczykowski va a rinsaldare con orgoglio le fila di quei giocatori dai nomi improponibili che tanto amano i commentatori televisivi (chissà cosa potrebbe uscirne da un cognome del genere). In avanti ancora si aspetta Giuseppe Rossi, che a parte avere il nome più comune della storia del nostro BelPaese ha anche l’invidiabile potere del “Legamento di cartapesta”. Kalinic è l’acquisto a sopresa, attaccante di peso che garantisce quei buoni cinque gol stagionali e non farà rimpiangere il leggendario Mario Gomez. La numero 10 a Bernardeschi è come la fascia di capitano a Ranocchia : gesto coraggiosamente stupido. Babacar è ancora in vacanza. VOTO: “Estate serena”.

FROSINONE – Abbiamo già detto del Carpi (vedi puntata precedente e non è un invito ma un obbligo morale) e della sua orgogliosa tendenza a comprare giocatori casuali seguendo il listone del fantacalcio di Fantagazzetta. Ecco il Frosinone ha fatto più o meno lo stesso, dico più o meno perché aveva ancora meno soldi e meno Goleador alla Coca-Cola a disposizione. Il buon Giannitti, oltre a dover chiarire a tutti gli elementi della rosa che questo della Serie A è un caso che non si ripeterà mai più, ha dovuto agire nell’ombra per accaparrarsi quanti più giovani possibili. La scelta di Leali in porta ci piace anche se il buon Foschi a Cesena sta ancora piangendo dopo lo scorso anno. In realtà poi ci dispiace vedere relegato in panchina il povero Zappino che riassume in sé caratteristiche invidiabili: ha circa 40anni, è brasiliano ed ha un cognome bellissimo. In difesa spazio a Diakite, tanto peggio di quelli che già c’erano non potrà essere, e ad Aleandro Rosi che cerca insistentemente di riavvicinarsi a Roma e alla Roma: un giorno vi tornerà da eroe, ne sono sicuro. Gli altri, francamente, si fa fatica a conoscerli quindi dirò un nome a caso, Crivello, sul quale a mio avviso si baserò tutta la fase difensiva di Stellone. Stesso discorso per il centrocampo esclusi Soddimo, numero dieci sulle spalle e tanta voglia di Europeo, e Sammarco che cinquant’anni fa giocava nella Sampdoria e una volta ha visto Totti da vicino. Il reparto avanzato è di sicuro quello che regala più emozioni. Longo è arrivato per non far rimpiangere il vuoto lasciato dai birilli degli allenamenti dopo che qualcuno li ha rubati: freddezza sottoporta ne ha poca, tiro anche, colpo di testa non ne parliamo, di conseguenza è un perfetto attaccante. Insieme a lui arriva Castillo: uno che ha fatto ben una presenza, circa venti minuti, nella prima squadra del Cile. Metterà tutti in riga con la sua esperienza internazionale. Per l’estro e la creatività spazio a Daniele Verde: i suoi cross temo saranno tutti per la testa del caro Ciofani, che essendo stato due anni fa Capocannoniere del proprio girone in Lega Pro rimane l’unico che può buttarla dentro. Occhio però a Dionisi, trascinatore lo scorso anno con 14 reti: il Dionisi perde il pelo ma non il vizio.

VOTO: “#saveZappino”

GENOA – Lavorare per conto di Preziosi non dev’essere facile, qualunque ruolo tu abbia. Non vorrei essere nei panni di Gasperini, che a quanto pare però si crogiola in tale follia estiva, che ogni anno parte a giugno per farsi un paio di settimane di mare, magari in qualche bella spiaggia toscana. Sorseggia dell’ottimo Spritz guardando il tramonto sul mare, in compagnia della moglie, dei figli e di qualche cane (c’è sempre qualche cane di mezzo) e pensa già a come posizionare la propria squadra durante la prossima stagione. Quando torna però, accolto dal sadico Preziosi con quel suo sorriso a ottantaquattro denti, capisce in un attimo che dei suoi ragazzi non ne è rimasta neanche l’ombra. Ed ogni anno, stancamente, riparte con giocatori nuovi, nuove lingue, nuovi moduli, nuovi ruoli, nuove tattiche difensive, nuovo staff, nuovo vice e nuovo vestito.

La parola “progetto” a Genova, sponda rossoblù, è una bestemmia di gravità incalcolabile. Meglio dire : “mannaggia a Borriello” o “Marco Rossi era una pippa” (che poi era davvero una pippa). Fattosta che ecco fatto di nuovo lo scherzetto ma per lo meno il buon Gasp può basarsi sui pochi rimasti: Burdisso, che ha da poco spento cinquanta candeline, Perotti, che è rimasto con palese gioia e felicità, Tachtsidis che era l’unico da vendere subito. In porta è rimasto Perin, poi scomparso per finire la tournee con la propria band metal (i “GaspInTheHell”, per info biglietti prego di contattarmi), così sta trovando spazio Lamanna : le borse sotto gli occhi iniziano a farsi veramente preoccupanti per lui. A sorpresa in difesa è arrivato Ansaldi, ancora convinto di aver firmato per il Psg e che non sarà contento quando si accorgerà di questa mega-truffa. Insieme a lui il fratello di uno dei duemila Cissokho sparsi per il mondo e quel Ezequiel Munoz che solo pochi mesi fa “non giocava” alla Sampdoria: il suo futuro è radioso come una notte di tempesta. Il fatto che a centrocampo sia ancora a libro paga Alberto Maria Santana ha scosso, e non di poco, l’opinione pubblica mondiale: si attendono interventi dei caschi blu. Tutto si regge sulla classe innata del grande Tino Costa che dimostra almeno dieci anni in più di quelli che già ha. Ma la vera follia è il reparto avanzato, come sempre ben rifornito dalle strategie misteriose di Preziosi. Il ritorno di Pandev è storia di magia e calcio: riaccogliamo con amore il Messi macedone. Pavoletti sembra l’unico in grado di segnare qualche gol e poi infortunarsi in maniere strane e molto stupide. Ntcham darà gioie quando chiamato da Caressa. Diego Capel ha passato metà della sua vita allo Sporting Lisbona dove più che altro era famoso per la chioma bionda e l’incredibile somiglianza all’attore che interpretava Hercules nella famosa serie tv anni ’90: per il resto è un’incognita. La vera sorpresa sarà Panico, che non si pronuncia come la parola “panico” ma regalerà ai giornalisti tanti giochi di parole divertenti e mai scontati. VOTO – “ Revolucion”