Serie A terza nella classifica dei campionati che hanno speso di più nella sessione estiva: Inghilterra primissima, segue la Spagna. Tedeschi al quarto posto.

A vederla così, guardando solo l’ammontare degli investimenti in tutti i campionati di calcio del mondo, verrebbe da dire: “però, non siamo messi così male”. Eppure la situazione del calcio italiano, ormai è palese, non è delle migliori. La stessa Bundesliga, che abbiamo superato brillantemente in questa speciale classifica, con un distacco di circa quaranta milioni di euro, è davanti a noi sia nel Ranking Uefa che seguendo un decente senso di obiettività. Dov’è l’inghippo? Facile: la Serie A in complessivo ha speso 322,37 milioni di euro per 1397 giocatori.

La Bundesliga, dal canto suo, ne ha spesi 284,86 per un totale di 282 calciatori. In media quindi le nostre società hanno speso circa 230.000 euro a calciatore contro il milione, quasi preciso, di quelle tedesche. Qualcuno sosterrà anche che i soldi non fanno la qualità, ma a volte comprare tanto a poco non ripaga e forse è proprio il nostro caso. In quanto alle entrate la classifica cita un +287,93 milioni di euro per la Serie A e un +197,57 per la Bundesliga: ancora una volta però dall’Italia sono partiti 817 giocatori e dalla Germania solo 231, quasi un quarto. A quanto pare vendiamo e compriamo tanto ma non lo facciamo di certo in maniera eccelsa. Le differenze con i tedeschi, per quanto nette, rimangono ancora sostenibili: la Bundesliga è di certo un ottimo campionato ma storicamente, e il presente non differisce di molto, non è di certo il campionato europeo più spettacolare ed ambito. E allora sarà forse la tradizione che vuole la Premier League ben in testa con più di un miliardo di euro spesi in trattative di mercato: 1,05 Mld ad essere precisi con 548,9 milioni di entrate.

Saldo che rimane comunque altamente negativo rispetto a tutti gli altri: - 504,23 il saldo, staccato di circa 420 milioni dal secondo peggiore, cioè quello tedesco. Sono 346 i calciatori atterrati in terra britannica per cercare fortuna e 384 quelli che se ne sono andati. Non c’è da meravigliarsi più di tanto: il solo Manchester United acquistando Di Maria, Shaw, Falcao, Rojo ed Herrera sfora di molto i duecento milioni di euro sostenendo circa un quinto delle spese totali riguardo la divisione. Da notare comunque come i sudditi di Sua Maestà siano primi sia nelle spese che nei ricavi, bilanci in rosso a parte. Da sudditi ad altri sudditi, ma stavolta niente a che fare con Elisabetta II: la Liga spagnola è saldamente al secondo posto in quanto a spese con i suoi 480 milioni di euro. Anche qui ci si mette davvero poco a capire dove siano andati questi soldi: Suarez, Kroos, Rakitic, Rodriguez, Hernandez, Mathieu, Navas e Vermaelen giusto per fare qualche nome. Si spende e si spande anche in terra iberica ma almeno si ricava qual cosina di più: 530 milioni circa, bilancio in attivo di 49 milioni. Chi ha fatto meglio? I francesi naturalmente: 84 milioni di euro incassati. Ma la regina, o meglio il re in questo caso,è di sicuro il Portogallo: 101, 46 i milioni di euro incassati dal mercato,magari utili a rimpolpare le casse di una nazione che non se la passa tanto bene. Circa 380 i calciatori che hanno messo piede nelle calde terre spagnole, numero buono ma di certo non esaltante. In questo campo i maestri siamo noi: 1397 la Serie A e 722 la Serie B. Più di duemila giocatori accolti nel Belpaese. A volte il numero fa la forza, sarà il nostro caso?