LOTTA PER IL TITOLO: JUVENTUS FC 3 punti AS ROMA 3 punti NAPOLI SSC 3 punti.

Unendo i risultati ed il gioco espresso in questa prima giornata con le indicazioni del precampionato, la Juventus, la Roma ed il Napoli si confermano le formazioni in lizza per la vittoria finale della Serie A. I bianconeri, con un Max Allegri finalmente vincente all'esordio e con un'organizzazione che si è dimostrata tanto fluida quanto simile a quella della creatura che Antonio Conte ha partorito, cresciuto ed affermato per 3 stagioni, impongono con una facilità impressionante il loro gioco a Verona, contro un Chievo ancora in fase di assestamento e capace solo in una occasione di impegnare Gigi Buffon.

Il gol bianconero è un'autorete di Biraghi, ma tra Tevez, Caceres e la positiva sorpresa Coman le occasioni per il raddoppio sono almeno 4, come i legni colpiti dalla formazione bianconera. Nel posticipo serale del sabato, la Roma risponde ai rivali e batte con un convincente 2-0 la Fiorentina; la squadra di Garcia mostra un gioco brillante nella prima frazione e realizza il vantaggio con Nainggolan, medianaccio duro ed essenziale ma capace anche di trovare la via del gol. Nella ripresa i giallorossi resistono all'assalto dei viola con un doppio miracolo di De Sanctis, quindi chiudono il match a qualche secondo dalla fine con il contropiede del velocista Gervinho. Tutta da vedere la continuità del Napoli, che intanto manda in archivio l'ostica trasferta di Genova con il gol a tempo scaduto di De Guzman, acquisto estivo del mercato di De Laurentiis, su assist perfetto del rinato Zuniga. La formazione partenopea, in cerca di riscatto dopo la netta sconfitta nei Playoff di Champions League col Bilbao, si era portata in vantaggio con Callejon, capace di realizzare al volo di destro su imbeccata di Higuain, ma gli uomini di casa avevano trovato il pari con una capocciata di Pinilla, perennemente in vantaggio aereo sul nuovo difensore napoletano Koulibaly. Una singola giornata non racconta ovviamente niente che possa andare oltre i suoi novanta minuti, ma l'imporsi in maniera convincente delle prime tre classificate della scorsa stagione manda un segnale forte al campionato. I 17 punti che la Juventus ha messo fra sé e la Roma nel campionato appena passato sono tanti, ma il mercato dei giallorossi è stato quasi faraonico, se si fa eccezione per la partenza di Benatia, quindi indicare i bianconeri come certi favoriti è un azzardo da non rischiare. Rimane il Napoli che, se saprà mantenere alti i ritmi ed eviterà di perdersi nei momenti decisivi della stagione, potrà dire sicuramente la sua, pur avendo ancora un gap consistente da colmare con le altre due.

LOTTA PER L'EUROPA: AC MILAN 3 punti FC INTERNAZIONALE 1 punto TORINO CALCIO 1 punto SS LAZIO 0 punti ACF FIORENTINA 0 punti.

Parto col dire, prima di tutto, che non posso considerare in lotta per le competizioni europee il Parma, squadra che ha smantellato la bella impostazione di gioco della scorsa stagione per la (dubbia) squalifica dall'Europa League, in favore del Torino. Proprio il Torino, grazie ad un gruppo che ha saputo ovviare alle cessioni di Ciro Immobile ed Alessio Cerci, riesce a bloccare la tanto lodata Inter di Mazzarri, squadra che sembrava dovesse partire a razzo per merito di un mercato, a mio avviso, un po' sovrastimato. La partita dell'Olimpico racconta di un rigore sbagliato dai padroni di casa (solito, immenso Handanovic sui tiri dagli undici metri) e di una grande parata di Padelli, superlativo su Osvaldo. Nel finale arriva anche il rosso a Vidic ,che si presenta al pubblico italiano con un applauso di troppo. La prestazione di entrambe le formazioni va giudicata sufficiente, ma per lottare per la Champions (l'Inter) o per l'Europa League (il Toro) servirà comunque di più. L'altro scontro diretto per la zona europea, curiosamente già in programma nella prima giornata, vede il Milan dell'esordiente Filippo Inzaghi affrontare il nuovo corso della Lazio, targato Claudio Lotito ed Igli Tare prima che Stefano Pioli. Inzaghi non può ancora schierare Fernando Torres, così lascia Menez nell'inedito ruolo di falso nueve, ruolo che il talento francese si divide con El Shaarawy ed Honda mandando in crisi mistica de Vrij; l'acquisto più sbandierato del mercato laziale, infatti, si fa saltare con troppo facilità dal talento italo-egiziano in occasione del primo gol di Honda, si perde mezzo attacco rossonero sul 2-0 di Muntari e procura in maniera ingenua (anche se dubbia) il rigore del 3-0, che proprio Menez realizza chiudendo l'incontro. Peccato, perché la Lazio avrebbe meritato ben altro, grazie ad un gioco che si fa vivo soprattutto nella ripresa e crea più di un grattacapo all'ottimo portiere rossonero Diego Lopez. Il gol del 3-1, cioè l'autorete di un Alex fino a quel momento impeccabile, è più che propiziato dal pressing costante di Djordjevic, altro nuovo arrivato in Italia che saprà certamente dire la sua in questa stagione. Bene, benissimo il Milan, dunque, ma anche la Lazio riesce nell'impresa di lasciare un'impressione positiva, nonostante una sconfitta così netta. Della Fiorentina si è già detto quasi tutto in occasione del match con la Roma: i viola producono meno di quanto sarebbe lecito aspettarsi, ma l'avversario è di primissimo livello e, se non fosse stato per un paio di miracoli di De Sanctis, oggi staremmo a parlare di un giudizio diverso. Male Gomez, terminale offensivo per eccellenza della manovra di Montella fino al rientro di Rossi, e poco brillante l'apporto dei vari Vargas, Borja Valero e Babacar. Buona la vivacità di un giocatore mai abbastanza considerato, quell'Ilicic che, tra panchina e ruoli non a lui congeniali (fallito l'esperimento come falso nueve la scorsa stagione), meriterebbe un'occasione migliore nell'undici titolare viola.

META' CLASSIFICA: UDINESE CALCIO 3 punti UC SAMPDORIA 1 punto CITTA' DI PALERMO 1 punto ATALANTA BC 1 punto HELLAS VERONA 1 punto GENOA CFC 0 punti PARMA FC 0 punti.

Parlare dell'Udinese è ogni anno più bello e difficile: bello, perché di solito sorprende ed arriva a lottare tra le prime per importanti piazzamenti europei; difficile, perché analizzando la rosa ad inizio stagione, non sai mai se un giocatore pescato in chissà quale angolo del globo potrà esplodere e trainare la squadra bianconera verso un posto al sole del nostro campionato. Nel dubbio, uno dovrebbe sempre citare Antonio Di Natale, bomber che come il buon vino invecchiando migliora e, nella stagione appena cominciata, si presenta con una doppietta che manda ko l'Empoli dell'ex gemello Ciccio Tavano. Per il momento l'Udinese guida il gruppo di quelle che in questa Serie A dovrebbero tirare a campare, il tempo ci dirà se potrà ambire a risultati più importanti. Nel gruppo di squadre che dovrebbe giocare una stagione tranquilla penso vada inserito anche il Palermo del Presidente Zamparini: i rosanero non dovrebbero avere particolari problemi nel restare in Serie A, nonostante la cessione del bomber Hernandez all'Hull City, proprio in questi ultimi giorni di mercato. La partita contro la Sampdoria ha evidenziato sia i pregi che i limiti dei siciliani: il gol dell'argentino Dybala dopo appena sette minuti e l'espulsione del doriamo Regini al 41' hanno regalato una grossa occasione agli uomini di Iachini, che però, dopo aver sciupato più di un'occasione per raddoppiare, si sono fatti riprendere in pieno recupero da Gastaldello su azione di corner. Nel match delle 18:00 si era giocata la partita tra Atalanta ed Hellas Verona, tra la paura per gli scontri tra i tifosi fuori dal rettangolo di gioco e la paura di non prenderle sul prato dell'Atleti Azzurri. Il risultato finale è uno 0-0 poco spettacolare, in cui risulta decisivo il nuovo portiere titolare bergamasco, il giovane Sportiello, capace di salvare i suoi sui tentativi di Jankovic e Toni nel primo tempo. Nella ripresa l'Atalanta fa qualcosina in più del Verona, ma il risultato finale racconta meglio di qualsiasi cronaca la scarsa vivacità della partita. Inizia invece male il campionato del Genoa, battuto all'ultimo minuto dal Napoli per un errore veniale del terzino Antonelli, ma poteva iniziare ancora peggio se non ci fosse stato tra i pali Perin: il portiere azzurro tiene a galla gli uomini di Gasperini per larghi tratti del secondo tempo, arrendendosi solo all'ultimo secondo sul colpo del canadese naturalizzato olandese. Buona la prima di Pinilla, autentico signore dei cieli di Marassi, abile a sovrastare il gigante Koulibaly in tutte le occasioni ed a segnare il gol che regala il momentaneo pari ai rossoblù. Capitolo a parte va dedicato al Parma: la squadra del Ducato, priva di un Cassano fuori forma, si dimostra essere lontanissimo parente di quella spumeggiante che aveva sorpreso mezza Serie A nella scorsa stagione e riesce nell'impresa di farsi sconfiggere dal Cesena neopromosso. Sotto già nel primo tempo per il gol di Rodriguez, gli uomini di Donadoni provano a riequilibrare la partita fino all'ultimo respiro, ma Lodi non riesce ancora a fasti timoniere della manovra, Biabiany è poco incisivo (e, come sapremo poco dopo, prossimo al trasferimento al Milan) e Lucarelli si fa parare, proprio in chiusura, il pallone del pari da Leali. La situazione non appare drammatica, ma almeno preoccupante, con Donadoni che dovrà trovare prima possibile il bandolo della matassa per evitare problemi ben più seri (lottare per non retrocedere sarebbe, dopo il settimo posto dello scorso anno, un passo indietro troppo grande per l'economia di questa bella realtà).

BAGARRE-SALVEZZA: A.C. CESENA 3 punti CAGLIARI CALCIO 1 punto U.S. SASSUOLO 1 punto CHIEVO VERONA 0 punti EMPOLI F.C. 0 punti.

La lotta per la salvezza, eccezion fatta per un Palermo che (vuoi per tradizione vuoi per composizione di organico) ne dovrebbe girare al largo, include le neopromosse e le formazioni che hanno faticato lo scorso anno. Il Sassuolo si è salvato per miracolo e dunque è difficile considerarlo già al sicuro, anche se il mercato estivo ha portato nomi affermati come quelli di Vrsaljko e Consigli. Il Chievo ha rimodellato l'undici titolare con molti nomi nuovi, da Maxi Lopez a Bardi, passando per Biraghi, decisivo in negativo con la Juventus, e Schelotto. Rimane il Cagliari di Zeman, incognita di livello epocale: col tecnico boemo le squadre piccole di solito viaggiano che è una meraviglia, ma vai a vedere che la trazione offensiva imposta dal tecnico non regali una stagione da incubo a Colombi, Rossettini e compagnia. Proprio il Cesena, neopromossa d'assalto, sistema il Parma di Donadoni e si regala i primi tre punti casalinghi della stagione. Il gol dell'argentino Rodriguez, preferito a Defrel in un tridente che vede anche Marilungo e Brienza, si completa con una mediana tenace, sorretta dall'ottimo Cascione; solo nei minuti finali l'assalto ospite potrebbe portare al pari con Lucarelli, salito a fare l'attaccante su azione d'angolo, ma il portiere Leali si oppone con un prodigio. Vittoria dunque, e pausa che verrà affrontata con la giusta tranquillità per gli uomini di Bisoli, con la mente relativamente sgombra prima di parlare di quello che verrà. Il ritorno in Serie A di Zeman contro l'allievo Di Francesco in un Sassuolo-Cagliari che ci si aspettava pirotecnico, regala un buon punto ad entrambe le formazioni. I sardi vanno sotto per un gioiello al volo di Zaza, servito dal baby prodigio Berardi, ma riescono a pareggiare dopo appena due minuti con Sau, imbeccato da un uomo di fiducia di Zeman, quel Balzano appena arrivato da una mediocre stagione in Serie B col Pescara. Alla fine, un pareggio vivo e divertente regala ad entrambe le formazioni la fiducia necessaria per guardare alla ripresa del campionato con un sorriso in più. Il Chievo prende un solo gol dalla Juventus campione d'Italia, ma ne poteva prendere tranquillamente cinque. Male il gioco, troppo rinunciatario, male la difesa, salvata ben 4 volte dai legni ed in qualche occasione da Bardi, e malissimo l'attacco, con la fortuita palla del pari capitata sui piedi dell'inconcludente Maxi Lopez: Buffon è reattivo, ma chi gioca per la salvezza i palloni a due passi dalla porta li deve buttare dentro. Chiude l'Empoli, altra neopromossa, che si fa battere al Friuli dall'Udinese di Stramaccioni. La squadra di Sarri gioca un buon calcio nel primo tempo e mette sotto pressione la difesa bianconera, ma non riesce quasi mai a creare problemi concreti al portiere Karnezis. Nella ripresa, tra una bella giocata di Muriel ed un errore clamoroso di Laurini, Di Natale fa doppietta e piega l'inesperienza del gruppo toscano; peccato, perché il gioco messo in pratica nel primo tempo dall'Empoli è di buon livello; la Serie A, però, è un campionato terribilmente concreto e, per salvarsi, non bastano le belle intenzioni.