Scritto da Antonio Bartalotta
Foto: ANSA

Dopo la secca sconfitta patita dalla Lazio allo Juventus Stadium, la Roma ha l’occasione per riprendersi il secondo posto.

Roma - All’Olimpico si presenta un avversario ostico, l’Atalanta. Oltre all’acredine storico tra le due tifoserie in più, da qualche settimana, sulla panchina dell’Atalanta si siede Edy Reja, ex allenatore biancoceleste. Considerando tali fattori e lo stato di forma ancora non ben definito dei giallorossi, la partita si presenta quindi piuttosto impegnativa.

Nel pre-partita mister Garcia ha sottolineato quanto sia importante conquistare l’intera posta in palio in questo momento. Un risultato convincente in casa, dopo mesi di prestazioni scadenti (escludendo la partita contro il Napoli), significherebbe riacquisire nuova consapevolezza dei propri mezzi. Il mister transalpino spiazza tutti con la formazione. Senza De Rossi, per squalifica, e Pjanic, per infortunio, a centrocampo schiera Paredes-Nainggolan-Florenzi, optando per un centrocampo d’impatto, pronti in panchina Keita e Ucan. Davanti rientra Totti che va a completare il tridente d’attacco con Iturbe e Ljajic. Reja, invece schiera una formazione piuttosto “abbottonata” con la speranza di creare un muro invalicabile a difesa di Abramov. In avanti il temibile Denis e l’ex Emanuelson. Da segnalare la Curva Sud completamente vuota per effetto della squalifica intervenuta dopo i fatti di Roma – Napoli.

Inizia la partita. La Roma va subito in vantaggio grazie ad un calcio di rigore concesso dall’arbitro Gervasoni per fallo in area di Stendardo ai danni di Ljajic che si apprestava a concretizzare l’azione. Dagli undici metri il Capitano che non sbaglia! Dopo il goal l’Atalanta tenta una reazione, ma la Roma messa in campo sembra diversa dalle prestazioni precedenti, i giallorossi appaiono veloci, concreti e con le idee chiare. Iturbe però è beccato dal pubblico e dai suoi compagni per lo scarso movimento in campo. Al 23° tutti esterrefatti! Gervasoni, coadiuvato nella decisione dall’addizionale d’area Tagliavento, concede un calcio di rigore molto dubbio in favore dell’Atalanta per un presunto fallo di Astori ai danni di Emanuelson. Dal dischetto Denis spiazza De Sanctis e consente alla sua squadra di pareggiare i conti. Al 28° Florenzi si divora la possibilità di riportare in vantaggio la Roma, spara su Abramov ignorando completamente Totti che era pronto al centro dell’area per battere a rete. Dopo il pareggio degli ospiti i giallorossi tornano in un nuovo torpore ed il pubblico ricomincia a far sentire dei timidi malumori. L’Atalanta prende campo e aumenta il possesso palla che di solito è una caratteristica della squadra giallorossa. Iturbe non entra in partita, sbaglia passaggi semplici ed il pubblico gli indirizza fischi poco incitanti per un calciatore che invece ha molto bisogno della fiducia dell’ambiente per potersi esprimere al meglio. L’Atalanta dà l’impressione di poter siglare una seconda rete per effetto di un gioco più semplice e redditizio, mentre i giallorossi non riescano a fare tre passaggi di fila dando l’impressione di ripiombare in quella crisi psicologica che li ha condizionati per mesi. Per fortuna dei giallorossi Gervasoni non concede alcun minuto di recupero e manda i giocatori al riposo. Il primo tempo termina quindi con un risultato di parità.

La Roma inizia il secondo tempo in attacco e il pubblico si dimentica per un attimo di assumere un atteggiamento polemico verso i propri calciatori. Ma la Roma appare comunque senza idee e la possibilità di stare di nuovo davanti alla Lazio è un pensiero che perde forza nella mente dei tifosi. Il gioco della Roma è molto macchinoso mentre i giocatori dell’Atalanta arrivano spesso davanti a De Sanctis con estrema facilità. Nella Roma è solo Totti a guadagnarsi gli applausi. Al 57° entra Ibarbo al posto di un fischiatissimo Iturbe decisamente in giornata NO. Nello stesso minuto Keita per un non giudicabile Paredes. Al 61° reazione romanista al torpore. Da fuori area Florenzi  batte a rete, ma Abramov neutralizza il tiro anche se in due tempi. La Roma si perde anche nelle occasioni più semplici. La squadra sembra una nave senza timone e solo a sprazzi riesce ad impensierire gli avversari che prendono invece sempre più vigore. Al 75° Totti serve Torosidis al centro dell’area avversaria, il tiro del greco è da classico difensore, poco più pericoloso di un retropassaggio per Abramov. Al 79° occasionissima per la Roma, ma un difensore atalantino sventa il pericolo a pochi centimetri dalla linea di porta. Il risultato appare decisamente aperto, ma di certo non sembra una partita tra la seconda contro la quart’ultima in classifica! La partita volge stancamente al termine accompagnata dai fischi e dai malumori espressi dai tifosi romanisti. Nel finale Garcia insiste ancora con Doumbia che sostituisce un opaco Torosidis. A nulla serve la manovra arrembante degli ultimi istanti della partita che termina con un risultato che serve molto all’Atalanta, e niente alla Roma che riesce solo ad appaiare la Lazio al secondo posto. In un contesto abulico anche l’arbitro Gervasoni si adegua con una conduzione di gara non giudicabile e dopo 5 minuti di recupero chiude definitivamente le ostilità.

Sono molte le occasioni non sfruttate dalla Roma in questo campionato e quella di oggi è una di quelle. I giallorossi non riescono più ad uscire dal girone dell’Inferno e rimangono impantanati in una situazione ormai statica. Molti pensano che probabilmente a fine stagione ci sarà bisogno di un altro radicale cambiamento, ma i tifosi ormai sono stanchi più che stufi e cominciano ad essere diffidenti anche nei confronti della società.

 

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