Scritto da Bruno Bertucci

Neanche a dirlo la quasi totalità delle federazioni ha optato per il gioco, mettendo a rischio interi asset. Sgravi fiscali, aiuti statali e rivisitazione del mercato (con annessa postuma fine del fallimentare fair play finanziario) non sono bastati.

Il mercato, ad oggi, è fermo quasi statico; da anni vediamo acquisti rateizzati e prestiti con sedicenti obblighi di riscatto perché quasi nessuno ha la forza economica di chiudere un affare. Ecco, dunque, che è finita l'epoca dei Neymar e degli Mbappè ed è cominciata l'età della parsimonia.

Eccezion fatta per pochissime squadre, come il Manchester City, stanno chiudendo colpi stratosferici in breve tempo; osserviamo numerosi svincolati di lusso ancora in cerca di una squadra che li accolga. In Italia, poi, la situazione rasenta il ridicolo a causa delle scelte scellerate di anni addietro.

Il Milan, campione d'Italia al momento ha preso Origi a parametro zero ed acquistato Messias (4.5 milioni) e Florenzi (2.7 milioni); l'Inter è quella che si è mossa al meglio prendendo: Correa (finito di pagare quest'anno a 23 milioni), Lukaku (in prestito per 8 milioni), Asslani (4 milioni) ed Onana e Mkhitaryan a parametro zero; la Juventus ha finito di pagare Chiesa (40 milioni), ha preso Cambiaso ad 8.5 milioni e Di Maria e Pogba a parametro zero; il Napoli, dopo aver perso numerosi calciatori come Koulibaly, Insigne e Mertens ha terminato di pagare Anguissa (15 milioni) ed ha preso Kvaratskheila e Mathias Oliveira entrambi a 10 milioni l'uno; la Roma ha acquisito le prestazioni di Celik per 7 milioni e preso Matic e Svilar a parametro zero; la Lazio, invece, ha terminato di pagare Zaccagni (7.10 milioni) ed ha preso Romagnoli a parametro zero.

Questa volta, però, il patron dei biancocelesti ha voluto tentare il tutto per tutto investendo altri 24.6 milioni per Maximiano, Marcos Antonio e Casale. Come possiamo notare nessuna compagine italica si può permettere di fare follie, anzi, la maggior parte hanno dovuto completare gli acquisti degli anni passati. Proprio quest'anno in cui si chiedeva celerità, visto che le ostilità cominciano prima a causa del Mondial-Marketing qatariota. Per fare dei paragoni continentali: il Bayern Monaco ha già speso più di 50 milioni per Sanè e Gravenberch; il Borussia Dortmund 81 milioni per Haller, Adeyemi, Schlottemberg, Ozcan (con altri giocatori a parametro zero); il Paris Saint Germain 90 milioni per Vitinha e Mendes; il Liverpool 90 milioni per Nunez, Carvalho e Ramsay ed il Real Madrid 80 milioni per Tchouameni (e Rudiger da svincolato).

La crisi ha, sì, colpito tutti ma il Bel Paese sembra quello che maggiormente ne risente. La vittoria della Roma in Conference League, quindi, può essere un punto di rilancio per il calcio dello stivale così da raggiungere o livelli di Francoforte e Real Madrid. 

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