Scritto da Bruno Bertucci

Da diverso tempo i Friedkin hanno preso la decisione di uscire da Piazza Affari, così da poter operare in un certo modo in un settore che troppo spesso ha visto nella Borsa un impedimento a ciò.

I vincoli obbligatori da rispettare ed i costi elevati di gestione non permettono alla Roma di lavorare in un certo modo. Per far ciò si è deciso, innanzitutto di dare il via all'OPA, con comunicazione ufficiale tramite comunicato. Esiste però una fetta di azionisti di minoranza che non si trovano d'accordo con questa scelta e tramite i social stanno facendo sentire il loro dissenso. Di seguito il messaggio di un utente del Gruppo Facebook Azionisti di minoranza AS Roma: 

"Rispetto! È quello che chiediamo a gran voce per aver sostenuto e creduto in questa società sia come tifosi che come azionisti di minoranza partecipando a diversi aumenti di capitale. L’OPA proposta ha come chiaro obiettivo non solo uscire dalla borsa ma anche mettere alla porta migliaia di piccoli azionisti diffondendo, inoltre, nell’opinione pubblica l’idea ingiustificata che la nostra presenza possa rappresentare un ostacolo alla crescita del club come contrariamente dimostrano da altre realtà ad azionariato diffuso come il Barcellona. Il programma fedeltà che accompagna l’offerta prevede incontri con la Presidenza e la dirigenza per illustrare i piani della società agli ex azionisti, ovvero ci viene offerto di incontrare gli stessi che stanno provando in tutti i modi ad accompagnarci alla porta. Questa iniziativa oltre che essere offensiva nei nostri appare incoerente con i propositi che sta perseguendo la società tramite l'attuale OPA. Le condizioni dell’offerta non sono tali da indurci a farci da parte e tanto meno a ripagare il sostegno economico che abbiamo dato in tutti questi anni. Non saremo mai un ostacolo per questa società ma chiediamo con forza che venga rivisto al rialzo il corrispettivo dell’attuale proposta

Gruppo FB Azionisti di minoranza AS Roma"

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