È noto a tutti che Josè Mourinho, come tutti i tecnici più eruditi ed esperti ha le proprie priorità e preferenze; fin dai tempi del Porto delle meraviglie il Mago di Setubal ha chiesto ai vari presidenti tasselli fondamentali per inanelare successi.

Chi mastica calcio conosce, esattamente, le dinamiche del mercato della Roma e, come tutte le squadre che tentano di risalire la china, tentano di dar vita ad eccellenti storie d'amore ma spesso e volentieri rimangono illusioni. Fondendo questi due concetti ci si trova in una contrapposizione concettuale e, soprattutto, una mera condizione di ricerca della fiducia da parte dei tifosi.

Lo Special One è stato chiaro: vuole Xhaka, non un calciatore simile ma proprio lui (ricordate cosa successe per e con Snejder?). Centro fondamentale del gioco mourinhano, per dare vita ad una compagine in grado di dar fastidio a chiunque. Con un solo tassello? Evidentemente si hanno delle progettualità tattiche intorno al nome del centrocampista dei gunners. Questo nome ridondante, però, fa salire il brivido nelle schiene di chi ama la Roma più del mercato (ricordate cosa successe per e con Negredo?).

Possibile che la fiducia possa svanire per un mancato acquisto? Probabile se non è il primo della lista, perché i capitolini hanno visto sfumare molti giocatori; sia da chi poi ha sfondato (Zlatan Ibrahimovic) sia di chi poi si è attestato su livelli mediocri (Nicola Legrottaglie). Il destino, dunque, è nelle mani dei Friedkin e di Pinto per poter delineare cosa succederà con Xhaka, se sarà come Snejder o come Negredo