Florentino Perez scosse il mondo quel giorno, aveva intenzione di portare Luis Figo sulle pendici del Santiago Bernabeu per cambiare le regole del gioco.

È l'alba del nuovo millennio ed il patron del Real Madrid deve dare una scossa vertiginosa alla propria campagna elettorale, che di lì a poco vincerà. Il giocatore più rappresentativo dei rivali storici del Barcellona, uno dei calciatori più forti del mondo aveva appena giurato amore eterno ai blaugrana. Colpo di genio del direttore della ACS (attività di costruzione e servizi spagnola) che ha fatto sottoscrivere, invece, il contratto all'epoca più costoso della storia del calcio; quello fu il primo passo verso l'introduzione del marketing nel mondo del calcio.

Il primo clasico dopo il tradimento fu terrificante, l'autobus dei blancos fu preso a sassate e Luis Figo fu scortato dalla polizia all'ingresso ed all'uscita del campo. Il terreno di gioco fu simile ad un campo di guerra, qualsiasi oggetto veniva lanciato con ferocia ai danni del numero 10. Il Real Madrid puntava a cose molto più alte dei semplici titoli, voleva lasciare un segno economico e rivoluzionario all'epoca. Stessa sorte toccò l'anno dopo a Zinedine Zidane che lasciò anzitempo la Juventus per accasarsi con i Galacticos. La prima vera "traicon" rilevante economicamente nel settore pallonaro, seguite poi da altrettante dolorose e costose. Ancora oggi, però, c'è chi resiste a milioni di euro per rimanere dove si trova: a casa sua.

Inutile parlare dei vari Totti e Lucarelli, un nome su tutti è quello di Marco Reus. Il centrocampista nasce a Dortmund sia "dalla cicogna" che calcisticamente per poi spostarsi al Rot ed al Monchengladbach. Fa ritorno a casa sua nel 2012, dopo 6 anni, e lo fa da protagonista. L'esordio in Coppa contro l'Obernaude è condito da una sua rete, oltre che dalla vittoria del Borussia Dortmund. Vince cinque trofei con il BVB diventando l'unico a non cadere nelle tentazioni del Bayern Monaco, a differenza di Gotze, Lewandowski e Hummels. Reus rappresenta ciò che gli altri non sono stati, per appartenenza e per passione. Numero 11 sulle spalle, diversi infortuni ma un amore dentro il petto (oltre quello per la sua Scarlett Gartmann) quello per il giallo e per il nero. I prussiani valgono più di tanti soldi e di qualsiasi altro progetto, ambizioso o no, questo sta dimostrando il classe 89 e di offerte vi assicuriamo che ne sono arrivate in Germania, ed anche esose.