Con la promozione dell'US Salernitana in Serie A, il patron Claudio Lotito è costretto a scegliere tra i campani e la Lazio visto che proprio oggi Gravina ha confermato l'impossibilità di avere due proprietà nella stessa categoria.

La compagine fondata da Luigi Bigiarelli nel 1900 è, per ovvi motivi, più ghiotta dal punto di vista economico e non solo per il patron romano ma gli amaranto sono una sorta di cantera ed il presidente è molto legato ad entrambe le compagini; ecco che dunque si aprono diversi scenari. La Salernitana è di proprietà sia di Claudio Lotito che di Marco Mezzaroma ma, in realtà, le quote sono intestate a nome degli imprenditori per conto rispettivamente di Omnia Service One SRL e di Morgenstern SRL.

La prima è una società che opera nell'ambito sanitario e si occupa, in particolare, di: progettare ed erogare servizi sanitari, servizi riabilitativi e servizi socio-sanitari. La società, invece, del gruppo Mezzaroma si occupa di progetti e di edilizia (a grandi linee). Il patron biancoceleste, dunque, deve obbligatoriamente scegliere la proprietà di una delle squadre senza avere delle quote di minoranza della squadra non scelta. Le opzioni sul tavolo sono, prevalentemente, tre: cedere le proprie quote al figlio per non perdere di fatto la proprietà (atto poco virtuoso), reperire il cosiddetto "prestanome" che acquisirebbe il restante 50% solamente a titolo formale (facendo nascere in essere una sorta di "imprenditore occulto") o cedere la metà delle quote al collega Mezzaroma.

Appare scontato, quindi, come il romano preferisca la Lazio per svariati motivi, non per ultimi per cause economico-finanziarie. A Gennaio, infatti, i due co-soci si sono impegnati a fornire il fabbisogno finanziario adeguato, qualora la gestione corrente non assolva a tale problematica. Queste eventuali modifiche andranno a cambiare anche l'asset societario visto che dovranno convivere sia l'amministratore delegato di Lotito (Marco Moschini) che quello di Mezzaroma (Marco Cavaliere). Ovviamente, però, adesso si scatenerà una diatriba di potere perchè nè Lotito nè la FIGC vorrà fare un passo indietro ma le norma italiane e del movimento calcistico sono chiare e trasparenti.

In passato abbiamo scritto di altri patron con più proprietà ma mai nessuno di loro ha avuto la problematica di ritrovarsi con i propri gioielli nella stessa categoria; basti pensare al City Football Club che è proprietario di ben dieci squadre (Manchester City, New York City, Girona, Melbourne City, Montevideo City, Yokohama F. Marinos, Sichuan Jiuniu, Mumbay City, Troyes e Lommel. Lo stesso GIampaolo Pozzo ha, tutt'oggi, la proprietà dell'Udinese e del Watford o come Aurelio De Laurentiis (presidente e patron del Napoli e del Bari. Insomma, per Lotito è arrivato il momento delle scelte e, verosimilmente, sceglierà la Lazio.