Scritto da Bruno Bertucci

La Serie A è cominciata da poche giornate ma già si possono tessere le lodi di tre tecnici che hanno sbaragliato gli occhi degli appassionati di calcio, e non solo... 

Gasperini, Gattuso e De Zerbi stanno riscrivendo le partite dal punto di vista tattico con un obiettivo comune: segnare più reti possibili grazie all'intensità dei suoi interpreti. La redazione di Matchnews ha studiato i tre sistemi di gioco, andando ad approfondire le sedute tattiche d'allenamento per entrare ancora meglio in questi tre mondi.

ATALANTA (All. Gasperini)
La Dea, grazie ad un progetto societario di altissimo livello, è diventata una vera e propria certezza del campionato italico. Le sedute di allenamento di Gasperini non sono agevoli per niente, anzi; mentre di norma le compagini avversarie si allenano 2 ore al mattino e 2 al pomeriggio, gli orobici scendono in campo per 7 ore complessive (quasi il doppio delle altre), il Giovedì (o il Venerdì in base agli impegni dell'Atalanta) alla Continassa avviene la classica partita contro la Primavera, la prima squadra schiera solamente 8 elementi per allenare il ritmo e l'intensità. Il 3-4-2-1 è diventato un must nerazzurro ed in fase di stallo diventa un 3-5-2, il grande lavoro dei centrali difensivi viene ripagato dagli esterni che sono dei veri e propri treni sulle loro fasce di competenza. Nelle sedute di allenamento loro svolgono un lavoro di potenziamento sui bicipiti femorali, così da ottenere maggiore potenza e prestanza fisica. A centrocampo occorrono due giocatori duttili, capaci di fare sia la fase di interdizione che quella di impostazione. Gomez (e/o Ilicic) hanno la facoltà di svariare su tutta la trequarti e sull'intero fronte offensivo. In avanti, un giocatore capace di reggere tutto il peso offensivo che, però, necessità dell'appoggio o di una mezza punta o di un treuqartista. Il nuovo asset dell'Atalanta denota i due trequartisti ma chi si sgancia va ad agire da seconda punta per regalare più peso specifico sotto porta. progettazione oculata e vincente, in una piazza caldissima che non mette pressione ai propri tesserati. L'ambient ideale per dare vita a qualcosa di magico.

SASSUOLO (All. De Zerbi)
Da, ormai, diverse stagioni De Zerbi è salito sul trono dei tecnici più preparati in Italia, e non solo. Dopo l'avventura al Benevento il suo appeal è cresciuto , anche grazie alla sua autorevolezza nei confronti dei calciatori. L'attuale allenatore del Sassuolo è in grado di leggere la partita in maniera eccezionale, grazie alla collaborazione del suo match analyst. Negli anni ha avuto una trasformazione intellettuale, levandosi i para-occhi adattando lo schieramento in campo agli atleti e non il contrario. Dal 4-3-3 del passato si è giunti al 4-2-3-1 che ricorda, un po', la Roma straripante di Spalletti. La difesa a 4 rimane il suo dictat, va bene adattarsi alle modifiche del calcio contemporaneo ma i giocatori degli emiliani richiedono obblgiatoriamente questo asset difensivo. In mediana agisce un interditore ed un regista puro, che quest'ultimo sia Locatelli è un punto a favore del Sasòl. I tre sulla trequarti stanno regalando brio e spensieratezza: Berardi e Boga giocano a piede invertito, così da poter rientrare su quello naturale e superare l'uomo, mentre Djuricic si inserisce tra le maglie grazie alla sua tecnica ed agilità; al centro dell'attaco il magic moment di Caputo chiude la quadra di un cerchio. in alternativa uno dei trequartisti può agire come falso nueve.

NAPOLI (All. Gattuso)
Il Napoli di Gattuso sta stupendo tutti quanti soprattutto per il suo gioco. la grinta del suo allenatore era scontata fin dal primo giorno ma l'applicazione delle sue idee al calcio moderno ha dell'incredibile. Linea a 4 solida con due gicoatori davanti il pacchetto arretrato: Ruiz e Bakayoko. Quest'ultimo è simile a Gattuso per la tempra ma ha la tecnica di un regista eccellente. L'ex-Milan è lo snodo centrale delle trame partenopee. Sulla trequarti ci si può sbizzarrire avendo tante opzioni, il tecnico meridionale tende a mettere tre giocatori con tre caratteristiche diverse per dare più opportunità alla punta centrale, quell'Osimhen pagato fior fior di milioni in estate. Il segreto sta nelle sedute d'allenamento specifiche ruolo per ruolo, ovviamente ad alta intensità. Nessuno ha il posto assicurato al 100%, proprio per far sì che durante la settimana non ci si adagi sulla titolarità ma si cerchi di spingere al massimo per conquistarsi minutaggio durante la partita. L'esperienze negative del passato hanno fatto sì che "Rino" mettesse tutto nel suo bagaglio personale per regalare al pubblico la sua ideologia tattica e strategica.

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