Chi è figlio del calcio di fine anni '90 ed inizi anni 2000, ha vissuto l’epopea del calcio europeo ed italiano.

Lo Stivale, come tutto il globo, ha vissuto un periodo florido sia economicamente che calcisticamente e mentre in Italia ci si sfidava a colpi di calciomercato, in altre zone d’Europa (come la Germania) si investiva in infrastrutture. L’idea teutonica ha avuta la massima espressione con il dominio tedesco sia al mondiale che in terra europea.

E’ facile, però, innamorarsi dei giocatori più in voga di un determinato periodo storico (chi non riconosce in Ronaldo l’eccelsa tecnica o in Roberto Baggio la verve del fuoriclasse?!).

Due dei giocatori più talentuosi che abbiano mai calcato il terreno di gioco e che hanno dipinto traiettorie incredibili sono Alvaro Recoba e Domenico Morfeo.

El Chino sbarca in Italia nel 1997, voluto fortemente da Massimo Moratti e parcheggiato per una mezza stagione al Valencia. Con il suo mancino ha fatto sobbalzare milioni di tifosi, non si poteva non volergli bene; in pochi calciavano le punizioni con tale freddezza e questo lo ha portato a siglare una rete addirittura da calcio d’angolo. Con quei dentoni ed il 20 sulle spalle riusciva ad incantare i difensori arrivando a mettere nella condizione migliore i compagni. Ma quanto poteva valere oggi giorno Recoba? Non sarebbero bastati, secondo noi, 80 milioni anzi… Il patron dell’Inter lo ha difeso ed allevato come un figlio, la sua ossessione per l’arte era impersonificata da quest’uomo.

Torino, Panionios le sue ultime tappe, prima di appendere gli scarpini al chiodo e terminare come aveva cominciato: Danubio e Nacional. Un altro genio del calcio viene da San Benedetto dei Marsi ed è proprio lì che conclude la sua carriera. Mimmo Morfeo con il suo numero 10 ha girato in lungo ed in largo l’Italia con il suo pallone la sua voglia di vivere in maniera edonistica e la sua passione per il bel gioco. Non ha raccolto quanto seminato ma ha fatto divertire come poche persone prima e dopo di lui.

In qualunque squadra ha giocato ha lasciato una scia di talento e di trasgressione, quella pura e quella sana di chi vuole divertirsi. Nel 96 ha vinto la medaglia d’oro in Spagna con la nazionale under 21, dove in 5 gare ha siglato 1 rete. Recoba e Morfeo sono l’emblema di quel futebal vintage che tanto piace ai tifosi, perché regalava emozioni al di là di qualsivoglia forma di marketing.