Scritto da Bruno Bertucci

C'è stato un tempo in cui un certo Giampaolo Pozzo diede il via ad una pratica imprenditoriale stile holding: acquistare e controllare diverse società calcistiche di differenti campionati.

Udinese, Watford e Granada appartenevano tutti al classe 41 ma qualcosa si è inceppato. Al centro dell'operazione vi erano i bianconeri di Udine ed i giocatori in esubero venivano spediti nelle due squadre satellite, ma cosa è cambiato? I friulano, dopo diverse plusvalenze, hanno iniziato a non ottenere più i risultati sperati e si sono visti "superare" dalla compagine inglese. Il Watford vanta impianti all'avanguardia ed un maggiore bacino d'utenza, questo ha portato a cambiare rotta ed a far viaggiare parallelamente i due progetti.

Al contempo la Link International Sport ltd., società cinese, ha deciso di investire in Spagna e riportare in auge il club iberico. Pozzo è stato uno dei primi presidenti italiani a fornire ad una sua compagine uno stadio di proprietà: la Dacia Arena. In Spagna il buon Giampaolo tentò la scalata con l'Espanyol ma si rivelò fallimentare. La famiglia di Udine, in ogni caso, rimane la seconda proprietà familiare più longeva della Serie A (seconda solo agli Agnelli). I formidabili scout friulani hanno portato nel nord Italia diversi campioni di caratura internazionale, ma il blocco finanziario ed il poco successo agonistico hanno rallentato il progetto e la crescita del club. Attualmente detengono un tesoretto niente male per una piccola realtà: De Paul (25 milioni), Fofana (13 milioni), Barak (12 milioni), Mandragora (15 milioni), Musso e Pussetto (10 milioni). Tesoro da investire o da coltivare? La scelta spetta alla società.

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