Scritto da Alessandro Maria Savoia

Colpo dal retrogusto di “titolo” per i Reds che ad Anfield battono 3-1 il Manchester City tra le polemiche. Il Bayern Monaco annulla -4 il Dortmund e insegue la vetta.

LIVERPOOL-CITY, VELENI E SPETTACOLO – Che il Liverpool campione d’Europa fosse tra le più quotate pretendenti alla vittoria della Premier League 2019/20 era prevedibile, ma che ad un terzo della stagione già contasse un distacco di +8 dalla seconda è quanto meno sorprendente. I ragazzi di Klopp con il 3-1 al City, scivolato così in quarta posizione, mettono un tassello importante nel cammino verso una vittoria che manca ormai da trent’anni. Era il 1990, un altro calcio e un altro Liverpool, ma i Reds versione 2019 appaiono davvero inarrestabili.

Per un Liverpool che fa il City c’è un City che fa il Liverpool: bello, fortissimo, maledettamente altalenante. Ma a tenere banco nella disfatta di Anfield sono più che altro le polemiche per un rigore non concesso ai Citizens che, obiettivamente, fa storcere il naso anche ai più moderati. Campionato chiuso? Mai dire mai dalle parti di Anfield e per informazioni chiedere a Brendan Rodgers che con un fantastico Leicester si piazza in seconda posizione contro ogni pronostico. Ora li insegue ma proprio con i Reds Rodgers sfiorò un titolo che pareva già vinto nel 2014. Piedi per terra quindi e oltre alle Foxes occhio anche al Chelsea di Lampard che inanella la sesta vittoria consecutiva e si assesta nelle zone nobilissime della classifica. La Premier non è morta, anzi. 

IL BAYERN E’ ANCORA VIVO – Una settimana fa era derelitto, battuto e umiliato dall’Eintracht, costretto ad inseguire in un campionato in cui spadroneggia da anni. Sono bastate due gare per cambiare tutto: vittoria in Champions con qualificazione e un sonoro 4-0 agli acerrimi rivali del Dortmund. Il Bayern Monaco dopo l’addio di Kovac sembra essersi scrollato di dosso un bel po’ di ruggine e questo la può dire lunga su quale fosse lo stato dello spogliatoio con il croato in panchina. Necessario comunque dare a Kovac quel che è di Kovac: la squadra ereditata di Flick, che passeggia all’Allianz sul malcapitato Dortmund (di sicuro non nel suo miglior momento) è praticamente rimasta invariata nelle gerarchie e nel modulo. Nell’attesa che il sostituto di Kovac arrivi in Baviera (non è escluso comunque che Flick porti a termine la stagione) il Bayern cerca di tenere la scia di un Monchengladbach sempre in testa dopo la vittoria sul Werder Brema. Insieme ai bavaresi il Lipsia e la favola Friburgo fanno da inseguitrici.

BARCELLONA E REAL AL COMANDO – Ufficializzato il recupero del Clasico al 18 dicembre Real Madrid e Barcellona continuano a mantenere la testa della classifica dopo i passi falsi dell’ultima giornata. I Blaugrana si aggrappano ad un meraviglioso Messi per domare 4-0 il Celta Vigo e rilanciarsi dopo il tonfo con il Levante. I Blancos invece vincono 4-0 sul campo dell’Eibar facendo scorgere qualche giocata da “vecchio Real” firmato Zinedine Zidane. A Madrid il trascinatore vero è Karim Benzema che raggiunge quota 9 centri in campionato e la testa della classifica marcatori. Sponda Colchoneros che festeggia invece il 3-1 all’Espanyol e un terzo posto ad un solo punto dalla vetta. Match clou della giornata però è il derby di Siviglia che certifica l’ingresso in paradiso del Sevilla (a parimerito con l’Atletico Madrid e a ridosso delle primissime posizioni) e quello all’inferno del Betis (quart’ultimo seppur con quattro punti di vantaggio dalla zona retrocessione). A siglare il successo dei biancorossi è il contestatissimo De Jong: il suo secondo gol in questa nuova avventura spagnola è leggermente pesante.

PSG OK, EXPLOIT MARSIGLIA – Finalmente si fa rivedere nelle zone alte della classifica una delle nobili del calcio francese, forse la più nobile in assoluto. I biancoblu, unica compagine francese ad aver vinto una Coppa dei Campioni, batte il Lione in una difficile sfida interna e si attesta in seconda posizione dopo anni di anonimato. La squadra di Villas Boas ha evidenti carenze (soprattutto nel comparto arretrato) ma sembra aver trovato il ritmo giusto. Otto al momento i punti che dividono il Marsiglia dalla vetta occupata, non che serva specificarlo, dal Psg di Tuchel. Il tecnico tedesco torna a vincere dopo il passo falso di Digione ma si trova tra le mani un piccolo caso Cavani. Il centravanti uruguaiano torna titolare dopo tre mesi, colpito da vari infortuni che lo hanno bloccato a più riprese, ma fornisce una prestazione piuttosto scialba. Icardi, acciaccato, scalpita in panchina forte dei 9 gol stagionali in 10 gare giocate. Alla fine a risolvere la gara è proprio l’argentino cinque minuti dopo aver sostituito il Matador. Risultato: una nuova condizione da titolare per Maurito con conseguente muso lungo dell’uruguagio, uno che nello spogliatoio parigino pesa e non poco. Quando si tratta di dover scegliere tra campioni del genere però sono sempre “dolci gatte da pelare”.

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