Scritto da Bruno Bertucci

Da sempre plebe e denaro sono un connubio difficilmente compatibile e chi nasce senza portafogli è costretto ad ingegnarsi ed a costruirsi una strada.

Percorso obbligato per chi fin dalla tredicesima luna ha indossato quella "camiseta" blaugrana che altro non è che il simbolo di chi ha voluto sfidare la squadra reale. Barcellona, Brescia, Roma, Al-Aly Doha e Dorados fanno diventare il giovane Pep un "calcista" a tutto tondo. È con la Catalogna, però, che ha instaurato un rapporto indissolubile. 4-3-3, tiki-taka e pressing alto i suoi diktat.

Dopo quattro anni a casa sua abbandona le radici e la tradizione andando a vincere anche in Germania con il Bayern Monaco, alleandosi e diventando il potere. Dal 2016 siede sulla panchina dei citizens dove ha rivoluzionato una piazza dove il Dio Denaro sta avendo la meglio negli ultimi anni. Poche settimane fa ha conquistato un altro titolo, l'ennesimo della sua carriera ma per completare la sua rivoluzione manca quel trofeo dalle orecchie grandi che la Manchester azzurra non ha mai vinta.

Per questo ed altro è il miglior allenatore dei giorni nostri e nonostante le 2 Champions conquistate manca quel passettino per diventare il più grande di tutti i tempi... un ragazzo del popolo che ha rivoluzionato il potere, perché vincere può essere ancora una conseguenza del bel gioco.

 

powered by social2s