Scritto da Alessandro Maria Savoia

MESSI OLTRE LA STORIA – Duecentoquarantatre. No, non è il record di gol della Liga bensì la distanza che intercorre tra le reti messe a segno da Lionel Messi nel maggiore campionato spagnolo e quelle del suo unico “inseguitore” che giochi ancora in Spagna.

Si tratta, tra l’altro, di un giocatore di tutto rispetto, ovvero Aritz Aduriz, idolo dei tifosi baschi sponda Athletic che è fermo a quota 157 reti. Ottantanove invece sono le reti che separano la Pulga dall’acerrimo rivale Cristiano Ronaldo, ormai espatriato in Italia dove comunque sta continuando a segnare con buoni ritmi.

Se già di per sé 400 reti vi sembrano tante pensate che basta dare un’occhiata ai record degli altri campionati per dare maggior risalto al primato: in Serie A il record è di Silvio Piola, fermo a quota 274 reti; in Premier in cima alla classifica troviamo Alan Shearer con 260 gol. Prima che però qualcuno affermi quanto sia più facile segnare nel campionato spagnolo, soprattutto se si gioca in una squadra come il Barcellona, è meglio osservare un dettaglio fondamentale: Telmo Zarra, storico attaccante basco degli anni 50, è terzo nella speciale classifica dei marcatori all-time della Liga con 251 reti. Insomma, numeri nella media, una volta tolti Messi e Cristiano Ronaldo, che appaiono ancor di più, numeri alla mano, come i veri extraterrestri di questo secolo calcistico. Il gol della Pulce però non vale solo la gloria ma anche tre punti fondamentali che lanciano il Barcellona sempre più in vetta. L’Atletico Madrid segue a cinque lunghezze, i rivali del Real Madrid (vittoriosi con il Betis 2-1) addirittura a dieci.

LIVERPOOL E CITY, LO STALLO CONTINUA – Dopo il colpo del City contro i Reds qualcuno pensava ad un crollo psicologico imminente per Klopp&co. Eppure il Liverpool passa il primo esame scavalcando di misura il Cardiff in un’impervia sfida esterna. Roba da poco, certo, se si prende in considerazione la differenza tecnica tra le due squadre. Intanto il City di Guardiola stritola 3-0 il povero Wolverhampton e lo stallo tra le due compagini, ora divise da 4 punti, riprende. Sembrerebbe più un ballo però, una danza sul filo che, seguendo la logica, si giocherà punto a punto. Dietro la Londra calcistica insegue come può. Il Tottenham ha superato il Chelsea portandosi in terza posizione, a cinque lunghezze dai Citizens, mentre i Blues di Sarri, pur mostrando qualche segno d’insofferenza, rimangono ancorati alla quarta posizione con un comodo +6 sull’Arsenal. Gunners che devono fare i conti con un ritrovato United, cinque vittorie su cinque gare in campionato per Solskjaer, che nell’ultima gara ha superato di misura gli Spurs di Pochettino. Insomma la corsa alla Champions League si ravviva ulteriormente con il rientro in scena dei Red Devils con qualche rammarico per un inizio di stagione da sotterrare velocemente.

SCOMPARE IL MARSIGLIA, RIAPPARE IL SAINT ETIENNE – In una Ligue 1 già virtualmente chiusa, le inseguitrici vivono momenti molto diversi. Il Psg, primo in solitaria con 13 punti sul Lille, deve ancora recuperare due gare, che la porterebbero a 19 punti virtuali di vantaggio. Prima fra le “normali” è appunto il Lille di Galtier, trascinato dalle giocate e dai gol di Pépé, arrivato a quota 13 e al secondo posto nella classifica marcatori. L’ivoriano, tra l’altro, conferma il proprio stato di grazia assestandosi anche al primo posto per assist confezionati (in coabitazione con Angel Di Maria): sono ben sette dall’inizio della stagione. Al terzo posto troviamo un redivivo Saint Etienne: i biancoverdi, lo scorso anno rivelazione del campionato, non hanno avuto un inizio esaltante. Nell’ultimo mese però hanno inanellato tre vittorie e un pareggio raggiungendo quota 36 punti e una virtuale qualificazione alla prossima Champions League. Pur arrancando insegue il Lione a 34 punti ma il vero assente, per molti ingiustificato vista la qualità della rosa (oltre al noto Monaco) è il Marsiglia di Rudi Garcia. I biancoblu sono in caduta libera, scivolati ormai al nono posto con 28 punti e fuori dall’Europa League. Da fine novembre (1-3 sul campo dell’Amiens) non portano a casa i tre punti e le spaccature nello spogliatoio si sono fatte sempre più palesi. Questa volta pare che “rimettere la chiesa al centro del Velodrome” sarà impresa ardua anche per un combattivo come Garcia. 

IL BORUSSIA DICE BASTA: VIA ALLA CLAUSOLA ANTI-BAYERN – Continua la rincorsa del Bayern Monaco al Borussia Dortmund in Bundesliga. La distanza tra le due squadre si è assottigliata a sei punti dopo il passo falso dei gialloneri sul campo del Fortuna Dusseldorf. I ragazzi di Favre si sono subito rimessi in carreggiata: il 2-1 contro il Borussia Monchengladbach era un banco di prova importante dopo uno scivolone inaspettato. I bianconeri rimangono comunque al terzo posto, inseguiti dal Lipsia che occupa la quarta posizione. A far discutere però, vista la pausa invernale che tornare in campo le squadre tedesche in questo week end è la nova trovata del Borussia Dortmund per combattere lo strapotere economico e tecnico del Bayern Monaco. Una nuova clausola contrattuale infatti, a quanto pare, non permetterà ai nuovi giocatori gialloneri, giovani compresi, di trattare con il club bavarese: alla base della decisione proprio il grande potere d’acquisto del Bayern (che recentemente ha strappato Pavard allo Stoccarda) che ogni anno “fa spesa” nei club della Bundesliga prelevando i migliori giocatori. Niente più Lewandowski e Hummels quindi, o almeno questa è l’intenzione. Anche se si sa che le clausole, molto spesso, sono facili da aggirare.

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